Abbiamo bisogno di una migliore cultura politica, di credibilità e di maggior fiducia

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Il tema delle mancate candidature per il Consiglio comunale ha aperto un dibattito pubblico su un tema ormai noto: la disaffezione verso la politica. Come dichiarato dal consigliere uscente Renato Isepponi (non più candidabile a causa del numero massimo di legislature raggiunte), “a livello comunale è la prima volta che non si trovano tutti i cinque candidati per l’Esecutivo. Questa difficoltà si è già presentata in molti comuni e non è una prima in assoluto nei Grigioni o in Svizzera. In alcuni comuni si è pure fatto ricorso a dei bandi attraverso annunci su stampa per occupare le cariche delle autorità vacanti. Ora è capitato per la prima volta a Poschiavo e questa situazione coglie un po’ tutti di sorpresa”.

La situazione che si è creata nel comune di Poschiavo, secondo il Luogotenente in carica, deve far riflettere non solo i partiti politici, ma anche i cittadini. “I partiti e i movimenti, all’interno dei loro schieramenti – spiega – erano da tempo alla ricerca di possibili candidati, ma alla fine sono rimasti in quattro: uno per partito. Assente da più di un decennio è la presenza in Consiglio comunale di donne, che rappresentano la metà dell’elettorato; forse, qualche riflessione andrebbe fatta da parte di tutti in questo ambito”.

E a proposito di donne, non nasconde il proprio disappunto sulla situazione che si è creata l’ultima consigliera comunale di Poschiavo: Roberta Zanolari.
“Ai miei tempi – racconta – una signora anziana mi spiegava: Tu che fai politica sei una persona privilegiata perché hai uno strumento in più per aiutare la gente. Che dire oggi, che si hanno tante informazioni in più, tante possibilità e tanta più libertà e forse anche più professionalità… eppure non riusciamo a completare le liste? Peccato – aggiunge – perdiamo l’opportunità di imparare tante cose che nella quotidianità non le trovi. Quando ascolto delle discussioni di persone di tutte le età una cosa le accomuna: la sfiducia! Tutti vogliono continuamente cambiare le regole della vita e anche della vita politica così ognuno si fa le proprie. Mi sembra che la dignità politica sia compromessa dall’indifferenza o peggio ancora dall’alterazione delle informazioni o addirittura dalla distruzione di chi non ci garba. La soglia della tolleranza è in netto calo”.

Ma quali sono le difficoltà che deve affrontare un consigliere comunale? “Innanzitutto – spiega Isepponi – è la mole di lavoro composta da approfondimenti tematici, sedute settimanali, rappresentanza comunale nelle commissioni e alle manifestazioni ecc. che supera di gran lunga il 20% in dotazione ai dipartimenti. La gestione di un Comune è diventata complessa, ogni decisione esecutiva sottostà a dei vincoli regolati dalla Costituzione, dalle diverse leggi, ordinanze, procedure da seguire. Questa complessità si ripercuote sull’amministrazione dei reparti […] L’impegno per un consigliere è oneroso – aggiunge – e molti declinano per il fatto che il tempo da mettere a disposizione va a discapito della famiglia o del lavoro. Accettare una carica pubblica consiste nel mettersi a disposizione della comunità e promuovere il bene pubblico al di sopra degli interessi privati e questo provoca sovente dei conflitti con i cittadini o con dei gruppi d’interesse privati”.

“Dal mio punto di vista – aggiunge – esiste un divario fra una gestione politica del comune dettata in prevalenza da compiti e incarichi che richiedono delle competenze professionali specializzate, regolate da leggi, da ordinanze e da procedure stabilite a livello federale, cantonale e comunale e l’opinione pubblica corrente. A volte scaturiscono delle polemiche inutili, senza che si tenga in considerazione o si approfondiscano le basi legali o il contesto vincolante in cui matura una decisione dell’esecutivo. Il confronto e le critiche costruttive e propositive sono un arricchimento e offrono delle possibilità di miglioramento, le dimostrazioni di forza legate a dinamiche poco trasparenti in parlamento, o la mancanza di fiducia non motivano particolarmente il consiglio comunale nel trovare soluzioni praticabili. Chi copre una carica politica deve avere inoltre la motivazione e la passione per mettersi al servizio della collettività e portare delle competenze e delle esperienze professionali. E, a volte, attorno alla tavola rotonda, scaturiscono delle osservazioni poco lusinghiere rivolte all’indirizzo del consiglio comunale, considerato mai capace abbastanza: si devono avere delle spalle larghe… ma molto larghe!”.

Il lavoro per il Consiglio comunale diventa quindi sempre più grande e più impegnativo. “Non c’è differenza – aggiunge Roberta Zanolari – fra un consigliere uomo e un consigliere donna. È sicuramente una sfida che, oltre alle capacità, richiede grande coraggio. Ognuno ha il suo ruolo, sia in famiglia che nella società e così anche in Consiglio comunale. Il linguaggio, il sapersi esprimere per essere capite e capiti! Ecco uno dei maggiori argomenti che spesso frena il primo entusiasmo. Come altre professioni, anche la politica richiede tanta preparazione, tanto impegno ed è necessario imparare a riflettere, discutere, distinguere e… ascoltare. Gli avvenimenti vanno sempre analizzati e confrontati con la società nella quale si svolgono e questa va raffrontata con realtà simili e diverse, vicine e lontane. In politica non siamo né eroi, né vittime; siamo semplicemente al servizio della popolazione con compiti ben precisi. Dobbiamo abbandonare il sogno di un mondo perfetto. Ciò non significa che dobbiamo cessare i tentativi di fare il nostro lavoro nel modo migliore e impegnarci in questo compito con dovuta serietà e umiltà. Ciò che abbiamo bisogno oggi – conclude – è una base di migliore cultura politica, di credibilità e soprattutto di maggior fiducia”.

Quali potrebbero essere le iniziative per riavvicinare la politica ai cittadini? “Dal mio punto di vista – spiega Renato Isepponi – ma anche questa non è una novità, i partiti e le autorità dovrebbero far partecipare maggiormente i giovani alla cosa pubblica attraverso strutture adeguate, per esempio con un parlamento giovanile (a Poschiavo esiste solo da alcuni anni). Intravedo pure una difficoltà con l’occupazione del seggio per un solo mandato da parte di un politico, cosa che implica la sostituzione con un nuovo consigliere ogni quattro anni, cosa che non facilita la continuità operativa e amministrativa”.

Ora che manca una candidatura per il consiglio comunale, è verosimile che i partiti si siano già attivati per cercare un candidato da proporre, oppure, – come spiega il Luogotenente – al di fuori dei partiti: “Una qualsiasi cittadina o cittadino può consegnare una lista con 20 firme e candidarsi per il posto vacante. Se nella seconda tornata non si presenta nessuno, – conclude – si dovranno trovare altre soluzioni in linea con la Costituzione comunale”.

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione