Diario del cuore, Giuliana Rigamonti pubblica la raccolta di poesie “Lo scoiattolo”

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“Altero il lago di Poschiavo
ma ancora di più lo è il suo mare
quando la nebbia inghiotte
la sponda delle betulle del Bugliol.”

Orizzonte infinito è il titolo.

“Si guardano. Da due balze sospese
di opposti monti, Romerio e Perpetua.
Fra loro un confine. Un fiume tra loro.”

E questa è la terzina iniziale di quattro strofe complessive dal titolo Affreschi corrosi, corredata da una citazione (ecclesia Sancti Remigi in monte Predhoso) e seguita da una esauriente nota esplicativa.
Tutti e due componimenti della terza sezione, Oltre frontiera, preceduta da La Buona Terra e da Nel cuore.

Giuliana Rigamonti, sondriese, ha da poco pubblicato “Lo scoiattolo” per “Giuliano Ladolfi editore”.

Divertente e struggente la spiegazione del titolo che l’autrice ci dà: “Quando frequentavo le scuole elementari – mille anni fa! – in terza iniziava l’insegnamento della geografia e, naturalmente, le prime lezioni vertevano sulla conoscenza del nostro territorio: la Valtellina.
La maestra ci mostrò la cartina della provincia di Sondrio chiedendoci a cosa somigliasse. Abituati a camminare su qualsiasi terreno, girovagare anche senza uno scopo preciso nelle selve, raccogliere fiori e dissetarci ai ruscelli, strisciare sotto i cespugli e annusare i profumi del muschio, arrampicarci sui massi o sugli alberi dei boschi, osservare uccelli e nidi, scoprire qualche tana o ammutolire quando un piccolo animale fuggiva davanti a noi, che, peraltro eravamo più spaventati di lui, subito rispondemmo: «È uno scoiattolo!».

Il suo è un vero e proprio “diario del cuore”. Il percorso è chiaro: dalle natie montagne e nevi retiche (il marito è Mario Cotelli, Valanga azzurra), all’acqua del lago e poi giù al mare e al sole di Pantelleria sino al deserto nilotico. Questi i luoghi del cuore.

Rigamonti è diventata egittologa di fama internazionale e poetessa di grande pregio.
Suoi componimenti sono stati pubblicati dal Corriere della Sera.
Di lei hanno scritto il poeta Mario Luzi (una grazia avvertita e consapevole accende questi versi) e i critici Carlo Bo (Ogni aspetto della realtà, ogni momento dell’esistenza la costringono a trovare risposte, altre ragioni di echi che sono prede dell’interiore più profondo) e Giuliano Gramigna (Si potrebbe dire con espressione comune che è un serpente che si morde la coda: in cui riconoscere senza troppa sorpresa una definizione della poesia, che inghiotte e distrugge l’oggetto del proprio desiderio).

Qualche mese fa seppi della sua intenzione di una raccolta dedicata alla sua terra. Le chiesi se si sarebbe spinta anche oltre confine, verso il Bernina. E la risposta è nella parte finale del volume.

Tutte le persone a lei care sono ricordate da Rigamonti. Ne citiamo due (e chiediamo venia a tutte le altre).
In visita al cimitero riformato di Poschiavo scrive: “Hai scritto Mozart con teli di giglio, l’altra mano stringendo le spine di Norimberga”.
Questa poesia come una seconda hanno una dedica: “a Laura, cara Laura. Amica”.
Di Laura Novati scrive una breve e quanto mai intensa biografia. Questo il finale: ”Amava il mare della “sua Stromboli estiva” tanto
quanto il paese di Grosotto – alta Valtellina – dove trascorreva, nella casa materna, i rari momenti liberi dai suoi numerosissimi impegni culturali. Le camminate sempre più brevi in val Grosina o per le strette vie del paese fra gli antichi lavatoi e fontane di pietra «mi aprono ricordi di volti, voci, giochi di bambini; mi struggo di malinconia, sono stanca, però qui mi ricarico un poco per tutto il lavoro che m’aspetta a Brescia… devo preparare due conferenze… chissà… avevo proprio bisogno di venire su, soprattutto di rivedere la casa…». Ma non è più tornata.

P.S.: A Poschiavo, presentando la mostra dedicata a Vanni Scheiwiller, Laura Novati ha tenuto l’ultima conferenza. Lei è morta a Brescia il 1° dicembre 2021.