I ricercatori dell’Istituto di Scienze dello Sport dell’Università di Berna hanno condotto recentemente uno studio che ha voluto indagare opportunità e rischi delle mountain bike elettriche (e-mountain bike) per le destinazioni turistiche montane. Per Valposchiavo Turismo, interpellata sull’argomento, non si tratta di un settore principale su cui puntare.
La regione Bernina, in questi anni, ha visto sviluppare questo nuovo tipo di offerta turistica, ispirata anche dai territori limitrofi. Servizi specifici di ristoranti e alberghi ed eventi ad hoc (come per esempio il Vivabike Festival) testimoniano l’attenzione del territorio verso questa nuova opportunità.
La pubblicazione dell’Università di Berna, la cui realizzazione ha contemplato l’intervista di 175 appassionati di e-mountain bike e sei interviste approfondite con rappresentanti di destinazioni (e-)mountain bike e organizzazioni come Pro Natura e SvizzeraMobile, precisa che questo nuovo tipo di offerta turistica presenta l’opportunità di rivolgersi a gruppi target finora non raggiunti e, quindi, di sviluppare un nuovo business. “Tuttavia – si legge nel rapporto – va notato che non tutte le destinazioni possono crescere a qualsiasi prezzo e offrire tutto. Il turismo sostenibile è caratterizzato dall’analisi delle risorse naturali disponibili e dalla partecipazione di tutte le parti interessate allo sviluppo della destinazione. Se ci si specializza nell’e-mountain biking, è possibile che si debba ridurre il numero di altri gruppi target per tenere sotto controllo l’impatto ecologico e sociale”.
Se, quindi, da una parte si crea una nuova opportunità di guadagno per l’economia locale, dall’altra parte c’è la possibilità che possano crearsi nuovi problemi, come per esempio l’interazione tra gli gli e-bikers e gli escursionisti (un problema ben noto anche alle nostre latitudini).
Il potenziale economico, spiega lo studio, “può essere sfruttato solo se ci sono maggiori investimenti in infrastrutture e marketing specifico”, ma la realizzazione di nuovi sentieri per affrontare le salite, viene evidenziato, potrebbe portare meno entrate per le ferrovie di montagna.
Chiaro, in questo senso, il pensiero del direttore di Valposchiavo Turismo Kaspar Howald: “La crescente diffusione delle biciclette elettriche può essere un’opportunità per le destinazioni turistiche, da un lato, in quanto gli e-biker sono spesso una clientela benestante che quindi apprezza una buona sistemazione e una buona cena con vino. Dall’altro lato, il supporto motorio permette loro di raggiungere aree prima inaccessibili ai comuni mortali, il che può talvolta causare alcuni problemi con altri fruitori dei sentieri oppure con la fauna selvatica”.
Per evitare potenziali conflitti, si legge ancora nello studio, “le destinazioni potrebbero scorporare le infrastrutture per l’escursionismo e la (e-)mountain bike”, con il rischio, però, di aumentare il consumo di paesaggio e ridurre così l’attrattività naturale. In questo senso, anche il comune di Poschiavo sta affrontando la tematica, senza particolari successi, come dimostrano le scelte (o non scelte, a seconda dei punti di vista) intorno al sentiero Alp Grüm-Cavaglia.
Valposchiavo Turismo, come precisato da Kaspar Howald, non ha intenzione di commercializzare la Valposchiavo come destinazione specializzata in e-bike. “Al centro della nostra comunicazione – precisa – rimane il tema del 100% Valposchiavo: i prodotti locali e un turismo rispettoso e responsabile.”