Anticipo di stagione con Van De Sfroos: idea vincente per i lettori e per Kaspar Howald

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Foto di Adriano Zanolari

Lo scorso sabato 7 maggio la Valposchiavo, e più precisamente la Piazza di Poschiavo, è stata teatro dell’esibizione di un’artista di caratura internazionale quale Davide Van De Sfroos. Il concerto, evento collaterale di “sConfini”, prima edizione del Festival del contrabbando culturale, è stato anche una sorta di lancio della stagione estiva. Con l’intento di catturare le opinioni del pubblico, Il Bernina ha chiesto ai propri lettori cosa ne pensassero di questo concerto, utilizzato come grande evento di lancio della stagione estiva: il 65% dei votanti è stato concorde nell’affermare che maggio è il mese ideale per aprire la stagione, mentre il 35% ha ritenuto che sia ancora troppo presto per eventi di questo calibro; infine, il 10% non ha ancora un’opinione precisa sull’argomento.

Il Bernina ha intervistato Kaspar Howald, direttore di Valposchiavo Turismo e fra gli organizzatori dell’evento, per scoprire la sua opinione.

Kaspar, come organizzatore concordi con il 65% dei votanti al sondaggio de Il Bernina che maggio è il mese ideale per l’evento di lancio della stagione estiva?
Concordo con il 65% dei votanti. Valposchiavo Turismo da tempo sta tendando di prolungare la stagione estiva, questo vuol dire farla iniziare prima in primavera e farla durare più al lungo in autunno. In questo senso l’inizio maggio è l’ultima data utile per fare un concerto del genere, anche se magari fa ancora freddo. Più in là con i giorni si comincia già con degli eventi quasi tradizionali, come il Festival delle erbe spontanee e il Vivabike Festival: non avrebbe senso fare concorrenza alle nostre stesse manifestazioni. Ancora meno senso avrebbe organizzare un concerto in piazza in piena estate, anche se sicuramente sarebbe molto bello. Il punto della questione è che in estate la piazza è già piena comunque, mentre a inizio maggio ci vuole qualche sforzo in più per riempirla. Personalmente, per riuscire a mettere in atto le strategie di Valposchiavo Turismo, credo si dovrebbe tentare di anticipare ancora di più eventi del genere, diciamo durante la seconda meta di aprile. Potrà fare freddo, sì, ma se il concerto è bello, la temperatura non si nota e, cosa da non dimenticare, da noi può fare freddo anche a luglio e ad agosto.

Hai qualche dato ufficiale della serata? Presenze al concerto? Presenze nei ristoranti e hotel?
Abbiamo venduto circa 800 biglietti e sappiamo più o meno che tutti coloro che hanno comprato un biglietto erano in Piazza o in uno dei ristoranti.

Quale spesa (circa) si è dovuta sostenere per portare in Valposhiavo un ospite del calibro di Davide Van De Sfroos?
Non vorrei entrare troppo nei dettagli, ma posso svelare che ci vuole almeno un importo a cinque cifre nella fascia media di questo genere di artisti. Senza lo sponsoring generoso di tante dite locali, che ci ha portato un totale di CHF 32’000, un’evento del genere non sarebbe pensabile. Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare ancora una volta tutti quelli che hanno reso possibile questo evento.

Hai parlato con Davide dopo il concerto? Lui come si è trovato?
Personalmente non ho avuto il piacere di parlare con Davide post concerto, perché ero impegnato con lo smontaggio del palco. Da quello che ho sentito e da quello che si poteva percepire durante l’evento, mi pare che si sia divertito quanto noi.

La location è stata adatta o si dovrebbe pensare a luoghi più capienti per i prossimi anni?
Per me personalmente la Piazza è l’unico luogo adatto (a parte magari il Viadotto di Brusio). È chiaro che ci sono luoghi dove si potrebbero raggiungere numeri più alti di persone, per esempio il campo di calcio dei Cortini o ai Casai a Brusio. Ma trovo più importante preservare l’atmosfera unica di un luogo e in questo la Piazza di Poschiavo è imbattibile.

La gestione degli eventi del calendario Valposchiavino è sempre difficoltosa, spesso tanti di questi si sovrappongono. Come fare a mettere tutti d’accordo?
Noi proviamo sempre a informare i diversi organizzatori sugli eventi già in calendario e a mettere d’accordo tutti. Ma non è facile ed è anche un po’ un problema diciamo “nostrano”, in centri più grandi del nostro nessuno si lamenta che ci siano più eventi in una sola sera.

Ivan Falcinella
Membro della redazione