Monica Pirovino: La rappresentanza femminile scarseggia e certamente si potrebbe fare di più

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Da qualche anno, Il Bernina, durante le festività natalizie, propone ai lettori una speciale rubrica alla ricerca di personalità, associazioni o eventi che, nel corso dell’anno, si sono distinti in positivo.
In occasione del 50° anniversario del suffragio femminile in Svizzera, abbiamo deciso di proporre una serie di interviste alle donne valposchiavine impegnate in politica.
(Marco Travaglia)

Monica Pirovino è consigliere di Giunta e rappresenta l’Alleanza del Centro, ex PDC. L’interesse per la politica risale a circa 50 anni fa, quando le donne hanno ottenuto il diritto di voto. “Devo ringraziare principalmente mia mamma che fu la prima donna eletta in Giunta e mia sorella, anni dopo, la prima donna in Consiglio comunale e in Gran Consiglio. Questi due episodi hanno contributo in modo rilevante a risvegliare in me questo interesse che allora era quasi prevalentemente maschile. Poi, tre anni fa, mi hanno proposto di candidarmi per la Giunta e allora mi sono detta: Perché no? C’è sempre qualcosa da imparare”.

Buongiorno Monica, credi che in Valposchiavo la rappresentanza femminile nella vita politica sia soddisfacente o si potrebbe migliorare?
La rappresentanza femminile scarseggia e certamente si potrebbe fare di più. Non basta essere donna per fare politica, ma ci vuole anche interesse, cognizione di causa ed esperienza di vita.

Che lavoro fa il vostro partito per invogliare le donne a fare politica?
Far politica non è una decisione da prendere a cuor leggero. Per quanto riguarda il nostro partito c’è sempre l’intento di reclutare candidate idonee, cosa, però, non tanto facile.

Quanto tempo dedicate alla preparazione in Giunta?
Il nostro gruppo dedica alla preparazione delle sedute di Giunta parecchio tempo. Del gruppo fa parte un membro del Consiglio Comunale. Siamo uniti, bene informati, si discute e si prendono decisioni di comune accordo.

Se fossi un uomo, ti sembrerebbe più facile questo ruolo? Perché?
Se ci guardiamo intorno, nell’ambito nazionale ma anche internazionale, non mi sembra affatto che questo ruolo sia più facile o esclusivamente maschile. Le donne in molte occasioni sono più decise, più sensibili ai problemi sociali e meno propense a scendere a compromessi.

Come è coniugabile la politica con la famiglia e con il lavoro?
La politica si può conciliare benissimo sia con la famiglia che con il lavoro senza trascurare né l’uno né l’altro. E’ solo questione di una buona organizzazione.

Ritieni che gli uomini talvolta ostacolino l’affermazione delle donne in politica e sul lavoro?
Sempre si riscontra un certo maschilismo per quanto concerne la politica. Le parità di diritti e di salario, malgrado gli sforzi, non le abbiamo ancora raggiunte anche se siamo ormai nel 21. secolo.

Se potessi, con una bacchetta magica, realizzare un’opera in Valposchiavo o risolvere un problema, quale sarebbe?
Con la bacchetta magica si potrebbero cambiare molte cose. Ma, pensandoci bene, per quanto riguarda la nostra regione non ci possiamo lamentare. Naturalmente, i desideri sono molteplici e uno fra i tanti sarebbe che tutti si vaccinassero per il bene comune.