DigitAbile: il digitale come strumento di inclusione sociale

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La giornata di sabato è stata per Movimento Poschiavo (già Incontro) cruciale: più occasioni per poter illustrare le proprie attività, le proprie aspirazioni per il futuro e la propria struttura.
Al mattino, presso la Scuola professionale, si è tenuta la presentazione di DigitAbile. Il progetto nasce con l’intento di permettere alle persone con disabilità di avere accesso al mondo digitale, in un contesto che, prendendo a prestito una definizione di Danilo Nussio, vede il mondo “virtuale” divenire sempre più reale. L’accesso all’utilizzo del computer e di Internet diventa sempre più connesso a un vero e proprio diritto di piena cittadinanza, un discrimine di partecipazione sociale. 

La mattinata di lavoro si è divisa in due. 
Dopo un primo momento di introduzione, ad opera di Cassiano Luminati (Polo Poschiavo), Josy Battaglia (Associazione Movimento) e Danilo Nussio (ecomunicare), la parola è passata ai formatori, agli operatori e, tramite un video, agli utenti di Movimento Poschiavo. Nella seconda parte, invece, vi è stata una tavola rotonda con gli invitati esterni, provenienti dai quattro angoli della Svizzera. Unica assenza “di peso” quella di GrDigital, due volte paradossale, dal momento che da un lato si trattava proprio delle tematiche cui il servizio inerisce e dall’altra è da poco stata vinta la battaglia per l’ottenimento di una rappresentante grigionitaliana in seno allo stesso consesso.

Nella premessa iniziale, Luminati ha ringraziato le autorità convenute e il pubblico per la partecipazione, che aggiunge un prezioso tassello di accesso al digitale in una realtà piccola ma dinamica come la Valposchiavo. Dal canto suo, Battaglia, dopo un cenno di ringraziamento agli sponsor e al Cantone, ha parlato di quanto il progetto sia stato un po’ complicato dalla pandemia: avrebbe dovuto partire a marzo 2020 e invece è iniziato a novembre 2021. 
Ma non tutto il male viene per nuocere, come ha poi scandito Danilo Nussio: forse si deve un po’ anche “ringraziare” il Covid-19 che ha enormemente innalzato il livello di attenzione nei confronti delle tematiche legate alla digitalizzazione. 

DigitAbile nasce grazie alla partnership tra ecomunicare (realtà privata) e Polo Poschiavo (partner istituzionale), messa al servizio di Movimento Poschiavo.  L’obiettivo ideale era quello di cooperare per fornire alle persone con disabilità competenze informatiche minime concrete. Un tentativo di far passare le competenze in modo verticale ma anche orizzontale, autogenerativo, con utenti che insegnano a utenti. “In fondo – ha sottolineato Nussio – lo dico parlando contro il mio interesse: il nostro obiettivo è non essere più necessari”. 
Tra gli obiettivi concreti c’era quello di usare tablet, computer, smartphone in tutte le loro declinazioni e linguaggi (Android e Apple) e conoscere opportunità e insidie che la rete offre. Era, infine, importante, che anche gli operatori diventassero dei tutor, che formassero in modo semplice, concreto gli utenti. 
Dapprima è avvenuta la formazione degli operatori e poi i formatori hanno iniziato con gli utenti. Molto importante la valutazione esterna in itinere: lo specialista Daniele Beltrametti è intervenuto strada facendo, determinando un radicale cambio nella formazione che è diventata personalizzata. 

Il video proiettato ha illustrato in modo esemplare, dando la parola agli utenti, le competenze acquisite: mandare mail, fare ricerche su internet, scrivere testi, usare i calendari dei telefono, scrivere un menù, giocare, ascoltare musica, mandare messaggi vocali: tutte azioni quotidiane, che però cambiano la vita.

Le operatrici Selina Liver, Nadia Pasini e Daniela Canali hanno poi spiegato che ora, grazie a DigitAbile, il personale ha avuto la possibilità di conoscere il potenziale degli utenti. Ma non è solo un percorso limitato ad acquisire una competenza tecnica. Si tratta di fornire un nuovo mezzo espressivo, di soddisfare bisogni personali ma anche di una curiosità che ha funto da spirito motivazionale. In futuro, inoltre, si potranno porre delle basi per offrire nuova prospettiva lavorativa agli utenti, determinando condizioni più paritarie. E rendendoli protagonisti nella creazione di contenuti multimediali al servizio delle attività di Movimento Poschiavo.

Daniele Beltrametti, insegnante all’Università di Ginevra nell’ambito della formazione, ha avuto il compito di Accompagnare il progetto DigitAbile come valutatore esterno, sia con uno step intermedio che con una valutazione finale. Si è trattato di un’esperienza ricca a livello di scoperte e riflessioni: su tutte il fatto che le difficoltà riscontrate nella formazione di base nel mondo della disabilità non sono molto diverse da quelle degli adulti in generale. 

Grazie alla valutazione intermedia, la maggiore individualizzazione dell’insegnamento, di cui tanto si parla nella scuola dell’obbligo, è diventata necessità e realtà in DigitAbile: da gruppi “omogenei” e lunghe lezioni si è passato a microgruppi e a incontri più corti, più numerosi, più ridotti nei partecipanti, talvolta individuali.

Come poi chiarito dai formatori, Piercarlo Della Ferrera e Laura Micheletti, si è trattato di un progetto pilota, quindi per sua natura soggetto ad aggiustamenti. In una prima fase, infatti, gli obiettivi erano stati tarati soprattutto sull’acquisizione delle competenze concrete. Nella seconda, invece, sono stati rimodulati sul superamento della diffidenza, sull’aumento dell’autostima. 

Le aspettative iniziali erano infatti eccessivamente elevate, anche perché da un lato era stato sopravvalutato l’impatto della salute psicofisica nell’apprendimento, dall’altro la potenzialità non si traduceva in atto a volte: c’era chi avrebbe potuto aiutare gli altri ma, all’atto pratico, non lo faceva anche per banale mancanza di pazienza. 
Era inoltre difficile l’ambiente d’aula, che riproduceva una dinamica ritenuta “ostile” dagli utenti, ai quali ricordava la propria inadeguatezza nell’ostico sistema scolastico. La chiave per il superamento è stata, appunto, l’individualizzazione del percorso formativo. 

In questo modo, come sottolineato da Beltrametti alla luce del rapporto finale di valutazione del progetto, c’è stato un superamento dell’atteggiamento passivo, un vero coinvolgimento degli utenti che vivevano con piacere e motivazione il progetto. Del resto, la mancanza della fiducia in se stessi, lungi dall’essere una particolarità dell’apprendimento nelle persone con disabilità, lo è in quello degli adulti in generale. 

La tavola rotonda finale, in tedesco ma con la traduzione simultanea in italiano, ha visto la presenza di Selina Ingold, Istituto per Innovazione, Design e Ingegneria della Scuola Universitaria professionale della Svizzera orientale, Markus Schefer, membro della Commissione ONU sui diritti delle persone con disabilità, di  Daniel Kistler, Ufficio del Servizio Sociale Cantonale GR, Responsabile Integrazione disabili e Karin Hänni, responsabile generale Movimento, con la moderazione di Jürg Stuker.

Importante, soprattutto, la sottolineatura di Schefer sulla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità: continuo e costante l’invito al Cantone ad agire e a portare avanti i temi e le raccomandazioni della Convenzione stessa.

Unanime, infine, il plauso a Movimento Poschiavo e ai suoi partner per il progetto da parte di tutti i convenuti. DigitAbile, ovviamente, come sostenuto nel saluto finale da Luminati e Battaglia, è un traguardo ma anche un inizio, che fa intravedere una nuova stagione di impegno futuro. 

Per quanto concerne il pomeriggio, invece, vi è stata una presentazione della struttura diurna di Movimento Poschiavo, per la quale lasciamo parlare la galleria fotografica realizzata da Maria Svitlychna.

Maurizio Zucchi
Membro della redazione