Tramite un’interpellanza incentrata sui rifugiati, l’UDC ha innescato una discussione in seno al Gran Consiglio retico sulla percezione della sicurezza tra la popolazione del Grigioni meridionale. Il capo del Dipartimento di polizia, il consigliere di Stato Peter Peyer, ha sottolineato che “i Grigioni sono un Cantone sicuro”.
Nel pomeriggio di martedì in Gran Consiglio il gruppo parlamentare UDC ha ottenuto risposte dettagliate alle otto domande contenute nella sua interpellanza, all’attenzione del Governo, in relazione alla presenza dei rifugiati e dei richiedenti asilo nei Grigioni. Tuttavia la discussione nella sala “extra muros” di Klosters si è focalizzata sulla presenza della polizia in Engadina e nelle valli limitrofe.
Diversi deputati di queste regioni grigionesi hanno infatti criticato aspramente il Governo per la soppressione delle stazioni di polizia più piccole, come per esempio quella di Campocologno e quella di Castasegna. “La sicurezza non è più garantita”, ha detto il parlamentare della Bregaglia Maurizio Michael (PLR).
Il direttore del Dipartimento di giustizia e polizia Peter Peyer ha smentito con veemenza: “I Grigioni sono un Cantone sicuro. Nessuna valle grigionese viene trascurata dalla polizia”. Secondo il Governo, la centralizzazione delle forze di polizia in Engadina Alta, in Engadina Bassa e in Valposchiavo ha dimostrato tutta la sua validità. Grazie alla mobilità della polizia cantonale la presenza nell’intera area è migliorata e ha avuto un effetto positivo sui tempi di intervento.
Peyer ha inoltre ricordato le difficoltà oggettive per mantenere il personale di polizia nel Grigioni meridionale. Le piccole stazioni di polizia non sono più al passo con i tempi e non si conciliano con la richiesta di posti di lavoro interessanti.
I centri per richiedenti asilo non a pieno regime
Le dichiarazioni del Governo sulla situazione degli alloggi e dell’assistenza ai rifugiati e ai richiedenti asilo non sono state al centro della discussione in Gran Consiglio. Attualmente gli alloggi gestiti dal Cantone sono occupati al 66,8% della loro capacità. Sono 577 i richiedenti di asilo tradizionale e 441 i profughi ucraini che godono dello status di protezione S.
Secondo il Governo retico, a breve termine non servono ulteriori alloggi. A medio e lungo termine, sarà invece necessario trovare un’alternativa al centro di Laax, con una capienza di 100 posti, in scadenza di contratto di locazione. L’UDC ha chiesto fra l’altro anche il numero di persone rifugiate che sono entrate in conflitto con la legge. Stando ai dati dell’esecutivo, nel 2022 sono stati il 4% dei rifugiati tradizionali e lo 0,1% delle persone con lo status di protezione S.