Impressioni positive dopo la vendemmia 2021

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Conclusasi da poche settimane la vendemmia 2021, come di consueto Il Bernina ha raccolto le prime impressioni sulla produzione annuale delle Case e Aziende vinicole della zona. Il primo sentore generale è quello di un 2021 molto buono per quanto riguarda la qualità delle uve raccolte e soddisfacente sul lato quantitativo. 

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Pur non amando sbilanciarsi troppo, visto il lungo percorso ancora da affrontare prima dell’imbottigliamento, l’imprenditore Marco Triacca dell’azienda vitivinicola “La Perla” si è dichiarato molto soddisfatto: “I primi vini ottenuti sono di qualità e promettono molto bene, – ci spiega il titolare dei vigneti situati a Tresenda di Teglio – “quest’anno abbiamo prodotto circa un 15% in meno rispetto ad un annata “normale”. Sono però soddisfatto perché abbiamo scartato davvero pochissima uva, anzi singoli acini, durante la vendemmia”.

Anche Andrea Zanolari, direttore della Plozza Vini, ci parla di una vendemmia quantitativamente soddisfacente, aiutata anche da un’andamento climatico favorevole. “La qualità delle uve è buona, – afferma – sia dal punto di vista fitosanitario sia per quanto riguarda i parametri di maturazione. Per quanto riguarda poi lo Sforzato, abbiamo raccolto delle partite davvero eccezionali”.

Per la Casa vinicola Triacca la quantità di uve raccolte nel 2021 è più o meno nella norma, con una buona qualità. “La maturazione ottimale, leggermente ritardata, – ci spiega Luca Triacca – ci permette di avere delle ottime aspettative per i vini prodotti, già ora in gran parte confermate in cantina. Le uve dello sforzato sono ancora in appassimento, che prosegue in maniera ottimale”.

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“Il 2021 è stato caratterizzato da parecchie piogge, – prosegue il responsabile della direzione tecnica di tutte le tenute Triacca  – che ci hanno costretti a tenere sempre alta la guardia a livello fitosanitario, assorbendo una grande quantità di risorse per portare l’uva in ottime condizioni in cantina”.

Di piovosità, in special modo di quella di settembre, accompagnata da alte temperature, ci parla anche Andrea Zanolari: “Questi due fenomeni atmosferici ci hanno messo alla prova, – ha spiegato – determinando delle situazioni di scoppio degli acini. In questo senso si è rivelato indispensabile procedere ad attente operazioni di pulizia dei grappoli”.

“Le gelate di metà aprile fortunatamente non hanno rovinato le viti, – conclude Marco Triacca – come purtroppo è accaduto ad altri miei colleghi. Il freddo ci ha fatto però perdere parte della raccolta già ad inizio stagione. La stagione poi è proseguita bene e durante le frequenti piogge estive siamo riusciti a proteggere adeguatamente le viti e l’uva fino alla vendemmia. In generale sono molto soddisfatto e mi ritengo anche molto fortunato: in altre zone della Svizzera e d’Italia le calamità naturali hanno provocato purtroppo ingenti danni alle colture e in questi casi non è mai facile rialzarsi”.


Ivan Falcinella

Ivan Falcinella
Membro della redazione