Riflessioni sulla legge COVID-19

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1968

Da una decina d’anni abito come pendolare settimanale nella bellissima Valposchiavo. Ho percepito ovunque che per i valposchiavini la libertà e l’autodeterminazione sono valori imprescindibili. Leggendo il messaggio del Consiglio federale e confrontandolo con la lettura dettagliata del testo integrale della legge COVID-19 si evince che vi sono molti punti critici non chiaramente esplicati.

Non lasciamoci trarre in inganno: con questa votazione decidiamo sui nostri diritti fondamentali! Secondo l’articolo 1 della versione inasprita della legge in votazione, il Consiglio federale può fino al 2031 (per i prossimi 10 anni!) decidere sulla nostra libertà d’impresa, di scelta personale e di movimento senza dover informare il Parlamento. Questo potere ad oltranza sta ben camuffato a pagina 46 cap. III par. 2 del libretto “rosso” delle votazioni. Il Consiglio federale può decidere arbitrariamente ed in modo unilaterale su restrizioni economiche e sociali della vita civile in Svizzera. L’art. 3 prevede di fatto discriminazioni sociali e controlli di massa: tracciamento dei contatti, limiti si soglia, piano vaccinale e test a catena saranno prerogativa unica del Consiglio federale. Con l’obbligatorietà indiretta del certificato COVID nell’art. 6a si introduce di fatto la limitazione di movimento e la sorveglianza continua dei cittadini e cittadine a prescindere dalle scelte di ogni singola persona in merito alle convinzioni sull’utilità delle vaccinazioni. Quindi, le “condizioni cinesi” diventerebbero una realtà anche nella libera Svizzera: Chi vuole ciò? Questo non deve succedere.

L’ex Consigliere federale Pascal Couchepin ha detto poco tempo fa che pure nel dopoguerra ci vollero diverse iniziative per costringere il Consiglio federale a rinunciare ai sui pieni poteri in base alla legge d’emergenza dell’epoca. Anche se oggi ufficialmente non siamo in guerra, abbiamo comunque la stessa situazione dell’abuso di potere da parte del Governo. Il testo fra parentesi sulla scheda di voto è una mezza verità che spiega indebitamente solo la parte burocratica della legge COVID-19. Ciò è chiaramente fuorviante e camuffa spudoratamente le manie di potere del Consiglio federale, le cui misure mirano a farci un popolo di sudditi delle multinazionli della chimica e farmaceutica. Con un NO alla legge COVID-19 non abbiamo nulla da perdere! Semplicemente il Consiglio federale, secondo le norme liberali contenute nella costituzione deve sottomettere al Parlamento tutte le sue decisioni – questa è la nostra democrazia! Votiamo NO alla legge COVID-19 per evitare che pochi possano decidere in modo dittatoriale e liberticida sul destino del popolo, ma che vi sia un dialogo democratico alla ricerca della soluzione migliore. Nel Patto federale del 1291, i confederati si promettono reciproco aiuto, consiglio e appoggio. Al contrario, con la legge COVID-19 si introducono misure che minano il reciproco rispetto fra le persone.

Non lasciamo che un clima di sospetto si insinui come un cuneo asociale e di deriva etica fra le persone e che si ritorni ad un clima di tolleranza e di reciproca comprensione.
Votiamo NO alla legge COVID -19!


Sybilla Kölbener, Pagnoncini 8.
(traduzione: Daniele Raselli)


La Redazione ha in questi giorni ricevuto un’errata corrige da parte del traduttore del testo, Daniele Raselli, che ha gentilmente chiesto di allegare la correzione in calce al precedente invio.  La riportiamo di seguito:

Votazioni federali del 28.11.21

Legge COVID-19
Testo di Sybilla Kölbener con traduzione di Daniele Raselli pubblicato sul IlBernina in data 08.11.2021

Errata corrige

Un attento lettore ha notato nella mia traduzione del testo di Sybilla Kölbener un errore. Nel testo di legge e nel libretto delle spiegazioni non c’è nessun riferimento alla durata delle misure fino al 2031 come ho erroneamente inserito di mia mano. Mi scuso con Sybilla Kölbener ed i lettori per lo sbaglio e mi assumo personalmente la responsabilità di questa mia svista di lettura.
Nel libretto delle spiegazioni sono solamente citate le date di validità di singoli articoli fino alla fine 2021, 2022 e 2023. La validità fino al 31.12.2031 (art. 1 oggetto e principi) “da stu pan còtt” la si trova purtroppo solo sulla piattaforma di pubblicazione del diritto federale Fedlex con il link https://www.fedlex.admin.ch/eli/cc/2020/711/de#art_9
Queste leggi e ordinanze sono estremamente ingarbugliate e intricate. In questa foresta giuridica disseminata di trabocchetti con riferimenti sottaciuti, al popolo sovrano rimane l’unica via di votare NO il prossimo 28 novembre. Solo con il NO possiamo evitare una svolta autoritaria del Consiglio Federale ben lontana dai nostri principi costituzionali.

Daniele Raselli

5 COMMENTI

  1. Egregia signora Kölbener
    Mi permetto di ricordarLe un grande massima liberale: “La tua libertà finisce dove comincia quella degli altri!”
    La legge COVID-19 non é una legge imposta dal Consiglio Federale « dittatore », ma una legge votata a larghissima maggioranza dal Parlamento Svizzero (deputati eletti democraticamente dal popolo!) e sottoposta ora a un democratico referendum popolare.
    La Legge COVID-19 è assolutamente necessaria per un periodo transitorio sia dal punto di vista medico/sanitario che da quello economico/finanziario. Se ha tempo e voglia, si legga la mia lettera aperta.
    Contro questo virus, che non sparirà dopo la votazione, dovremmo lottare tutti assieme in concordia.
    Gianfranco Zala

    • Signor Zala,
      Il filosofo e scrittore ginevrino Jean-Jacques Rousseau (1712-1778) la pensava diversamente:
      “La libertà dell’uomo non sta nel poter fare ciò che vuole, ma nel non dover fare ciò che non vuole.”
      La libertà non può essere ricattata e nessun essere umano può essere certificato!
      Sottolineo ancora una volta: l’obbligo del certificato crea un cuneo nella nostra società. Questo non lo vuole nessuno! Il Consiglio federale si basa unilateralmente solo sulla “vaccinazione” e non esamina altre opzioni per prevenire una società a due classi e promuovere la tolleranza reciproca. Inoltre, questa legge contraddice la Costituzione federale, che garantisce l’uguaglianza dei diritti all’articolo 8: “Nessuno può essere discriminato, in particolare per motivi di origine, razza, sesso, età, lingua, condizione sociale, modo di vita, convinzioni religiose, ideologiche o politiche o a causa di un handicap fisico, mentale o psichico. Votando NO, mandiamo un chiaro segnale al Consiglio federale e al Parlamento. Secondo l’art. 36 capoverso 4 della nostra Costituzione Federale: “ I diritti fondamentali sono intangibili nella loro essenza”!

      Sybilla Kölbener

      A complemento: (purtroppo solo in tedesco)
      https://verfassungsfreunde.ch/de/prof-marcel-alexander-niggli/?fbclid=IwAR12I_mcSy0Ny2FznOaQE38AQ_JxSHC9t3__lzRW41-cpHxsWbXc9Yoa-ug

    • Caro signor Luciano, il pensiero di partito non fa per me, per questo scrivo la mia opinione personale indipendente da qualsiasi partito politico. Ora è più che tempo che tutti riflettano da soli sulle nostre libertà sancite dalla Costituzione federale. Io voto NO, Sybilla Kölbener.
      (Traduzione: Daniele Raselli)