Durante la seduta di Giunta di lunedì 19 giugno, il Legislativo ha accettato all’unanimità il contratto per il diritto di superficie e il messaggio per la votazione popolare riguardante la concessione del diritto di superficie per l’impianto ad energia solare a favore di BerninaSolar AG per la costruzione di un grande impianto fotovoltaico.
La zona del Passo del Bernina – ha spiegato il consigliere comunale Fulvio Betti – è molto interessante per l’edificazione di tali impianti, siccome l’irradiazione solare annua è ottima. Inoltre, la zona è allacciata con una rete di strade esistenti e i trasporti per grandi potenze d’energia elettrica sono già fattibili senza rafforzare le linee ad alta tensione.
BerninaSolar AG, una società che sviluppa e promuove progetti, intende pianificare un impianto solare su parte di due particelle nella “Val Bügliet”, presso la dismessa sciovia Motta Bianca, per la superficie lorda di massimo 83 ettari ed una potenza installata massima di 80 MW.
Per questo scopo, il Consiglio comunale ha redatto un contratto di diritto di superficie nel quale sono definiti tutti i punti principali per permettere l’edificazione dell’impianto fotovoltaico su superfici libere di proprietà del Comune di Poschiavo utilizzate per il pascolo e dal turismo. Il contratto permette a BerninaSolar AG l’edificazione, la gestione e la manutenzione dell’impianto solare composto da pannelli solari sospesi da travi d’acciaio, strade d’accesso, cavidotti, cabine di trasformazione decentrali e la stazione di trasformazione principale.
Il diritto di superficie prevede una durata di 67 anni a partire dall’avvenuta iscrizione al registro fondiario. Il contratto prevede l’opzione di prolungare nel tempo il diritto di superficie e regola il diritto di riversione. Il canone d’affitto, a favore del Comune di Poschiavo, è stato accordato a CHF 1.00 per ogni metro quadro di superficie lorda utilizzata ed è stato fissato ad un minimo annuo di CHF 600’000. Se la superficie lorda sarà superiore a 600’000 m2 il canone d’affitto aumenterà di conseguenza. Inoltre, il canone d’affitto sarà indicizzato in modo da seguire negli anni l’evoluzione dei prezzi al consumo.
Questa operazione è figlia della Legge federale sull’energia (LEne, Art. 71a), modificata nell’autunno 2022 con delle misure urgenti volte a garantire a breve termine l’approvvigionamento elettrico, specialmente durante l’inverno. Tra le misure adottate, la Confederazione intende rafforzare la produzione d’energia invernale partecipando ai costi d’investimento per la realizzazione di grandi impianti fotovoltaici in montagna. In località elevate e ben esposte al sole e grazie al riflesso della neve è infatti possibile edificare impianti solari con un’elevata resa durante i mesi freddi. Secondo l’art. 71a dell’LEne, questi impianti devono produrre un’energia annua di almeno 10 GWh e gran parte di essa deve essere prodotta durante il periodo invernale. Inoltre, l’interesse alla loro realizzazione prevale in linea di principio su altri interessi nazionali, regionali e locali.
Fulvio Betti ha sottolineato che si tratta di una “tematica importante con interessanti entrate e prospettive per il comune”.
Anche il presidente della commissione di Giunta preposta, Mirko Beti, si è espresso favorevolmente nei confronti del progetto, condividendo il percorso con l’Esecutivo. Abbiamo valutato assieme diversi aspetti – ha affermato – tra cui il sito di costruzione: anche se l’impatto è grande, si tratta un’area che non è vergine, già deturpata da altre attività. Altri punti salienti su cui la commissione ha lavorato sono stati la tassazione fissa e la riduzione del rischio imprenditoriale per il comune, così come lo smaltimento dell’impianto.
Qualche perplessità è stata sollevata dai consiglieri del legislativo. Gianluca Barlazorolo (AdC) ha messo in dubbio le tempistiche e il reperimento dei materiali, mentre Franco Isepponi (AdC) ha rimarcato il fatto che nel messaggio manca una presentazione della ditta: “Qui – ha detto – si parla di milioni come noccioline […] ma io non so neanche chi è questa Bernina Solar AG”. Fulvio Betti e il Podestà hanno rassicurato i presenti affermando che si tratta di una società che sviluppa e promuove progetti in cerca di investitori (dopo l’uscita di Repower, Fulvio Betti ha lasciato intendere che ci sarebbero altri grossi investitori interessati): cosa sarà in futuro è difficile dirlo, ma certamente la fiducia rappresenta un tassello senza il quale non è possibile andare avanti.
Il consigliere Reto Capelli (PLD) ha poi visto respinta una proposta che prevedeva di inserire nel messaggio alla popolazione una percentuale precisa sulla fideiussione a garanzia dello smaltimento della struttura.
Dalla discussione è emersa quindi una doppia riflessione. Da un lato l’opportunità di contribuire alla realizzazione di un progetto innovativo e che risponda alle necessarie e stringenti esigenze climatiche ed ambientali; dall’altra la paura che la struttura, vista la sua grandezza e posizione, possa in qualche modo, se le cose dovessero andare storte, essere un boomerang politico, economico ed ambientale.
Al netto di queste riflessioni, la Giunta ha deciso comunque di appoggiare la proposta del Consiglio comunale. La palla passa ora alla popolazione, che sarà a chiamata a decidere nel prossimo agosto.
Considerando i prezzi attuali e previsti dell’energia elettrica, la produzione di un parco di queste dimensioni permetterebbe di versare al comune (sotto forma di affitto per metro quadro) almeno il doppio di quanto proposto. La Bernina Solar AG, di fatto Swiss Infrastructure Asset Management AG di Zurigo, gestita dal Signor Michael Joerg, avrà investitori finanziari importanti (tra i quali fondi di casse pensioni) che potranno smantellare l’eventuale impianto a proprie spese e risarcire eventuali danni, se necessario.