Il Gran Premio svizzero d’arte (Prix Meret Oppenheim) va quest’anno alle artiste Caroline Bachmann e Klodin Erb e agli ingegneri civili Jürg Conzett e Gianfranco Bronzini.
L’onorificenza – attribuita dall’Ufficio federale della cultura (UFC) su raccomandazione della Commissione federale d’arte – premia da 22 anni personalità di spicco del mondo dell’arte, della mediazione artistica, dell’architettura, della ricerca o della critica.
Caroline Bachmann e Klodin Erb in un comunicato odierno dell’UFC vengono descritte come due figure femminili eccezionali della pittura svizzera, mentre gli Jürg Conzett e Gianfranco Bronzini (nato a Poschiavo) vengono lodati per il loro contributo unico alla cultura della costruzione di qualità.
I vincitori
Bachmann vive tra Cully (VD) e Berlino. I suoi quadri, che realizza molto lentamente, raffigurano la natura in una maniera sintetica che le conferisce una forma di eternità.
Conzett e Bronzini, che vivono rispettivamente nelle località grigionesi di Tamins e Bonaduz, dimostrano che l’arte ingegneristica fa sempre parte della cultura della costruzione, non da ultimo per il fatto che entrambi non ritengono di essere al servizio di architetti di spicco, ma rivendicano il loro ruolo nel dare forma ai progetti.
Erb, residente a Zurigo, dal canto suo “rileva le situazioni e gli umori della società e dei media del presente”. A seconda dell’argomento l’artista impiega diverse tecniche pittoriche, intrecciando forma e contenuto.
La cerimonia di consegna – aperta al pubblico – avrà luogo il 13 giugno prossimo a Basilea e avverrà in concomitanza con l’attribuzione degli altri premi svizzeri d’arte.
Complimenti Gianfranco per questo ulteriore prestigioso riconoscimento. Rendi onore alla nostra terra e in special modo ai “campascin”, che – assieme a tutta la gente al di qua e al di là del confine – con la loro secolare operosità nel settore agricolo e commerciale sono sempre stati a modo loro edificatori di ponti.