Descrizione: L’arte della gioia è un libro sulla distanza: dalle proprie origini, da un matrimonio di convenienza, dalla campagna, ma anche la distanza che non si vuole prendere dal desiderio, dalle idee antifasciste che le costeranno il carcere e dall’indipendenza malgrado i figli, perché l’”eccitazione vitale di sfidare il tempo in due, d’essere compagni nel dilatarlo” è un’arte che va costruita per comprendere, e comprenderne, la gioia.
Ambiente: Questo libro necessita di Modesta, donna siciliana nata nel 1900, e del suo istinto che unito a intelligenza ed eleganza la porterà a diventare principessa, madre, zia, amante di numerose donne e uomini, rivoluzionaria, poetessa e mille altre sfaccettature di quello che è un senso di libertà profondo nato dalla terra, teso verso il mare, puro come la giustizia e illuminato da un amore intenso per la vita, di quelle che alla fine se ne sente persino il profumo.
Germoglio: “Ed eccovi me a quattro, cinque anni in uno spazio fangoso che trascino un pezzo di legno immenso. Non ci sono né alberi né case intorno, solo sudore per lo sforzo di trascinare quel corpo duro e il bruciore acuto delle palme ferite dal legno. Affondo nel fango sino alle caviglie ma devo tirare, non so perché, ma lo devo fare. Lasciamo questo mio primo ricordo così com’è: non mi va di fare supposizioni o d’inventare. Voglio dirvi quello che è stato senza alterare niente.
Dunque, trascinavo quel pezzo di legno; e dopo averlo nascosto o abbandonato, entrai nel buco grande della parete, chiuso solo da un velo nero pieno di mosche. Mi trovo ora nel buio della stanza dove si dormiva, si mangiava pane e olive, pane e cipolla. Si cucinava solo la domenica. Mia madre con gli occhi dilatati dal silenzio cuce in un cantone. Non parla mai, mia madre. O urla, o tace. I capelli di velo nero pensante sono pieni di mosche.”.
Scheda tecnica: L’arte della gioia di Goliarda Sapienza, Einaudi editore, romanzo, ISBN 978-88-06-21967-3.