Emergenza lupo

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Immagine di repertorio

Secondo i comunicati del Plantahof, dall’inizio di luglio nel Cantone dei Grigioni sono già stati uccisi 73 animali da reddito. Anche due mucche nutrici sullo Schamserberg e due vitelli appena nati in due alpeggi a sud del Passo del Bernina sono stati vittime del predatore. Il 23 luglio, il lupo ha inseguito ringhiando un uomo a distanza ravvicinata sull’Alp Grüm nella Valposchiavo. L’uomo se l’è cavata con lo spavento, ma l’incidente è allarmante e dimostra che il lupo sta perdendo sempre più ogni timidezza.

È giunto il momento che le autorità reagiscano immediatamente e prendano misure efficaci. Cosa aspettano i responsabili dell’UFAM a Berna e il Consiglio federale? Invece di affrontare la situazione con ordinanze d’emergenza, si nascondono dietro paragrafi legali. Deve accadere qualcosa di più grave prima che si metta fine a questo stato di emergenza?

Fin dalla sua fondazione nel 2013, la nostra associazione ha richiamato l’attenzione sul fatto che i lupi devono essere regolati, come avviene per gli altri animali selvatici. Il lupo non è minacciato di estinzione. Ma se i contadini e i pastori di montagna rinunciano all’economia alpestre, ciò avrà gravi conseguenze per il paesaggio e la biodiversità. E se si lascia al lupo il dominio sulle regioni alpine e si bloccano i sentieri, ci saranno solo perdenti.

Associazione grigionese per la protezione del territorio dai grandi predatori, Rico Calcagnini, presidente