Trame – L’incontro mistico tra danza sufi e musica

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Martedì 27 giugno, lo scenografico giardino di Casa Besta ha ospitato Trame, un evento artistico capace di intrecciare danza e musica in un’esperienza coinvolgente ed emozionante. L’atmosfera suggestiva del luogo ha fornito il contesto perfetto per una serata all’insegna dell’arte e della cultura, in cui il talento di Hadi Habibnejad, danzatore sufi, ha incontrato i suoni vibranti del gruppo musicale Zephyr, innescando un’unione artistica capace di trasportare il pubblico in un profondo viaggio mistico alla scoperta dello stato d’animo umano.

La coreografia di Hadi Habibnejad, interprete della tradizione del sufismo, ha utilizzato il vortice della danza come forma liberatoria ed estatica, in cui il fuoco del cuore si accende attraverso la musica. Il sufismo mette al centro la ricerca di uno stato di estasi spirituale che porti a un legame mistico con il divino e a una realizzazione dell’unità dell’esistenza. Ovvero, lasciando da parte l’individualità e abbracciando la connessione universale, i sufi cercano di superare l’ego e di realizzare che tutto l’esistente è unito. Il termine sufi, che dà il nome alla danza volta a questo fine, deriva dalla radice araba ṣūf, che significa ‘lana’ e fa riferimento agli indumenti indossati dai primi mistici musulmani che rinunciavano alla vanità del mondo.

Allo stesso tempo, s’immagina, l’origine del nome raggiunge anche la coreografia ideata da Habibnejad, il quale, attraverso il suono e il movimento continuo, si districa in mezzo a dei fili colorati, rappresentanti i quattro elementi della natura, e diventa uno con l’esistenza, trovando quello che appare un quinto elemento: lo stato d’animo umano.

È un’esperienza di liberazione totale, in cui il corpo e l’anima si uniscono nella danza, creando un connubio spirituale. Il danzatore diventava un canale di connessione tra il mistico e il terreno– con il «grande spirito della terra», invocato dal canto di Biagio Accardi –, mentre i suoni vibranti e ipnotici permeano l’ambiente, trasportando il pubblico in un viaggio oltre i confini della realtà ordinaria.

La potenza terapeutica del suono si è manifestata attraverso le musiche eseguite dal vivo dal gruppo Zephyr, composto da Andrea Ferigo (chitarre e sitar), Andrea Seki (arpa celtica), Biagio Accardi (mandola, tamburi e voce) e Roberta Sestito (voce narrante e cori). I loro strumenti e il loro canto hanno trasformato l’atmosfera del giardino di Casa Besta in un poetico affresco ammaliante.

Le melodie e le voci hanno agito come una formula magica, richiamando così il potere ancestrale dei canti sciamanici utilizzati dai guaritori delle culture tradizionali. Trame ha rappresentato un invito alla ricerca dell’unità, della pace, della gioia e dell’amore che, canta Accardi, «è il vero potere». Come un’onda che si espande nell’aria, la performance ha avvolto gli spettatori, offrendo un’esperienza trasformativa che ha toccato l’anima e ha risvegliato una connessione spirituale con il mondo intorno a noi attraverso la forza trascendente dell’arte.