Centro Sanitario nell’occhio del ciclone: UDC e AdC presentano due postulati

2
2767
Giovanni Jochum è stato il più votato, superando il risultato del 2018, dove aveva totalizzato 625 preferenze

Come anticipato, la Giunta di Poschiavo di lunedì 25 aprile è stata interessata da una discussione piuttosto tesa intorno al Centro Sanitario Valposchiavo. UDC e AdC hanno infine consegnato due postulati dai contenuti allo stesso tempo accusatori e propositivi.

Ma andiamo con ordine. Sotto il punto “Varie ed eventuali”, il podestà Giovanni Jochum ha esposto delle slide informative: “In questi giorni – ha detto – abbiamo assistito, anche sui media, ad una discussione intorno al Centro Sanitario; siccome c’è abbastanza poca conoscenza su come funziona, mi sono permesso di fare una presentazione”.
Dopo aver passato in rassegna lo Statuto e gli organi competenti (con le relative mansioni), sono stati trattati i reparti di Ostetrica/Maternità e quello di Chirurgia e le travagliate vicende che hanno creato molta discussione tra la popolazione. Dopo il podestà è intervenuto anche il consigliere comunale Renato Isepponi, che ha anch’egli sviluppato una lunga discussione intorno alle strategie del CSVP.

Le ultime slide relative alla chirurgia

Successivamente ha preso la parola la consigliera Gabriela Menghini-Inauen (UDC): “Come tutti i cittadini – ha esordito – anche la nostra frazione ha seguito con preoccupazione lo sviluppo della situazione riguardante il CSVP […] Come partito ci siamo chiesti: che possibilità di intervento possiamo fare a livello politico?”. Per questo motivo – ha concluso – presentiamo un postulato in merito alla gestione pubblica. Nel postulato si parla di “tensione palpabile” all’interno del Centro Sanitario e di “comunicazione deficitaria”. La principale richiesta dell’UDC è quella di “valutare la trasformazione della forma giuridica del Centro Sanitario Valposchiavo da fondazione di diritto privato a fondazione di diritto pubblico”.

A seguire, anche Graziano Crameri ha presentato un postulato dell’AdC nel quale si punta il dito sulle responsabilità politiche: “Il Consiglio comunale – si legge in uno dei passaggi – deve assumersi le proprie responsabilità e trovare soluzioni per evitare che i membri del Consiglio di fondazione nominati dal Consiglio comunale gestiscano in “solitaria” il Centro Sanitario Valposchiavo, senza rendere conto all’Autorità che li ha nominati come i suoi rappresentanti”. La proposta principale dell’AdC è quella di “chiarire le possibilità legali ed amministrative per regolare in modo vincolante gli obblighi e le competenze dei rappresentanti del Comune di Poschiavo in seno al Consiglio di fondazione del Centro sanitario Valposchiavo”.

In seguito, ha preso la parola Fabio Zanetti (PLD): “Posso capire un paio di voci critiche – ha esordito – e posso condividere che la comunicazione non è sempre stata ottimale, ma ho difficoltà a comprendere velati attacchi a membri politici in corsa al Gran Consiglio [Giovanni Jochum, Ndr]…”. Secondo il rappresentante dei Liberali si tratta di affermazioni poco costruttive, a volte di disinformazione, sindrome di una campagna elettorale alle porte: “Spero – ha aggiunto – che una volta conclusa possa prevalere uno spirito costruttivo. Non posso pensare – ha poi aggiunto – che i responsabili della sanità siano stati contenti, ma essi devono garantire la sicurezza dei pazienti; questioni da ribadire sono per esempio il fatto che lo sviluppo della chirurgia sia stato condiviso con i medici di base”.
Il problema per il futuro – ha poi concluso – riguarderà la medicina di base, per la quale due medici sono prossimi al pensionamento. Il servizio offerto dal CSVP è aumentato negli anni in valle, ribadisco la nostra fiducia ai rappresentanti e chiediamo loro maggiore comunicazione in futuro.

Più o meno con gli stessi concetti si è espresso anche il consigliere Carlo Vassella (Poschiavo Viva), che ha detto: “Le tensioni derivano da un problema di comunicazione […] i responsabili hanno preso decisioni in buona fede, ma ci auspichiamo che in futuro ci sia una migliore comunicazione al fine di essere informati prima che le decisioni vengano prese, per evitare incomprensioni”.

Postulato UDC in merito alla gestione della sanità pubblica

Introduzione

Il 5 giugno 2016, con un risultato considerevole, la popolazione valligiana ha approvato la fusione di Ospedale, Casa Anziani e Spitex creando così il Centro Sanitario Valposchiavo. Questa nuova istituzione ha preso la forma giuridica di fondazione di diritto privato ed ha il compito chiaro, dichiarato nel messaggio, di garantire e mantenere i servizi sanitari. La popolazione ha negli anni dimostrato a più riprese di voler tutelare il servizio sanitario in valle e il Centro Sanitario Valposchiavo è riuscito per alcuni anni non solo a mantenere i servizi, bensì ad ampliarli mediante le consulenze ambulatoriali degli specialisti esterni presso la struttura ospedaliera. Negli ultimi anni la popolazione ha dovuto però prendere atto della riduzione e la soppressione di importanti servizi. Per cui riteniamo necessario affrontare una discussione politica di base sull’organizzazione sanitaria.

Situazione

In autunno 2020 è stata decisa dal Consiglio di fondazione la chiusura del reparto stazionario di ostetricia/ginecologia. Tale decisione ha destato molta incomprensione e insicurezza nella popolazione. Solo mediante un postulato, il 26 ottobre 2020 la Giunta comunale ha ricevuto le dovute spiegazioni in merito. Un anno dopo, si informava circa il termine del contratto di lavoro con il ginecologo, Dott. Walker. Mediante un comunicato dello stesso Dott. Walker si poteva intuire il suo dispiacere per non aver ottenuto il rinnovo del contratto. A marzo 2022, infine, mediante comunicato stampa si annunciava che il servizio di chirurgia è da subito ridimensionato, passando da un sistema di semi-urgenza a un sistema elettivo. Nelle settimane a seguire si poterono constatare più prese di posizione, fra l’altro una palese critica da parte del chirurgo uscente. Tutte queste decisioni rappresentano una concreta diminuzione del servizio sanitario che preoccupa la popolazione e che ha un influsso importante e diretto a scapito dell’attrattività della valle.

Constatazione

Non riteniamo possibile per le autorità politiche esprimere un giudizio o fungere da arbitri su posizioni molto distanti fra di loro in quanto non si conoscono i dettagli delle discussioni avute fra le parti. È però evidente dai fatti, oseremo dire incontestabile, che all’interno del Centro
Sanitario Valposchiavo si è creata una tensione palpabile. Oltre a ciò, è altrettanto evidente che la gestione della comunicazione e deficitaria. Benché dal punto di vista giuridico si tratti di una fondazione di diritto privato, è evidente che i due Comuni sono membri della fondazione. Oltre a ciò, la sanità è un compito pubblico da assumere da Cantone e Comuni, come sancito dalla Costituzione cantonale. Eppure, in tutti i casi elencati, è palese il fatto che non vi sia disponibilità ad informare in maniera attiva i vari attori sulle decisioni e tantomeno a coinvolgere le autorità. Questo ci fa ritenere doveroso formulare delle proposte per porre rimedio a questa mancanza. Temiamo infatti che la tensione creatasi e la deficitaria comunicazione possano creare difficoltà nella ricerca di personale specializzato.

L’incarico in concreto

Come prevede il Regolamento di gestione della Giunta comunale, chiediamo al Legislativo di incaricare il Consiglio comunale di promuovere i seguenti passi al fine di garantire un’adeguata gestione sanitaria:

  1. Valutare la trasformazione della forma giuridica del Centro Sanitario Valposchiavo da fondazione di diritto privato a fondazione di diritto pubblico.
  2. Valutare l’inserimento nello statuto della fondazione la nomina del Consiglio di fondazione da parte della Giunta comunale risp. del Consiglio comunale di Brusio sia per quanto riguarda i rappresentanti politici che i consulenti specialistici.
  3. Valutare l’inserimento nello statuto della fondazione l’obbligo di consultazione di Giunta comunale e Consiglio comunale di Brusio in merito alle strategie a medio-lungo termine e in occasione di decisioni circa la creazione o la diminuzione di servizi oppure la chiusura di reparti prima che esse siano definitivamente deliberate.

Qualora questo postulato sia ritenuto rilevante da parte della Giunta comunale, il Consiglio comunale si farà promotore di questo incarico e farà le dovute valutazioni legali e tecniche per poi riferire in Giunta, la quale delibererà l’incarico definitivo da promuovere.

Conclusione

Dopo sei anni di esperienza maturata con il nuovo Centro Sanitario Valposchiavo si può trarre un primo bilancio organizzativo. Se da una parte si può parlare di scelta azzeccata (uniformità di gestione delle tre strutture sanitarie, ampliamento dei servizi ambulatoriali, realizzazione del centro medico allo scopo di reperire i medici necessari alla valle, stabilità finanziaria), dall’altra si può constatare che per alcune procedure organizzative vanno posti dei correttivi. Senza stravolgere quanto di buono è stato fatto, riteniamo che trasformare la fondazione di diritto privato in fondazione di diritto pubblico rappresenti un passo indispensabile per garantire il sostegno politico al Centro Sanitario Valposchiavo quale struttura di una delle 14 regioni di assistenza sanitaria definite dal Cantone. Se la fondazione di diritto privato di regola privilegia la gestione puntando decisamente su economicità e principi aziendali, la fondazione di diritto pubblico è tipica per quelle istituzioni i cui compiti sono prevalentemente di competenza dei comuni o cantoni, pur non tralasciando una sana gestione. Nel caso del nostro servizio sanitario in valle, riteniamo a questo punto che la fondazione di diritto pubblico meglio si adatti al mantenimento dei servizi.

Ringraziamo già sin d’ora il Consiglio comunale per la sollecitudine e auguriamo un buon lavoro.

Poschiavo, 25 aprile 2022
I consiglieri UDC della Giunta comunale

Postulato AdC Centro Sanitario Valposchiavo, competenze e responsabilità del Consiglio comunale

La gestione strategica del Centro Sanitario Valposchiavo rispettivamente dell’Ospedale San Sisto in questi ultimi tre anni ha creato un sentimento di delusione e costernazione tra la popolazione. Soprattutto, che anche la raccolta di mille firme dopo la comunicazione svogliata e approssimativa della chiusura definitiva del reparto d’ostetricia presso l’Ospedale San Sisto, non ha avuto nessun riscontro concreto a livello operativo e politico. Anzi, in questi mesi si è aggiunta la questione del servizio di chirurgia che ha palesato definitivamente la strategia del Consiglio di fondazione, che mira ad una riduzione continua delle prestazioni di cura erogate direttamente sul territorio. La realizzazione di un centro medico e il potenziamento del servizio di consultorio medico, per quanto siano offerte interessanti, di certo non compensano la perdita del reparto d’ostetricia e del servizio di chirurgia d’urgenza.  

L’Alleanza del Centro prende sul serio il disagio che sta vivendo attualmente la nostra popolazione ed esplicitamente non condivide la strategia scelta dal Consiglio di fondazione, la quale, a nostro modo di vedere, riduce notevolmente la qualità di vita della popolazione e sopprime altri posti di lavoro qualificati nella nostra zona periferica. Siamo inoltre seriamente preoccupati per il futuro del personale sanitario specializzato dell’Ospedale San Sisto, il quale negli ultimi anni ha affrontato un percorso di specializzazione con grande impegno e dedizione. Con il nostro postulato vogliamo chiarire le competenze e responsabilità politiche circa la gestione del Centro Sanitario Valposchiavo e contribuire ad instaurare un clima di trasparenza e collaborazione. Soltanto in questo modo sarà possibile riacquisire la fiducia persa tra la popolazione e il Consiglio di fondazione del Centro Sanitario Valposchiavo.

Il Consiglio comunale ha un ruolo preponderante circa la nomina dei sette membri del Consiglio di fondazione del Centro Sanitario Valposchiavo, organo supremo della Fondazione. Secondo l’art. 5 dello statuto della Fondazione, il Consiglio comunale nomina autonomamente due rappresentanti del Comune di Poschiavo e congiuntamente con il Consiglio comunale di Brusio, tre altri membri del Consiglio di fondazione. I rappresentanti del Comune di Poschiavo in seno al Consiglio di fondazione sono il Podestà Giovanni Jochum, attualmente Presidente della Fondazione, e Renato Isepponi.

Riteniamo che la politica non si possa limitare a nominare i propri rappresentanti in seno a dei consessi, pensando poi di potersi esimere da qualsiasi responsabilità per le decisioni prese, e che le persone nominate esplicitamente come rappresentanti comunali, non godono di una carta bianca per la gestione della cosa pubblica senza dover rendere conto a chi li ha nominati. Il Consiglio comunale deve assumersi le proprie responsabilità e trovare soluzioni per evitare che i membri del Consiglio di fondazione nominati dal Consiglio comunale, gestiscono in “solitaria” il Centro Sanitario Valposchiavo, senza rendere conto all’Autorità che li ha nominati come i suoi rappresentanti. Non è accettabile che le decisioni strategiche di questi ultimi anni, siano state prese esclusivamente sulla base delle visioni e sensibilità politiche dei rappresentanti comunali in seno al Consiglio di fondazione, senza coinvolgere il Consiglio comunale.

L’incarico al Consiglio comunale:

a)  Chiediamo al Consiglio comunale di chiarire le possibilità legali ed amministrative per regolare in modo vincolante gli obblighi e le competenze dei rappresentanti del Comune di Poschiavo in seno al Consiglio di fondazione del Centro sanitario Valposchiavo.

b)   La stesura di un rapporto su quanto fatto all’indirizzo della Giunta.

Per l’Alleanza del Centro Valposchiavo
I Consiglieri di Giunta

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione

2 COMMENTI

  1. Leggendo il postulato ADC sembra che quattro politici improvvisati, Jochum, Isepponi, Plozza e Zanolari si siano svegliati una mattina e abbiamo deciso, senza informare i propri consigli comunali di chiudere la chirurgia.
    Le spiegazioni ricevute in Giunta invece dicevano: uno dei due anestesisti che copriva il servizio cinque giorni su sette / dodici ore al giorno, hanno dato le dimissioni e non è stato possibile trovare un sostituto. Per aumentare le possibilità di trovare un sostituto anestesista si è optato per ridurre il servizio di chirurgia stazionaria a un giorno su sette. Dopo essere riusciti a garantire il servizio anestetico sono giunte le dimissioni del chirurgo, il che ha obbligato il Consiglio di Fondazione di tornare a punto a capo. Ma la ricerca di un nuovo chirurgo continua.
    Dopo aver ricevuto dal Consiglio Comunale informazioni minuziose sulle competenze e una cronistoria dettagliata dell’accaduto, mi chiedo il motivo dell’inoltro un simile postulato ADC – opportunismo politico?

  2. Interessante il risveglio repentino di alcuni partiti in Giunta. Per la prima volta in questa legislatura si é sfiorata addirittura la mezzanotte. Scopo: cercare di mettere in difficoltá il Podestá in vista delle elezioni del Granconsiglio del 15 maggio. Niente di piú niente di meno. Per tre anni e mezzo belli tranquilli e a vantarsi di finire le Giunte entro le 22, tanto di Giovanni ci si puó fidare e poi ecco il colpo basso. Tutti i partiti hanno partecipato a preparare nel 2016 il nuovo sistema giuridico e l’organizzazione del CSVP che poi é stata votata dal popolo. Se qualcosa in questo sistema non funziona a dovere non é certo colpa del Podestá ma di tutti i partiti della legislatura precedente di cui facevo parte anche io. Questa evidente strumentalizzazione dei problemi del CSVP a scopi elettorali faccia riflettere il cittadino.