La parità delle lingue nei Grigioni non è ancorata nella Costituzione

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Far politica per tanti anni ha i suoi pregi e i suoi difetti. Il pregio è che si sa come sono andate le cose prima, il difetto è che ci si arrabbia quando ci si accorge di aver lottato senza successo per una causa giusta, che non è stata come tale riconosciuta.

Mi spiego: 18 anni fa sono stata nominata dal Gran Consiglio nella Commissione per il rinnovo della Costituzione cantonale. In quest’ambito ho lottato, duramente e da sola, perché nell’articolo 3 sulle lingue cantonali, fosse ancorato il diritto alla parità delle tre lingue (in tedesco “Gleichberechtigung”). Cosa che né il Governo, né il Parlamento mi ha concesso optando per la sola equivalenza delle lingue (in tedesco “Gleichwertigkeit”). Ebbene, la differenza tra questi due concetti, anche se un occhio superficiale non la rileva, è grande. Il primo infatti si basa sulla legge, è vincolante, se non osservato si può legalmente richiamare. Il secondo si basa su di un valore ed implica una comparazione tra valori, è di livello anziché legale discorsivo ed esposto alla soggettività del giudizio che ne consegue. Di tutto ciò abbiamo fatto ampiamente esperienza negli anni dopo l’entrata in vigore della Costituzione cantonale nel 2004, accorgendoci che l’equivalenza non ci aiutava più di tanto nelle rivendicazioni linguistiche. Se è giusto continuare a chiedere rispetto da parte di Governo e Parlamento per il trilinguismo (dicasi più propriamente per le lingue di minoranza) anche più giusto sarebbe chiedere quella base legale che nessuno ha ritenuto di dover sostenere quando l’ho chiesta nel 2003. In tal caso oggi non dovremmo ritornare continuamente con le nostre richieste in Gran Consiglio e neppure ricorrere ad azioni varie per farci sentire. Ne guadagneremmo tra l’altro in dignità.

Tutto ciò mi è ritornato alla mente nell’ambito della recente presentazione e consegna al Governo del Manifesto (Manifest o 3 GR) – certamente buona cosa perché concepito in collaborazione con politici ed esponenti di tutte e tre le lingue cantonali – a Davos, la scorsa settimana.

Sia chiaro però che affinché si possa parlare di uguali diritti per le tre lingue dei Grigioni è necessaria una rivisitazione dell’articolo 3 della Costituzione cantonale.


Nicoletta Noi-Togni