Gli argomenti di un cittadino che vota “no” per Pozzolascio

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Il posto per l’accesso alla Val di Campo non è Pozzolascio, ma deve rimanere a Sfazù

Il terreno a Sfazù è del Comune ed è gratuito. A Pozzolascio si deve comperarlo per Fr. 190’000.–.

Cade il previsto collegamento di 1,2 km Sfazù-Pozzolascio che implica il passaggio su terreno privato e un ponte nella gola del torrente Campo.
Se si realizzerebbe ti capita di trovarti a piedi al ritorno da Val di Campo a Sfazù e hai l’auto a Pozzolascio!
Con il parcheggio a Sfazù non è necessaria la congiunzione.
Si risparmiano altri Fr. 390’000.–.

Se costruiamo un nuovo parcheggio a Sfazù a inizio strada per Prudaint (dove attualmente si parcheggia quando i 55 posti sopra sono esauriti) questo si troverebbe:

1.         Fuori dalla zona di pericolo.

2.         Il bosco di protezione rimarrebbe intoccato.

3.         Il pascolo comunale dove sorgerebbe il parcheggio non è in zona “pascoli secchi” e quindi fattibile la realizzazione.

La costruzione per 60 posti auto non costerebbe Fr. 610’000.– come previsto per il parcheggio terrazzato di Pozzolascio.

Il posto a Sfazù è solatio e facile da sgomberare d’inverno, contro Pozzolascio in un posto senza sole nei mesi invernali e uno sgombero neve oneroso, sia per il parcheggio, che del previsto sentiero. Per non parlare dell’accesso alla sciovia.

L’allacciamento dell’ampliato parcheggio è da integrare nell’attuale strada comunale per Splüga/Prudaint, chiaramente migliorando l’attuale accesso. I costi di allacciamento e messa in sicurezza sono fattibili. Se per Pozzolascio sono previsti Fr. 350’000.– (fermata autopostale) e Fr. 280’000.– (preselezione) con Fr. 630’000.– dovrebbe essere possibile mettere in sicurezza la fermata autopostale a Sfazù.

La partenza del bus Val di Campo è da farsi all’entrata del parcheggio, inteso anche accessibile a persone diversamente abili e dista 100 m dalla fermata autopostale. Per chi viene in macchina e prosegue con il bus Val di Campo (e questi sono tanti) la soluzione è identica come per Pozzolascio.

L’area occupata dal deposito materiale a Pozzolascio è da rinverdire, torna prato e nessuna perdita di terreno agricolo.

Il nuovo parcheggio Sfazù è da collegare all’attuale, abolire l’uscita sulla strada cantonale e i 55 posti auto sarebbero disponibili per i periodi estivi di punta e chiuso in inverno (pericolo valanghe).
Costi di costruzione zero perché esistente.

L’area parcheggi raggruppata in un solo posto evita la ridicola soluzione contenuta nel messaggio di costruire a Pozzolascio e mantenere anche Sfazù.
Si fa pieno Sfazù e dopo Pozzolascio o viceversa? È questa una soluzione ben ponderata? Come è gestibile?

Votiamo NO per Pozzolascio, così possiamo ripensarci e trovare una soluzione che sia meglio ponderata e meno costosa di quella proposta.


Giovanni Lardelli

3 COMMENTI

  1. Cari lettori del Bernina
    Per questo progetto mi sento di dover esprimere la mia opinione.
    Sono d’accordo che il comune deve trovare a corta scadenza un soluzione per i parcheggi di Sfazù. Condivido però i ragionamenti di Giovanni Lardelli e di Luigi Badilatti.
    Il progetto deve essere ripensato, come deve essere ripensata la messa in sicurezza dalle valanghe della strada cantonale nelle vicinanze del ristorante Sfazù. Lavoro che deve essere valutato da parte del Cantone su richiesta del Comune. Questo intervento garantirebbe la sicurezza anche ai parcheggi.

  2. Quando si parla di 1’640’000 franchi!

    Perchè non costruire un nuovo parcheggio a Sfazù sotto la strada cantonale e prima del parcheggio esistente?

    Fra la la strada cantonale e la strada verso Prudaint? Un parcheggio con un tetto pendente in cemento armato,

    coperto di verde come un prato? Non si vedrebbe. Le lavine etc. ci passerebbero sopra. D’estate gli automobili

    restebbero al fresco. I due parcheggi sarebbero da subito congiunti fra di loro con due strade esistenti.

    Questa sarebbe la mia idea se non costa troppo.

  3. Ecco un’altra lettera aperta con considerazioni che non fanno una grinza, perché chiare, precise, sensate e ben motivate. Grazie Giovanni Lardelli. Se poi si aggiunge il ragionamento sensato di Luigi Badilatti di incentivare l’uso dei mezzi di trasporto pubblici (12 minuti Poschiavo-Sfazù) mi sembra che la soluzione da trovare stia davanti alla porta.