Cartolina 19: “La fine di un mondiale è l’inizio del prossimo”

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Buongiorno Bernina,

oggi vi scrivo dal treno per Berna, dove vado a recuperare quello che mi sono perso per essere stato a Doha a fine novembre/inizio dicembre. Passerò buona parte della giornata con il mio amico Martin Candinas, ricordando le giornate passate ad attendere risultati elettorali, oppure a raccogliere firme. Anni di sconfitte, come la perdita del secondo seggio in Consiglio di Stato Grigionese, ma anche anni di vittorie, per esempio il fondo grigionese per l’innovazione.

Negli ultimi anni, il mio girovagare mi ha tenuto apparentemente lontano, ma grazie all’amicizia con Martin, quando c’è stato bisogno c’ero… e la gioia del secondo seggio riconquistato con Marcus è stata grande. Alla fine ho l’impressione che quando il germe della politica ti prende è difficile staccarsi. Indipendente dal colore politico, sono sicuro di poter affermare che Martin è un esempio di giovane che ha dedicato buona parte della sua vita al bene comune sempre nel rispetto del prossimo e questo è stato, ed è, d’esempio per tutta una generazione di giovani. Grazie Martin per tutto quello hai fatto, dal Nachtbus in poi.

Tornando ai mondiali, la finale l’ho vissuta guardandola alla tele, ma grazie ai messaggi whatsapp di Daniel e suo padre un po’ ero lì. È stata una delle 2 finali più belle degli ultimi 30-40 anni. Per l’Argentina, come in tutto il mondiale, vincere facile non è un’opzione. La sofferenza del popolo e del Paese sembra materializzarsi anche nelle partite di calcio. Nel primo tempo sembrava mettersi in discesa grazie a un Di Maria formato fenomeno (come un anno fa in finale di Coppa America oppure come con quel goal a 1 min dalla fine dei supplementari nel mondiale del 2014, che a noi Svizzeri fa ancora male). Ma con Mbappe contro è sempre pericoloso non chiuderla; saranno anche stati solo episodi, ma il passaggio di testimone tra un fenomeno e l’altro è stato evidente. Verrebbe da dire che tra i due litiganti finisce col piangere Ronaldo, al quale non resta né il presente né il futuro, ma sono sicuro che si consolerà con l’ennesimo contratto faraonico grazie a quel grande procuratore che è Mendes.

Ultima considerazione: con un mio caro amico che vive alle Bahamas, abbiamo già deciso che per il mondiale del 2026 prenderemo le partite di Miami e di almeno un’altra città, mentre con Daniel e Maurice, che hanno passato più di 10 ore allo stadio a Doha (pre, partita, premiazione e festa dopo) ci eravamo già promessi che nel 2026 avremmo trascorso almeno un mese a seguire l’Albiceleste e la Svizzera. Chissà se incontrerò Donato & friends o qualche altro poschiavino espatriato nel 2026 negli States.

Concludo con un grazie a Puci per avermi spinto a scrivere questi pezzi e a Marco per il lavoro di redazione.

A voi Poschiavini vicini o lontani, da queste righe i miei più sinceri auguri di Buon Natale e Buone Feste.
“un numer 14”