Sono cresciuto a Sfazù e credo di conoscere a fondo la topografia ed i pericoli della zona. Recandomi inoltre regolarmente in Val di Campo sia d’estate che d’inverno, mi è subito parsa poco ragionevole l’opzione di un posteggio a Pozzolascio.
Ho seguito con attenzione la presentazione del progetto in Giunta e il relativo “dibattito”: dibattito monco, che fin dall’inizio non ha permesso ai consiglieri una vera discussione su altre possibili ubicazioni alternative, in quanto subito bocciate con la motivazione “zona di pericolo”.
Anche nel messaggio per l’imminente votazione si parla di sicurezza, che verrebbe in sintesi garantita solo grazie alla realizzazione di un accesso alla strada cantonale sicuro e conforme. Solo a Pozzolascio?
Si sarebbe dunque rinunciato allo studio di altre varianti situate in prossimità dell’entrata naturale della Val di Campo, in zona Sfazù, malgrado qui un accesso sicuro e conforme non solo sarebbe auspicabile, ma sarà comunque da realizzare prima o poi.
Gli argomenti a favore del progetto, come possiamo leggere nel messaggio, non convincono e non sono neanche corretti:
– non “risolvono definitivamente i problemi di sicurezza dei pedoni…” , anzi li creano: basta immaginarsi la convivenza e la sicurezza di pedoni, ciclisti, escursionisti con sci/pelli/ciaspole, mamme con bambini, sacchi e slittini su e giù per i ripidi e improbabili sentieri e ponti di collegamento da e per il posteggio a Pozzolascio.
– non rappresentano la partenza naturale per escursioni a piedi o in bicicletta verso la Val da Camp, ma neanche verso i “Colond” e “Asciai” ecc.
– non è opportuno e corretto giustificare l’ubicazione di un posteggio fuori mano con la presenza di un, guarda caso, discusso deposito d’inerti.
– non si risparmieranno costi con la concomitanza dei lavori stradali, eseguiti dal Cantone appena sotto Pozzolascio.
– non è logico citare continuamente il noto pericolo di valanghe incombente sul posteggio attuale a Sfazù, se poi si prevede di continuare a usarlo al bisogno! Un posteggio alternativo (e definitivo!) in questa zona dovrebbe senz’altro essere spostato a ovest, fuori zona pericolo, e realizzato con i medesimi criteri di sicurezza: accesso sicuro, fermata autopostale/bus ecc.
– con che criterio può la Giunta presentare “il miglior rapporto costi/benefici” se, come possiamo leggere, non le sono stati sottoposti progetti o valutazioni alternative a parte un’ ipotetica “stima” vecchia di oltre un decennio?
Per contro trovo ragionevoli, sensate e pragmatiche le argomentazioni contrarie a questo progetto, apparse in più lettere aperte sulla stampa locale nelle ultime settimane, firmate dall’AAP, da Giovanni Lardelli e da Luigi Badilatti:
– la perdita di 5000 m2 di terreno agricolo
– l’acquisto di terreno privato al posto del terreno comunale disponibile in zona ben più idonea
– i costi complessivi di quasi 2 milioni per una soluzione parziale e non risolutiva
– il doppione poco logico Pozzolascio-Sfazù
– il non aver studiato e confrontato un concetto di mobilità sostenibile tipo”park and ride” a partire dal borgo, la dove avrebbe senso investire in un parcheggio doc sfruttato tutto l’anno.
-…e tante altre.
La realizzazione di questo costoso progetto a Pozzolascio pregiudica verosimilmente altre soluzioni più sensate e pratiche; soprattutto non realizza, anzi ostacola, un facile accesso all’ invitante Val Di Campo da parte della nostra gente e da parte di chi, durante buona parte dell’anno, vuole raggiungerla anche senza shuttle-bus.
Pertanto voterò un convinto NO!
Emanuele Bontognali