ConVAloRE significa “COnservare e VAlorizzare nello spazio comune Retico”. Si tratta del titolo di un progetto Interreg nel quale la Regione Bernina (rappresentata dal vicepresidente Giovanni Jochum, dal direttore Francesco Vassella e dal collaboratore Manuel Auguadri) figura come capofila dal lato elvetico.
Venerdì 12 novembre, presso la Scuola Professionale si è svolto un incontro, soprattutto a beneficio della stampa, nel quale la Regione Bernina, Valposchiavo Turismo e i professionisti coinvolti hanno voluto offrire qualche aggiornamento sullo stato di avanzamento.
Il progetto – come sottolineato in apertura dall’architetto Evaristo Zanolari – è già partito da tempo ma si è “attivato” maggiormente soltanto negli ultimi mesi per comprensibili motivi legati anche alla Pandemia.
Kaspar Howald ha specificato le azioni concernenti la parte competente a Valposchiavo Turismo, riguardanti la comunicazione e la valorizzazione di due “vie”. Da un lato vi è il sentiero “Miralago – Garbella – Brusio – Santa Perpetua – Tirano” e dall’altra la cosiddetta “Via Albula – Bernina”, che può essere utilmente denominata anche come il “sentiero del trenino rosso” e resa appetibile anche per il mercato italiano.
Essenziale il coinvolgimento della Ferrovia Retica (presente con il Product Manager Associazione UNESCO Roman Cathomas) anche nell’evento estivo di COnVAloRE, che ha permesso una maggiore conoscenza dei percorsi.
Evaristo Zanolari e l’ingegnere tiranese Dario Foppoli hanno invece spiegato più in dettaglio gli interventi di conservazione del patrimonio architettonico dal lato elvetico.
Gli edifici prescelti, sui quali sono stati effettuali numerosi monitoraggi e analisi, sono l’edificio di Via dei Palazz numero 1, attualmente proprietà della chiesa neo-apostolica, la chiesa di San Vittore Mauro e la chiesa di San Romerio.
Se non stupisce la scelta dell’antichissima chiesa di San Romerio e della parrocchiale poschiavina di San Vittore (definita “il più bell’edificio neogotico a sud delle Alpi”), può invece apparire curiosa la scelta dell’edificio della chiesa neo-apostolica. Tuttavia, si tratta di un bene interessante, dal momento che in origine era una casa contadina trasformatasi poi in un elegante esempio dello stile neoclassico.
Attraente il concetto, enunciato soprattutto da Foppoli, secondo il quale vi sono delle importanti analogie tra il corpo umano e un edificio. In entrambi i casi si pongono dei problemi di “conservazione”. Ecco allora che ci sono dei processi di anamnesi, diagnosi, prognosi e terapia. Persino gli esami e i metodi utilizzati nei due casi sono simili: ecografie, tomografie ed endometrie si applicano tanto in medicina quanto in architettura… E non in modo così diverso!
Le tecnologie attuali permettono, grazie a sistemi innovativi, di ottenere dati strutturali, descrizioni dettagliatissime e anche informazioni sulla conservazione degli edifici, comprendendone le criticità e programmando i necessari interventi quando si rendono necessari.
Si riesce così a capire lo stato di salute del materiale ligneo, a comprendere come sono composte le murature e persino a individuare, con un particolare radar per i terreni, cosa vi sia al di sotto del pavimento di un edificio, senza dover per forza scavare.
Oltre a questo complesso di analisi, essenziali per tutelare il patrimonio, tra gli scopi del progetto vi è anche la formazione. Per il progetto specifico la gestione è in capo al Politecnico di Milano, ma si collabora anche con SUPSI e Servizio monumenti, al fine di porre le basi per una formazione specifica per gli ispettori.
E il progetto prosegue, interessando anche congressi oltrefrontiera e non solo (è stato presentato persino a Buenos Aires) e diventando l’oggetto della tesi di laurea di Fabiano Canclini, uno studente valtellinese del Politecnico di Milano.