L’inverno appena trascorso è stato uno dei più duri degli ultimi anni in Valposchiavo, questo soprattutto nei primi mesi della stagione; in seguito, il meteo e le temperature si sono stabilizzati. Queste condizioni non sono state ideali per la selvaggina che, infatti, come ci spiega il guardiano della selvaggina Carlo Micheli, ha subito più perdite rispetto agli altri anni. Nonostante questo dato porti a ipotizzare un censimento primaverile deficitario, le cifre che ci riporta il guardacaccia sono invece in controtendenza.
“Le cifre ufficiali, – ci spiega Micheli – parlano di un ottimo censimento. Addirittura il conteggio dei cervi è il secondo più alto di sempre. Solamente nel 2018 si erano censiti più cervi”. La Valposchiavo sembra essere particolarmente gradita dai cervi, almeno durante la stagione fredda.
Dopo gli ultimi avvistamenti di un lupo a Bernina Suot e tracce dell’orso in Val Monastero e Tarasp abbiamo interrogato il guardacaccia anche sulla presenza di questi animali in Valposchiavo. “Al momento non abbiamo problemi di grandi predatori in Valposchiavo, – afferma Micheli – posso però confermarvi che le due predazioni di Pedecosta e Angeli Custodi di fine marzo, dopo aver ricevuto i risultati delle analisi del DNA, sono state attribuite all’opera del lupo”.
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Infine, in merito all’iniziativa “Per una caccia rispettosa della natura ed etica”, in votazione il prossimo 13 giugno, il guardiano della selvaggina Carlo Micheli, essendo in un ruolo coinvolto direttamente dal tema in votazione, si astiene dall’esprimere giudizi.
Ivan Falcinella