Maltempo primaverile e coltivazioni: in Valposchiavo tutto sotto controllo

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In Valposchiavo la prima metà di giugno è stata caratterizzata da temperature sotto la media del periodo e da frequenti precipitazioni. Il Bernina si è interrogato sull’effetto che questo clima ha avuto sulle coltivazioni e ha contattato alcuni produttori locali per capire la situazione. 

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Per quanto riguarda la vigna le piogge delle scorse settimane non stanno creando particolari problemi. “Anzi – ci spiega Marco Triacca, titolare della Cantina La Perla – dopo la siccità dello scorso anno e dopo un inverno e inizio primavera asciutti, queste piogge erano/sono necessarie. L’unico problema che possono dare è legato alle malattie fungine della vite e quindi all’attenzione che bisogna porre alla difesa fitosanitaria. Secondo me è abbastanza normale che in questo periodo ci siano queste precipitazioni, forse ci siamo un po’ disabituati… “.

Nessun particolare problema neanche per i piccoli frutti della bassa valle. “Fino all’inizio della raccolta delle fragole, – ci risponde Nicolò Paganini della Piccoli Frutti – la pioggia era assolutamente molto ben accetta. Chiaramente durante il periodo della raccolta, le precipitazioni fanno assolutamente “tribolare” e rendono l’organizzazione difficile. Per quel che riguarda l’aspetto fitosanitario, bisogna quotidianamente controllare le possibili infezioni utilizzando prodotti biologici: è fondamentale intervenire miratamente e tempestivamente. Malgrado il fatto che la produzione biologica di piccoli frutti non sia per niente scontata, siamo riusciti, almeno per ora, ad avere bacche di ottima qualità”.

La situazione è, invece, un po’ più complicata per quanto riguarda la coltivazione delle erbe. “Da coltura a coltura questa situazione ha avuto effetti sia positivi che negativi, – ci racconta Fabrizio Raselli, titolare della Raselli Erboristeria Biologica – sicuramente le piogge hanno aiutato le coltivazioni che hanno bisogno solo di tanta acqua, come fieno ed erba, accelerando la loro crescita; per contro, le coltivazioni che hanno bisogno sia di acqua che di calore hanno subito un rallentamento nella crescita”.

Le piogge hanno consentito poi la formazione di tante malerbe che infestano i campi: “Se queste ultime – conclude Fabrizio – non seccano grazie alla temperatura o al vento, la disinfestazione va effettuata a mano (invece che con la sarchiatura meccanica), allungando di molto i tempi dell’operazione. Infine, l’umidità causata dalle piogge è sempre il primo campanello d’allarme per le malattie fitosanitarie”.

Ivan Falcinella
Membro della redazione