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L’alleanza del Centro dice 3 x SI
- SI all’attuazione del progetto dell’OCSE e del G20 sull’imposizione dei grandi gruppi d’imprese
Con la modifica costituzionale s’intende creare i presupposti affinché le nuove norme sull’imposizione dei grandi gruppi di imprese possano essere applicate in Svizzera, così da garantire entrate fiscali, posti di lavoro e competitività. Consiglio Federale e Parlamento intendono introdurre un’imposizione minima applicabile ai grandi gruppi di imprese attivi a livello internazionale. Se la Svizzera non introdurrà tale imposta altri Stati potranno riscuotere la differenza fino al raggiungimento dell’aliquota del 15%. Si stima che l’imposta integrativa potrebbe generare inizialmente un gettito tra 1 e 2.5 miliardi di franchi, suddivisi per il 75% sui Cantoni e 25% alla Confederazione. Tutti ne traggono quindi vantaggio. In caso di respingimento della modifica costituzionale non si potrebbe introdurre l’imposizione minima e, in tal caso, la differenza tra l’imposizione fiscale più bassa e l’aliquota minima del 15% potrebbe essere riscossa da altri Stati.
Grazie alla perequazione finanziaria tutti i Cantoni beneficeranno del gettito dell’imposta integrativa, per cui tutti trarranno profitto da una piazza economica svizzera attrattiva. Per questo motivo la modifica costituzionale va accettata. - SI alla legge federale sugli obiettivi in materia di protezione del clima, l’innovazione e il rafforzamento della sicurezza energetica
Per diminuire la dipendenza dall’estero e il carico ambientale, il Consiglio federale e il Parlamento intendono ridurre il consumo di olio da riscaldamento e gas e produrre più energia in Svizzera. L’obiettivo è raggiungere la neutralità climatica per il nostro paese entro il 2050. Nell’arco di 10 anni il progetto mette a disposizione dei proprietari d’immobili fino a 200 milioni di franchi all’anno per sostenerli nel passaggio a impianti da riscaldamento rispettosi del clima. Le relative risorse finanziarie confluiranno nei programmi già previsti dai Cantoni. Già oggi la Svizzera deve adeguarsi agli effetti negativi dei cambiamenti climatici e in futuro questa necessità non farà che aumentare. Lo sviluppo di nuove tecnologie è un elemento chiave della protezione del clima. Il Parlamento ha elaborato la legge quale controprogetto all’iniziativa popolare “Per un clima sano (iniziativa per i ghiacciai)” considerata troppo radicale, in quanto vieta vettori energetici fissili a partire dal 2050.
La legge rafforza la protezione del clima e la sicurezza dell’approvvigionamento energetico, per cui va approvata.
3. SI alla modifica del 16 dicembre 2022 della legge COVID-19
Benché nel corso del 2022 la pandemia di COVID-19 abbia notevolmente perso di intensità, non è possibile predire come evolverà in futuro. La legge COVID-19 è stata uno strumento importante per Confederazione e Cantoni, in quanto ha permesso loro di contenere la pandemia e di attutirne l’impatto. Qualora la situazione epidemiologica dovesse considerevolmente aggravarsi la confederazione potrebbe obbligare i datori di lavoro a proteggere maggiormente le persone a rischio, consentendo loro di lavorare da casa. In caso di necessità le autorità potranno così intervenire rapidamente per proteggere le persone a rischio e il sistema sanitario.
La proroga della legge COVID-19 è stata dichiarata urgente, così da entrare subito in vigore e garantire l’applicazione immediata delle disposizioni in caso di necessità. Contro la proroga è stato chiesto il referendum, per cui, In caso di no alle urne tutte le disposizioni prorogate decadranno a metà dicembre 2023. Per evitare ciò occorre approvare la modifica del 16 dicembre 2022 della legge COVID-19.
Alleanza del Centro Valposchiavo