Escursioni, CAS: nonostante il virus e la pioggia, 2021 in ripresa per capanne

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Il coronavirus e la pioggia nei primi mesi estivi non hanno fermato gli appassionati di montagna: nel 2021 le capanne del Club Alpino Svizzero (CAS) hanno registrato una buona ripresa dei pernottamenti.

Alpinisti ed escursionisti hanno trascorso in totale 320’911 notti nelle 149 capanne del CAS con possibilità di pernottamento, indica oggi l’organizzazione in una nota. L’aumento rispetto al 2020 è del 20,6%. Nelle nove presenti sul territorio ticinese i pernottamenti sono stati 20’476 (+12,8%), mentre le 30 presenti in terra retica (la Capanna Sciora, al centro della Bregaglia, è rimasta chiusa dalla frana del Piz Cengalo nel 2018) hanno segnato una progressione del 15,2% a 68’887.

Gli incrementi più elevati sono stati registrati nelle capanne sulle Alpi vallesane e vodesi (+37,7%), glaronesi e sangallesi (+20,0%) e bernesi (+16,5%). Nonostante le restrizioni relative al virus e la meteo incerta, il CAS ha registrato un aumento degli ospiti e dei pernottamenti sia durante l’estate, sia nel corso della stagione invernale (solo una settantina le capanne aperte nel periodo freddo) con numeri da capogiro che hanno quasi pareggiato la media decennale.

Dopo il pessimo 2020 (contraddistinto da record negativi a causa delle restrizioni Covid), il 2021 ha segnato una netta ripresa e la maggior presenza di alpinisti si è tramutata in un aumento del fatturato, cresciuto nel 2021 del 21,3% a 8,2 milioni di franchi nell’ambito dei pernottamenti e del 10,4% a 22,8 milioni per le consumazioni. Il CAS nel comunicato spiega che una parte dei guadagni – circa 1,8 milioni di franchi – finirà nel fondo delle capanne del CAS per investimenti in progetti di trasformazione e rinnovamento delle strutture nell’anno in corso.