La “Fenice” di Poschiavo come esempio per il mondo

0
1078

Dal 15 luglio il «Theater Jetzt» proporrà al Punto Rosso la produzione teatrale-musicale Fenice.Poschiavo, scritta appositamente per Poschiavo e messa in scena soltanto qui.
35 anni dopo l’alluvione, questo spettacolo tratta anche l’audace pretesa che il mondo intero possa prendere ispirazione dalla «Fenice di Poschiavo». Ne parliamo con il regista Oliver Kühn
.

Il «Theater Jetzt» si presenta a Poschiavo per la quarta volta. Che cosa vi spinge a fare ancora una volta teatro qui?
Dalla prima produzione, Bernina Express 65, messo in scena nel 2006 presso la stazione di Poschiavo, sono ormai passati già diversi anni. Nel frattempo la Valposchiavo e le sue storie sono diventate parte integrante della storia di «Theater Jetzt». Proprio per questo sono motivato. Ora, inoltre, in questa bellissima valle conosco alcune persone e venire qui è per me sempre una gioia.

Il nuovo pezzo si chiama «Fenice.Poschiavo». Che significa?
Sono passati 35 anni dalla grande alluvione del 1987. Cogliamo questa occasione come un’opportunità per ricordare. La pièce italo-tedesca è stata scritta appositamente per la Valposchiavo, solo per essere rappresentata dodici volte presso il Punto Rosso. Si tratta di un evento teatrale molto esclusivo.

C’è chi dice che l’alluvione appartiene al passato. Perché tornare ancora una volta sull’argomento?
Non riprodurremo i fatti di allora in ordine cronologico. Li mescoleremo a riferimenti del giorno d’oggi. La nostra principale intenzione è però quella di vedere nell’alluvione un esempio di come da ogni crisi possano nascere anche cose positive. Da qui il titolo.

La “Fenice di Poschiavo” emerge dall’acqua?
Esattamente. La gente, tutta l’umanità, è stanca delle crisi e dei disastri, dal Covid alla guerra in Ucraina. A volte ci si può perdere d’animo. Fenice.Poschiavo vuole dare speranza.

E come?
Durante l’emergenza dell’alluvione nel 1987 i poschiavini presero la pala e si misero all’opera. Ne emersero una valle e un borgo che ancora oggi affascinano molti visitatori. In una crisi puoi perderti d’animo o praticare la resilienza. C’è qualcosa di confortante anche in questo. Questi temi ci coinvolgono. Prendiamo la Poschiavo del 1987 come un esempio di ciò che dovrebbe accadere in tutto il mondo.

Non è azzardato?
Perché mai? Le cose ci sono sempre andate bene negli ultimi 60 anni e ormai abbiamo dimenticato come affrontare le crisi. Mia madre visse la guerra quando era bambina, e ha reagita alla pandemia in modo assai più rilassato di molti giovani. Per lei una cosa è certa: le crisi fanno parte della vita. Tutto dipende da come reagisci. Fenice.Poschiavo documenta proprio un simile atteggiamento e vuole incoraggiare le persone ad “andare avanti”. Per questo motivo lo spettacolo può essere interessante anche per le nuove generazioni.

Chi salirà sul palco?
È un gruppo di persone provenienti dalla Svizzera tedesca, dalla Valtellina e dal Ticino.

Nessuno poschiavino?
La gente di Poschiavo con cui abbiamo preso contatto quest’estate preferisce andare al mare o al “munt”. Tuttavia vi sarà una speciale esibizione del coro «DoppiaV» e del Coro misto. Inoltre «L’Incontro» e Marco Fighera hanno collaborato a tutti i dettagli. I poschiavini potranno perciò rilassarsi ed essere semplicemente spettatori della loro storia.

Sei nervoso?
Lavorare al Punto Rosso è una sfida, ma una sfida che mi appassiona. L’acustica ha qualcosa che ricorda quella di una chiesa: puoi anche parlare a voce bassissima, ma devi articolare molto bene le parole. Dunque, sì, siamo un po’ frementi di sapere come andrà.


La prima si terrà il 15 luglio. Calendario completo delle rappresentazioni e prenotazioni al sito www.theaterjetzt.ch