Penuria d’acqua, Carlo Crameri: Situazione difficile non ancora terminata

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Nei giorni scorsi, il comune di Poschiavo ha reso pubblico un avviso con il quale invita i cittadini a limitare il consumo di acqua potabile a seguito delle scarse precipitazioni invernali e al perdurare del tempo secco. Nonostante in queste ore stia cadendo un po’ di pioggia, il consigliere comunale Carlo Crameri (con delega a Traffico, ambiente ed infrastrutture) conferma che la situazione è attualmente ancora delicata. Lo abbiamo intervistato.

Buongiorno consigliere Crameri, alla luce di quali dati e informazioni il Comune decide di pubblicare un avviso con il quale invita i cittadini a limitare il consumo di acqua potabile?

La decisione di porre una limitazione al consumo d’acqua potabile avviene quando il flusso d’entrata nelle sorgenti non risulta in grado di coprire il fabbisogno idrico dell’utenza. Questa situazione si presenta in modo particolare in primavera, quando in montagna il terreno è ancora gelato e l’acqua proveniente dallo scioglimento delle nevi non penetra nel terreno.

La situazione di questo inverno è particolare sotto due aspetti: da una parte l’assenza di precipitazione importanti risalgono ad inizio dicembre e pertanto la neve in montagna risulta essere molto limitata e questo comporta, anche se non abbiamo avuto un inverno particolarmente rigido, una penetrazione del gelo nel terreno importante.

Il secondo fattore sono gli elevati consumi in termini generali da parte dell’utenza. Sono ancora troppe le acque che vengono lasciate scorrere durante l’inverno per ovviare al pericolo del gelo nelle condotte.

Va sottolineato che dall’introduzione dei nuovi parametri concernente l’arsenico, il Comune di Poschiavo dipende unicamente dalle due sorgenti importanti di Turiglia e Urezza, mentre la sorgente di Cologna non può essere ancora tecnicamente immessa nella rete comunale automaticamente. I lavori di automatizzazioni sono previsti nei prossimi due anni. Le rimanenti sorgenti sono considerate di riserva e il loro utilizzo deve essere strettamente controllato prima di essere immesso nella rete idrica.

È la prima volta che un avviso di questo genere viene pubblicato?

Non è la prima volta che deve essere pubblicato un avviso di questo genere; anomala risulta essere la data di questa pubblicazione. In altre occasioni le difficoltà di approvvigionamento si verificavano nel corso della primavera inoltrata, quanto iniziano le attività all’aperto soprattutto negli orti, nei giardini, negli impianti sportivi e l’attività della pesca.  

È una misura che interessa anche altri parti della Svizzera?

In Svizzera, l’acqua potabile è ricavata principalmente da tre diverse risorse. Circa il 40% proviene dalle falde acquifere del sottosuolo, un altro 40% dalle sorgenti e il restante 20% da acque di superficie, soprattutto da laghi e fiumi. La maggior parte degli impianti di approvvigionamento idrico Svizzeri fa capo ad almeno due risorse per la garanzia idrica; maggiormente sono acque che provengono da sorgenti e dalle falde acquifere del sottosuolo, pertanto meno soggetta alla meteorologia.

Quanto deve preoccuparsi la popolazione, ovvero: se non dovesse piovere, quanto tempo dovrebbe passare al fine di prendere una decisione ancora più drastica?

Per il momento è stato ridotto il flusso delle fontane ed evidenziato che la legge comunale sulle acque vieta l’irrigazione dei fondi agricoli, in un secondo tempo dovranno essere chiuse tutte le fontane pubbliche e quelle private. Le fontane strettamente legate alla sopravvivenza degli animali dovranno erogare solo il minimo necessario, in seguito si dovrà far capo alle sorgenti tuttora considerate di riserva.

Il consigliere Carlo Crameri

Quale sarebbe la misura più drastica da attuare?

L’Ordinanza federale sulla garanzia dell’approvvigionamento di acqua potabile in situazioni di grave penuria (OAAP) obbliga i Cantoni, i Comuni ed i servizi che assicurano l’approvvigionamento idrico a pianificare ed attuare i necessari provvedimenti intesi a garantire l’approvvigionamento con acqua potabile anche in situazioni di grave penuria.

Per il Comune di Poschiavo tutte le misure straordinarie che dovrebbero essere necessarie andranno concordate con l’Ufficio cantonale per la sicurezza delle derrate alimentari.

Sono previste precipitazioni nei prossimi giorni o settimane?

Stando alle previsioni nei prossimi giorni sono previste lievi precipitazioni, queste però saranno sufficienti ad alimentare solo in modo sensibile i bacini imbriferi; pertanto, saremo confrontati con la problematica per un periodo prolungato.

Ci sono altre cose importanti da tenere presente?

Il Comune di Poschiavo è già stato confrontato con situazioni particolari concernente l’erogazione di acqua potabile dovute a scarsità di precipitazioni. Chiaramente in questo contesto, l’inizio primavera, è da sempre il periodo più soggetto all’influsso meteorologico in quanto siamo completamente dipendenti dall’acqua di sorgente. Il nuovo concetto per l’approvvigionamento idrico prevede in futuro anche la realizzazione di una stazione di pompaggio d’acqua dal sottosuolo come avviene in gran parte degli impianti di fornitura idrica.

Uno studio realizzato nella fase di elaborazione della nuova legge sugli acquedotti indica chiaramente come il consumo idrico comunale risulti essere più elevato rispetto alla media Svizzera dato principalmente da due fattori, il primo la presenza sul territorio di circa 65 fontane pubbliche e numerose fontane decorative private e il secondo, da un consumo notturno troppo elevato.  

Per i prossimi due mesi la situazione difficilmente migliorerà quindi saremo confrontati con questa problematica. Ulteriori restrizioni dipenderanno molto all’uso responsabile da parte di ogni singolo utente; perciò, prima di far scorrere inutilmente l’acqua dai rubinetti, occorre una riflessione di quanto è importante e necessario un giusto e ponderato uso dell’acqua potabile.    


Ripartizione dei consumi d’acqua potabile per settori d’utenza nel Comune di Poschiavo

Consumo notturni eccessivi

Dalle misurazioni effettuate durante la notte si può confermare che la maggior parte dei consumi sono causati da rubinetti aperti 24h su 24. Di notte abbiamo un consumo totale pari al 62% questo è decisamente troppo alto.

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione