L’acqua dello Spöl utilizzata per un esperimento nel fiume Inno

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Una trota fario morta nell'alveo del torrente Spöl, sotto la Diga di Punt dal Gall, a causa di un guasto durante durante i lavori di ristrutturazione

Da quando lo Spöl, nel Parco Nazionale Svizzero, è stato contaminato da PCB cancerogeni, le Engadiner Kraftwerke scaricano meno acqua nel torrente. La quantità d’acqua risparmiata verrà utilizzata per un esperimento idrologico.

I policlorobifenili (PCB) sono finiti nello Spöl nel 2016 a causa di un guasto durante i lavori di ristrutturazione della Diga del Punt dal Gall, vicino a Livigno. La sostanza chimica, ora vietata in tutto il mondo, si è depositata nei sedimenti del torrente per una lunghezza di cinque chilometri.

Per evitare un’ulteriore dispersione della sostanza inquinante, l’Ufficio federale dell’energia (UFE) ha emesso un’ordinanza che prevede l’interruzione dell’inondazione artificiale dello Spöl fino al 2023. Inoltre l’ente nazionale vuole estendere a tutto l’anno il dosaggio invernale del torrente con bassi volumi d’acqua. Di conseguenza, le Engadiner Kraftwerke hanno convogliato nello Spöl una quantità minore di acqua proveniente dal bacino di Livigno.

Stando alla notizia di ieri del Regionaljournal Graubünden di Radio SRF, ora la centrale idroelettrica deve rendere disponibile il volume d’acqua trattenuto e destinarlo ad un esperimento idrologico nell’Inno a titolo di compensazione. L’UFE ha pubblicato una relativa ordinanza nel Foglio ufficiale del Cantone dei Grigioni.

Piene artificiali nell’Inno

Tra le località di S-Chanf e Zernez, a ridosso del confine tra Alta e Bassa Engadina, saranno immesse nell’Inno delle piene artificiali per capire quanta acqua sia necessaria per liberare i sedimenti dannosi depositati sul letto del fiume. Secondo l’UFE lungo questo tratto del fiume si verificano regolarmente colate detritiche che lo riempiono di sedimenti.

“L’Inno non è in grado di rimuovere in modo naturale questo materiale”, ha dichiarato il biologo della pesca Marcel Michel al Regionaljournal. Di conseguenza, gli habitat dei pesci sono stati sepolti dal materiale.

Grazie all’esperimento, il letto del fiume e le dimore dei pesci dovrebbero essere nuovamente liberati, e la morfologia dell’alveo dovrebbe migliorarsi. L’obiettivo è quello di valutare la “procedura ideale per le future colate detritiche”, secondo quanto riportato nel Foglio ufficiale. Questo tentativo è stato concepito in collaborazione con l’Ufficio per la caccia e la pesca dei Grigioni.

Tuttavia, secondo quanto spiegato nella trasmissione radiofonica, le autorità federali e cantonali non intendono aspettare una colata
detritica. Al contrario, sarà scaricata nel fiume della ghiaia colorata e, in base al colore, dovrebbe essere possibile risalire al punto in cui l’acqua bagna i ciottoli.

Non si sa ancora se l’esperimento verrà effettivamente realizzato perché le parti interessate possono opporsi fino a metà febbraio.