Tabacco a Brusio, un nuovo inizio?

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Brusio e il tabacco rappresentano due storie che molte volte si sono intrecciate, a partire da quando, almeno dall’Ottocento, la coltivazione del tabacco è iniziata in Valle. Era poi sorta una manifattura (la ditta Marchitoli & Pozzy) che nel 1840 venne acquisita da Johann Theodosius de Mysani. Da allora il tabacco è sempre stato legato indissolubilmente ai Misani sino a che l’altra attività di casa, quella di vinificazione e distillazione, ha preso definitivamente il sopravvento e la fabbrica è stata chiusa, verso la fine degli anni ’80 del ‘900. Nonostante l’ottima qualità del prodotto, infatti, i costi di produzione non lo rendevano più competitivo sul mercato.
Da qualche tempo si sono udite voci circa una ripresa di interesse per la vecchia manifattura brusiese, tuttora integrata nelle proprietà della famiglia.
Le ultime notizie pubbliche risalgono al 2018, quando la Società Storica Val Poschiavo, in occasione della propria assemblea, realizzò una conferenza di Dario Monigatti con foto d’epoca sul tabacco in Valposchiavo e una visita di “archeologia industriale”.
Per capire cosa bolle in pentola, abbiamo intervistato direttamente Pietro Misani.

Signor Misani, state davvero tornando nel business del tabacco?
Beh, della pianta sicuramente no, ma ci sono in effetti alcune novità. Ci stiamo infatti muovendo per creare un Museo del Tabacco a Brusio, proprio nei locali dove la Manifattura del Tabacco era ospitata. Attualmente esiste un comitato promotore che a inizio maggio si è riunito per organizzare un’assemblea costitutiva di una Associazione che porti alla creazione del Museo. La data per l’assemblea è fissata all’11 giugno alle ore 18.30, presso Casa Besta.

E a che punto siamo in concreto?
Beh, oltre a questi passi, nel frattempo la parte di proprietà che interesserà al Museo è stata registrata al Registro fondiario. Abbiamo poi proceduto a notificare il tutto alla Protezione Monumenti. Senza questo passaggio, infatti, non sarebbe stato possibile avere accesso a contributi.

Di che tipo di museo si tratterà?
Diciamo che molte cose sono ancora da stabilire, ma di certo ci saranno dei quadri e delle foto di come era la lavorazionenel Comune di Brusio. Noi abbiamo alcune macchine davvero preziosa: una trincia, una pressa per le coste e una tostatrice che sono uniche in Svizzera e non ho mai trovato tutte insieme nemmeno a livello europeo, in nessun Museo del tabacco.

A chi apparterrà il Museo? Sarà Privato?
No, alla fine il luogo non sarà più una mia proprietà ma passerà all’Associazione, alla quale io venderò. Sarà dunque un museo pubblico e non privato.

Le macchine sono ancora funzionanti?
Le macchine funzionano ancora, le abbiamo solo staccate alcuni anni fa dalla corrente ma si vedono anche funzionare, anche a mano possiamo vedere che tutto “gira” ancora alla perfezione.

Sarebbe bello vederle lavorare in concreto il tabacco
Questa è una questione che andrà verificata con la Direzione Generale delle Dogane. Certo se potessimo mettere qualche pianta a Brusio e realizzare pochi chili di prodotto (a scopo ovviamente didattico e senza assolutamente voler incentivare il consumo), sarebbe interessante. Naturalmente evitando tutta la questione della burocrazia e dei Monopoli, proprio una cosa per far vedere come il prodotto in concreto era lavorato.

Questione di pochi mesi la partenza dei lavori?
Speriamo davvero, una volta costituita l’Associazione realizzeremo anche un prospetto da utilizzare per la raccolta dei fondi. È importante anche perché il tetto dello stabile è in uno stato precario e in alcune parti ha già iniziato a cedere.

Il Museo potrà avere anche una fruizione turistica?
Senz’altro. Già esiste il Giro di Brusio, che permette al turista di conoscere dei siti interessanti alll’interno del Comune, ma questa presenza sarebbe senz’altro un arricchimento. Si potrà visitare oltre a Casa Besta anche il Museo del Tabacco. Senza contare che, a una decina di metri di distanza, in uno stabile attiguo, si trovano gli alambicchi, risalenti allo stesso periodo, che tuttora utilizziamo per distillare. Anche quelli si potrebbero visitare… E se è un periodo in cui sono in funzione, anche assistere a quel processo produttivo.

Maurizio Zucchi
Membro della redazione

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