Il marchio “100% Valposchiavo” e il Progetto di Sviluppo Regionale (PSR) 100% (bio) Valposchiavo hanno conquistato la scena televisiva nella puntata di mercoledì 12 luglio de “Il Quotidiano” della RSI. Il servizio ha fornito una panoramica completa delle origini e dello sviluppo del marchio, sottolineando la sua identità di economia sostenibile a chilometro zero.
Come sappiamo, quello che è marchiato “100% Valposchiavo” viene prodotto e realizzato localmente, utilizzando risorse del territorio e rispettando l’ambiente. Questo concetto è certamente meritevole di attenzione e potrebbe diventare un modello ispiratore per altre regioni desiderose di adottare pratiche commerciali più sostenibili.
Tra gli intervistati presenti nel servizio, oltre ai direttori dei principali enti promotori, sono stati coinvolti rappresentanti di diverse attività commerciali, inclusi Orlando Lardi dell’Hostaria del Borgo, Andreea Crameri del Caseificio Valposchiavo, e il sarto Francesco Gianoli. Hanno tutti condiviso il loro punto di vista sul progetto e l’importanza di preservare e valorizzare le tradizioni locali.
Tuttavia, nonostante l’entusiasmo e l’apprezzamento ricevuti dai turisti, il servizio giornalistico ha rivelato che c’è ancora una mancanza di totale adesione da parte degli interessati all’interno della comunità. Una parte di ristoratori e di consumatori finali sembra essere ancora in fase di valutazione riguardo alla partecipazione attiva al progetto. Questo potrebbe essere dovuto a varie ragioni, tra cui la necessità di adeguarsi a nuovi modelli di produzione e consumo e l’eventuale impegno finanziario che ciò comporta.
Uno degli aspetti più affascinanti del servizio andato in onda sulla RSI è stato il riferimento alla piantagione di ulivi ottenuti da vecchi terrazzamenti situati nel comune di Brusio. Questa iniziativa, promossa da Nicolò Paganini e Tiziano Iseppi, dimostra un’eccellente sinergia tra tradizioni locali e nuove prospettive di sviluppo sostenibile.
Il servizio ha inoltre sottolineato un ambizioso obiettivo finale per la regione: diventare il primo territorio al mondo certificato come “Smart Valley Bio”. Questo riconoscimento certificherebbe l’impegno di Valposchiavo nella promozione di pratiche sostenibili a tutti i livelli e potrebbe essere un trampolino di lancio per attrarre ulteriori investimenti e turismo responsabile nella zona.
Clicca qui per guardare il servizio della RSI: https://www.rsi.ch/play/tv/-/video/-?urn=urn:rsi:video:16390798