Van De Sfroos, atmosfera da brividi: intervista esclusiva

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Non è riuscita nemmeno la pioggia, che ha accompagnato buona parte del concerto, a spegnere gli animi delle centinaia di persone che si sono riversate nella piazza di Poschiavo, per cantare e godere lo spettacolo musicale di un’artista di caratura internazionale, che di certo non ha bisogno di grandi presentazioni. Per rendere l’idea dello spessore di Davide Van De Sfroos, basti pensare che i suoi singoli più famosi su Youtube hanno raggiunto cifre vertiginose, che oscillano tra le 700mila e i 6.5 milioni di visualizzazioni. Anche sulla piattaforma musicale più recente, Spotify, l’artista vanta svariate centinaia di migliaia di visualizzazioni per ogni singolo caricato. Inutile dire che i presupposti per la buona riuscita dell’evento c’erano tutti e la risposta del pubblico non si è fatta attendere, ad oltre 20 anni dall’ultima esibizione dell’artista sul suolo valligiano. Come dichiarato dall’artista stesso, la tappa in Valposchiavo rappresenta la prima esibizione all’aperto, in una piazza, dopo tanto tempo, in occasione del “Maader Tour”, organizzato per presentare l’album “Maader Folk”, uscito a settembre dell’anno scorso. Come evidenziato dall’artista, però, oltre al nuovo album, l’intenzione è quella di proporre anche i grandi classici, che soprattutto alle nostre latitudini sono molto amati ed apprezzati.

L’evento di lancio dell’estate valligiana ha riscosso un incredibile successo, con i biglietti che sono andati a ruba in pochissimo tempo. Il concerto in questione ha avuto luogo sabato 7 maggio 2022, quale evento collaterale di “sConfini”, Festival del contrabbando culturale che ha avuto luogo per la prima volta tra le regioni della Valposchiavo e della Valtellina, con l’intento di contrabbandare metaforicamente alcuni aspetti culturali delle due vallate. Numerosi gli eventi che hanno caratterizzato questo festival, promosso dal Centro culturale Casa Besta e dal MET Museo Etnografico Tiranese, in collaborazione con Valposchiavo Turismo e Consorzio turistico Media Valtellina. Un tema quello del contrabbando che l’artista italiano Davide Enrico Bernasconi, ha scelto di integrare addirittura nel proprio nome d’arte. Lo pseudonimo Van de Sfroos, infatti, in dialetto lombardo significa proprio “vanno di frodo”, “vanno di contrabbando”. Oltre a questo, numerosi testi fanno riferimento al fenomeno del contrabbando, che per diversi anni ha rappresentato un’ancora di salvezza per molte famiglie valligiane, che nonostante i rischi campavano e si mantenevano importando ed esportando merce di vario genere oltre confine.

Tra i brani più significativi, in questo senso, troviamo ad esempio “La ninna nanna del contrabbandiere” o “La ballata del Cimino” che narrano in maniera dolce e malinconica le avventure dei contrabbandieri e l’angoscia di chi a casa pregava e sperava in un ritorno del marito o del padre… senza poterlo chiamare o contattare su WhatsApp, come siamo abituati a fare al giorno d’oggi. Alcuni dei presenti forse hanno avuto l’onore di sentire dai propri genitori, nonni o per i più fortunati addirittura bisnonni, qualche storia di contrabbando e sicuramente, nella piazza di Poschiavo, sotto la lieve pioggia, alcuni avranno provato ad immaginarsi cosa voglia dire ritrovarsi nelle stesse condizioni climatiche, con svariati chili di merce addosso, a sfidare le tenebre, le guardie e la montagna, per poter garantire la sussistenza della propria famiglia. Una realtà che sembra così lontana, ma ha caratterizzato la nostra Valle fino quasi agli anni 70’.

Naturalmente oltre ai ricordi più malinconici l’artista ha fatto scaturire anche gioia, allegria ed emozioni forti estraendo dal suo repertorio alcuni dei suoi successi più famosi anche a livello internazionale, partendo da “Yanez”, brano che in occasione del Festival di Sanremo nel 2011 si era classificato quarto, passando per “Pulènta e galèna frègia”, per “La curiera” e ovviamente, un tributo alle sue origini con “Il figlio di Guglielmo Tell”. Per i più appassionati forse sono mancate alcune chicche, quali ad esempio “La Balera”, “Grand Hotel”, “E semm partii”, “Cyberfolk” per citarne alcuni, ma di certo nessuno è rimasto deluso e tutti si sono lasciati coinvolgere dall’ambiente di festa e dall’atmosfera, come evidenziato nel titolo “da brividi” che si è creata grazie allo spettacolo di luci, alla massa di gente gioiosa, alla nostra splendida piazza e alla leggera pioggia che ha accompagnato l’evento.

Non mi dilungo e lascio spazio all’intrigante intervista esclusiva, a cura di Bruno Raselli, che rispecchia l’animo gentile e genuino dell’artista, sempre allegro, solare e disponibile. Sicuramente i filmati della serata saranno in grado di trasmettere meglio le emozioni scaturite durante il concerto, rispetto alle parole nude e crude, che, per quanto belle, difficilmente esprimono a pieno l’arte e la bellezza di questi momenti, dove tutto il mondo intorno sembra fermarsi al suono delle splendide sinfonie di Davide Van De Sfroos.


Moreno Cortesi

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