Tensione palpabile anche nel quinto punto all’ordine del giorno della seduta di Giunta poschiavina di lunedì 25 aprile, e cioè quello relativo al “sentiero bike / escursionistico “Alp Grüm – Cavaglia”: presentazione e decisione sulla variante da realizzare”. Alla fine della discussione, la maggioranza del Legislativo ha deciso di rigettare la proposta del Consiglio comunale, invitando l’Esecutivo a presentare uno studio sulla terza variante.
In principio ha preso la parola il consigliere comunale Orlando Lardi, che ha esposto la cronistoria relativa alla gestazione del percorso turistico. Tutto parte nel 2016 con i primi sopralluoghi sul posto e le discussioni con i diversi attori coinvolti. A seguire:
- 1° febbraio 2021: alle varianti 1 e 2 presentate dal Consiglio comunale, la Giunta comunale propone di analizzare una 3^ variante;
- 2 luglio 2021: sopralluogo sui sentieri con Ecoalpin per valutare la fattibilità della 3^ variante;
- 21 luglio 2021: informazione al Consiglio comunale sul sopralluogo e accettazione della proposta d’inoltrare al Cantone una domanda preliminare non vincolante;
- 21 luglio 2021: inoltro della domanda preliminare al Cantone, Ufficio sviluppo del territorio;
- 12 ottobre 2021: presa di posizione del Cantone in merito alla domanda preliminare delle tre varianti.
Riguardo a quest’ultimo punto, il Cantone si è così espresso: “[…] sia in base alle prese di posizione degli uffici cantonali, che in base alla nostra valutazione dal punto di vista della pianificazione, si constata che la variante migliore è quella preferita anche dal Comune di Poschiavo (Consiglio comunale), ovvero la variante 1. Al Comune di Poschiavo va dunque raccomandato di concentrarsi sulla variante 1 e di non perseguire ulteriormente le varianti 2 e 3”.
Il consigliere Orlando Lardi ha quindi illustrato ai presenti il dettaglio del progetto (“un passo avanti enorme per l’escursionista, che negli ultimi 15-20 anni è stato penalizzato”). Secondo quanto spiegato dal Cantone – è stato spiegato – il Comune potrà inoltrare la domanda di costruzione EFZ per gli interventi previsti solo quando la pianificazione locale sarà entrata in vigore. In base alle esperienze fatte nella vicina Engadina dallo studio di ingegneria Ecoalpin – ha aggiungo Lardi – è possibile inoltrare una simile domanda EFZ parallelamente alla pianificazione locale.
Situazione attuale
Situazione proposta: variante 1
Carlo Vassella (Poschiavo Viva), il promotore della terza variante, ha parlato di una situazione “bella complicata per la quale è necessario arrivare a un compromesso: siamo d’accordo di accettare la variante 1, consci del fatto che resta un po’ infelice, ma se il Cantone e gli uffici competenti valutano in questo modo la accettiamo”.
Arno Marchesi (UDC) ha ammesso che “è stato fatto tanto, ma che così non risolviamo del tutto il problema. Mi chiedo: non esiste un’altra possibilità?”.
Della stessa opinione il consigliere Romano Tosio (AdC): “Conosco bene la situazione – ha esordito – la mia valutazione personale è che è veramente complicato”. Tosio ha insistito sul tema della sicurezza, esplicitando situazioni pericolose “che mi lasciano anche sconcertato”. In conclusione, anche il consigliere dell’AdC ha proposto di valutare una soluzione diversa.
Sul punto ha insistito Fulvio Betti (UDC): “Sposo quanto dice Tosio, questa soluzione è una via di mezzo, ma non risolve il problema. Come Giunta avevamo dato mandato al Consiglio comunale di studiare una terza variante, ma ci mancano i suoi dettagli e una sua presentazione […] La nostra proposta al Consiglio comunale è quella di presentarci la variante 3, come già chiesto nel 2021”.
Di parere contrario il PLD con le voci di Flavio Lardi e Fabio Zanetti. Quest’ultimo ha affermato che anni di discussione, 6 sopralluoghi e 2 sedute di Giunta siano state sufficienti: “Non voglio sminuire la tematica – ha affermato – ma il tempo è trascorso, abbiamo tutte le basi per valutare e votare in un modo o nell’altro”.
Gabriela Menghini-Inauen (UDC) ha parlato di diversi punti non molto chiari: “Preferirei – ha affermato – avere diversi chiarimenti prima, per esempio in tema di sicurezza e di pianificazione locale. Con questa variante ci sono tantissime incertezze; prendiamoci il tempo perché il tema è fondamentale. Troviamo – ha concluso – una valutazione ancora più approfondita per ottenere una soluzione solida, anche se costa un po’ di più”.
Le posizioni di UDC e AdC hanno trovato il disappunto di Flavio Lardi che ha parlato di “politica di affossamento”, in quanto non si troverebbe il coraggio di prendere una decisione.
In conclusione si è passati alla votazione, svoltasi a scrutinio segreto su richiesta di Fulvio Betti e Romano Tosio: la proposta del Consiglio comunale ha incontrato 7 voti favorevoli e 9 contrari. Per questo motivo la questione è stata rimandata al Consiglio comunale che, a questo punto, dovrà tornare in Giunta con uno studio analitico sulla terza variante; i tempi di attesa potrebbero essere superiori all’anno.