A seguito degli ultimi rilevamenti di influenza aviaria in Svizzera, avvenuti in un allevamento amatoriale nel canton Zurigo e in un cigno nel locarnese che è risultato positivo al ceppo del virus H5N1, “Il Bernina” si è interrogato sulla situazione della Valposchiavo e ha interpellato il veterinario cantonale aggiunto, Dr. Claudio Paganini.
Dottor Paganini, dopo il caso di aviaria nel locarnese, esiste qualche possibilità di avere dei casi anche in Valposchiavo?
Negli ultimi anni, l’influenza aviaria ha sporadicamente raggiunto anche la Svizzera in occasione della migrazione tardo autunnale dei volatili selvatici che provengono dal Nordeuropa e svernano da noi. Visto che i casi riscontrati fino all’anno scorso riguardavano quasi esclusivamente uccelli acquatici, le misure prese dall’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria erano limitate nelle vicinanze dei principali corsi d’acqua. Il Canton Grigioni non era toccato da queste misure. Da due anni a questa parte, però, il virus sembra essere mutato. In Europa si sono riscontrati diversi casi durante l’estate e sembra che siano più colpiti altri volatili. Il caso del Canton Zurigo, inoltre, dimostra che i casi possono riguardare anche zone più lontane dai corsi d’acqua. Per questi motivi si è deciso di definire l’intero territorio svizzero quale area di controllo in cui vigono delle prescrizioni limitanti per i tenitori di pollame. In questo senso, per rispondere alla sua domanda, non si può escludere che anche alle nostre latitudini e anche in Valposchiavo possa apparire il virus e contagiare uccelli selvatici o pollame domestico.
Reputa che la Svizzera debba allarmarsi per il ritorno del virus o sia semplicemente qualche caso isolato?
Come esposto sopra, la Svizzera non è più allarmata degli scorsi anni, ma ha valutato più seria la situazione, come del resto fatto l’ultima volta, nel 2016, e di conseguenza ha preso le misure necessarie. Bisogna precisare che non si tratta di un ritorno. Il virus dell’influenza aviaria negli ultimi anni è costantemente presente in Europa e in casi sporadici anche in Svizzera.
Quali sono le misure da adottare per evitare la diffusione del virus H5N1?
L’introduzione del virus tramite uccelli selvatici non la possiamo controllare.
Importante, per prevenire la diffusione dell’influenza aviaria, è evitare qualsiasi contatto tra pollame domestico e uccelli selvatici. Per gli allevatori di pollame è quindi necessario osservare quanto segue (misure in atto dal 28 novembre 2022):
Il manifesto allegato (per visionarlo clicca qui) mostra anche graficamente quali sono le misure da rispettare ed inoltre rimanda ad ulteriori informazioni tramite il codice QR. Allo stesso modo, ulteriori informazioni si possono trovare sul sito dell’Ufficio per la sicurezza alimentare e la salute degli animali (USDA) www.alt.gr.ch e sul sito dell’Ufficio federale www.blv.admin.ch.
In Ticino sono state date delle prescrizioni agli avicoltori fino a metà febbraio, come per esempio evitare che il pollame da cortile entri in contatto con uccelli selvatici; in Valposchiavo verrà fatto qualcosa di simile?
Non si tratta di misure specifiche per il Canton Ticino. Le stesse disposizioni restrittive per l’allevamento di pollame domestico e di uccelli nuotatori e ratiti sono applicate in tutta la Svizzera, quindi anche nel Canton Grigioni. Anche i tenitori di pollame in Valposchiavo devono attenersi a queste prescrizioni. Esse sono state emanate provvisoriamente fino al 15 febbraio 2023, ma è probabile che questo termine venga prorogato e che anche nei prossimi anni si debbano applicare regolarmente queste misure stagionali.
Per questo motivo è importante che i tenitori di pollame inizino già a pensare a come adattare le loro stabulazioni o i loro pollai, in modo che non si tratti sempre solo di una soluzione temporanea rispettosa delle prescrizioni vigenti.