Gran Consiglio 2022: i possibili scenari per Brusio e Poschiavo

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Le elezioni per il Gran Consiglio si avvicinano a grandi passi e anche in Valposchiavo è tempo di campagna elettorale e di conti, pallottoliere alla mano.
Numerosi i candidati per contendersi il seggio in ballo a Brusio e i due a Poschiavo. Ai nastri di partenza, nel primo circolo, vi sono quattro candidati (ADC, UDC, PLR e PS) mentre a Poschiavo ce ne sono ben nove: ai due a testa dei partiti maggiori si aggiunge una candidatura per i Verdi liberali.

Più semplice la situazione a Brusio: se infatti, da un lato, l’uscente Della Cà si ripresenta per l’UDC, dall’altro per i liberali è in corsa l’attuale sindaco Arturo Plozza. Vista la presenza di due personaggi conosciuti, meno chance sembrano avere, almeno sulla carta, le candidature del giovanissimo Luca Fanconi per il Centro e di Massimo Monigatti per i socialisti, considerando che essendo uno soltanto l’eletto, si tratterà di un gioco sulle persone.

Per quanto invece riguarda Poschiavo, i ragionamenti sono da farsi sulla base del nuovo sistema elettorale, proporzionale. Il precedente da tenere in conto, quindi, non è solo quello delle ultime elezioni al Gran Consiglio ma anche quello delle ultime elezioni federali, che avevano un sistema simile. Per cominciare, il primo dei due seggi in gioco verrà attribuito alla lista che avrà più voti. Conterà, dunque, la squadra, ovvero la capacità di attirare voti di entrambi i candidati. Paradossalmente, il nominativo più forte potrebbe non essere quello eletto, se accompagnato da un partner debole. Anche se, inoltre, molto si giocherà sulla persona, non è da trascurare una componente politica.
Alle ultime elezioni del Gran Consiglio, infatti, il Podestà Jochum aveva ottenuto un numero cospicuo di votanti (628), mentre il secondo eletto era stato il precedente Podestà Alessandro Della Vedova, con 520. Terzo classificato era risultato il socialista Franco Vassella, a 418 e ultimo, invece, il verde liberale Heis con 309.

Tuttavia, alla contesa non aveva partecipato l’UDC. Viene da pensare che i voti UDC si siano in prevalenza orientati sul Podestà Jochum, unitamente ad alcuni dell’ex PDC, che era arrivato all’appuntamento con qualche spaccatura a livello locale. Dal momento che questa volta, invece, tutti i maggiori partiti presenteranno due candidati, è opportuno segnalare che il partito di gran lunga maggioritario è stato l’UDC, seguito da PDC, Socialisti e con i liberali, distaccati, in quarta posizione e con solamente l’11% dei suffragi.

Inevitabile immaginare che, se i socialisti avranno un numero di suffragi probabilmente in linea con quelli di quattro anni or sono, nei partiti borghesi vi sarà un grande rimescolamento. Si dovrebbe a grandi linee immaginare una sostanziale tenuta da parte del PDC e un calo per i liberali, a tutto vantaggio dell’UDC, che però si manterrebbe lontano dalle percentuali avute al Nazionale proprio a causa di un voto “alla persona” del Podestà.

Importante sottolineare che la forza relativa di ciascun candidato è pertanto un elemento da tenere in considerazione: con nove candidati in pista anche i legami familiari, di frazione, professionali e sociali rischieranno di intersecarsi annullandosi tra loro.

Volendo azzardare una previsione che combini fattori locali, storici, attuali e politici il primo seggio potrebbe andare all’Alleanza di Centro, erede del PDC, anche se molto dipenderà dal “fattore Podestà” ovvero la capacità di attrazione di voti esercitata dall’occupare la più importante carica del Borgo.
E per il secondo? In questo caso si tratta di un calcolo difficile, perché si entra in un riparto a livello cantonale. Una volta calcolata la percentuale complessiva dei voti ottenuti, vengono considerati i seggi, ai quali tuttavia vanno sottratti i mandati ottenuti come “primi posti”. Questi ultimi vengono poi ripartiti nei circoli nei quali ciascun partito ha avuto la percentuale più alta. Dai numeri cantonali e dal sondaggio condotto da RTR risulterebbe una grande crescita dell’UDC, con un’avanzata dei socialisti, un buon risultato per i verdi liberali e un calo importante per il Centro e i Liberali, con questi ultimi in seria difficoltà. Se, come dice il sondaggio, il PLR dovesse contare su soli 20 seggi, sottratti i mandati ottenuti come “primi posti” sarebbe davvero difficile immaginare che vi sia spazio per un seggio a Poschiavo… Che potrebbe invece andare all’UDC o al PS.

Resta da vedere a livello locale quale impatto avrebbe una sconfitta di Jochum sulla sua eventuale ricandidatura come Podestà…

Insomma, la svolta sarebbe epocale: dopo 200 anni il Podestà di Poschiavo potrebbe non sedere più in Gran Consiglio, mentre il Sindaco di Brusio potrebbe al contrario tornarvi dopo una lunga assenza.

Maurizio Zucchi
Collaboratore esterno

2 COMMENTI

    • Caro concittadino, cara concittadina.
      Se non vuoi rammaricarti del fatto che dal 15 maggio il Podestá Giovanni Jochum non sia piú in Granconsiglio vota lista 2 oppure prendi la scheda bianca e scrivi due volte il suo nome. Farai cosí in modo che esca quale primo.
      Il secondo non dipende dal nostro voto é una questione a livello cantonale.