Accesso alla Val di Campo: Pozzolascio e la paura del cambiamento

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Nella seduta di agosto, la Giunta comunale di Poschiavo ha approvato il messaggio riguardante la realizzazione dell’area di posteggio e della fermata auto postale in zona Pozzolascio. In quel contesto avevamo lanciato un sondaggio per catturare le impressioni dei lettori riguardo lo spostamento dell’accesso alla Val di Campo. Il 49% dei voti (su un totale di 205 partecipazioni) si era espresso negativamente, il 38% si era dichiarato favorevole, mentre il 13% non aveva indicato nessuna preferenza. Abbiamo chiesto un commento al podestà di Poschiavo Giovanni Jochum.

I sondaggi, si sa, vanno sempre presi con le pinze. Tuttavia, quasi la metà delle risposte era negativa riguardo al nuovo progetto. Come interpreti questi dati?

Certo, i sondaggi vanno capiti e interpretati e, naturalmente, il risultato va analizzato con attenzione. A dipendenza del momento in cui viene lanciato un sondaggio e della disponibilità o meno delle informazioni riguardanti un tema, l’esito può cambiare molto. Questo effetto lo notiamo anche nei sondaggi riguardanti le votazioni federali. Di solito, per queste vengono fatti tre sondaggi e solo il terzo, quello più vicino al termine di votazione e fatto per lo più quando l’informazione è più o meno completa, dà un’indicazione realistica. Bisogna inoltre tener conto del campione di partecipanti a un sondaggio. Quante persone vi partecipano e se sono rappresentative per la popolazione che andrà poi a votare; giovani, persone di media età, anziani, donne, uomini, categorie professionali, partiti politici eccetera.

Per quanto riguarda Pozzolascio, posso dare due interpretazioni: la prima è che il messaggio non è ancora stato distribuito e dunque immagino che non tutte le persone che hanno partecipato al sondaggio siano state in possesso delle informazioni necessarie. La seconda è che un prospettato cambiamento di una cosa che è “sempre stata fatta così” viene inizialmente valutato in modo negativo. Inoltre, non ho informazioni riguardo ai partecipanti. Pertanto, una vera analisi non la posso fare.

In Giunta, solo due voti sono stati contrari. Quali sono i punti di forza del progetto?

I punti di forza sono molteplici. Il più importante riguarda sicuramente la sicurezza. Se accettato dal popolo, il progetto prevede un parcheggio a Pozzolascio con preselezione e isola per l’attraversamento della strada cantonale. L’autopostale, così come il pulmino della Val di Campo usciranno sul parcheggio dove i passeggeri potranno salire e scendere in tutta sicurezza. Le fermate sono rese accessibili alle persone diversamente abili.

A Pozzolascio ci sarà un maggior numero di posti macchina che a Sfazù, compresi dei posti per bus turistici. Il parcheggio di Sfazù si trova in parte in zona di pericolo e dal punto di vista pianificatorio è sempre ancora adibito a deposito legname.

Da Pozzolascio ci sarà accesso a un sentiero turistico che porta al “Doss / Suracqua” e quindi al sentiero per la Val da Camp oppure ad altri sentieri delle zone adiacenti. Un altro sentiero collega il posteggio Pozzolascio a Sfazù e consente a chi percorre la strada della Val da Camp di raggiungere il parcheggio di Pozzolascio evitando la strada cantonale. Inoltre, si permette il collegamento con la sciovia e altri sentieri escursionistici.

Quali sono invece i punti più critici?

Come accennavo prima, secondo me il più critico riguarda la paura del cambiamento. E qui si cercano tutti i motivi, per dimostrare che qualcosa di nuovo, seppur ben fatto, non va bene. Certamente da Pozzolascio ci vorranno alcuni minuti in più per raggiungere Sfazù a piedi. Ma sappiamo che ci sarà anche il collegamento diretto da Pozzolascio via “Doss / Suracqua” che tra l’altro permette di accedere alla Val di Campo, distanti dalla strada e dalle macchine.

Qualcuno dice che l’investimento è sproporzionato. Qui si può senza dubbio affermare che esso è minore all’investimento ipotizzato nel 2011 in base a un progetto ingegneristico di massima che evidenziava costi superiori ai 2 milioni senza tener conto della preselezione sulla strada cantonale. La preselezione viene imposta dal Cantone per la sicurezza dei veicoli che svoltano nel parcheggio, rispettivamente per quelli che transitano sul passo del Bernina.

Si può trovare una soluzione che accontenta tutti?

Dal mio punto di vista, ma anche da quello del Consiglio comunale, dalla commissione di Giunta che si è occupata a fondo del progetto come pure dalla maggioranza dei membri di Giunta, i vantaggi prevalgono sugli svantaggi. Sempre che ci siano dei veri e propri svantaggi.

Il parcheggio a Pozzolascio è realizzabile, permette maggiore flessibilità per l’accesso ai vari sentieri ed è messo in sicurezza. La critica riguardo ai costi non è oggettiva: un’eventuale soluzione a Sfazù, se realizzabile, costerebbe di più. L’investimento non va a intaccare le finanze del Comune, perché in base ai calcoli fatti, grazie alle entrate della tassa di parcheggio, sarebbe ammortizzabile, tenuto conto anche dei costi di gestione, nell’arco di circa 40 anni.

Quali sono i prossimi passi per il progetto?

L’iter procedurale politico è concluso. Ora spetta al popolo decidere in merito al credito di CHF 1’640’000. Posso solo consigliare alla popolazione di leggere attentamente il messaggio redatto dall’Amministrazione comunale e dalla commissione di Giunta; chi vorrà potrà inoltre partecipare alla serata pubblica per porre domande che magari non trovano risposta nel messaggio.

Se il credito verrà approvato, si procederà con l’acquisto del terreno, la stesura dei piani di dettaglio, il coordinamento dei lavori con il Cantone per la realizzazione della preselezione. La realizzazione delle opere principali è prevista nel 2025.

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione