Ricordi scolastici, quando dovevi studiarne brani interi a memoria. Se lo rileggi, trovi quadri di vita reale e il confronto città-montagna in un paese ancora povero, che comincia a cambiare volto. Qualche colpo retorico, stile un po’ legato al tempo, ma solidità di racconto. Da ragazzino la morte della mucca Menelik mi atterriva.
Incipit: “Poiché la vita mi concede una sosta, fuggo la città, i treni, i tram, i cinematografi, i parrucchieri, gli uomini che portano – pare impossibile – colletto e cravatta, le donne, le automobili, le motociclette.”