Il discorso del primo di agosto a Brusio

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Discorso del 1° di agosto – Festa Nazionale – commemorazione del Natale della patria 
Arturo Plozza Sindaco uscente – Campascio Casai 01.08.2023 ore 20.30 
1° di agosto 2023 – Campascio -Casai 

Care Concittadine, cari Concittadini, graditi e stimati ospiti 

a nome del Consiglio Comunale e mio personale Vi porgo un caloroso saluto. Davanti a Voi non un rappresentante importante della politica cantonale o federale, non un personaggio di spicco nel campo dell’economia, dello spettacolo o dello sport, ma semplicemente il vostro Sindaco.  

Quest’anno tocca me il privilegio di rivolgervi il saluto e il discorso ufficiale in occasione dello storico compleanno della Patria. 
Quale sindaco uscente, mi rivolgo a voi con sentimenti di gratitudine e con emozione. Per tre legislature ho avuto l’onore e l’onere di rappresentare il mio Comune, il Comune di Brusio, a livello istituzionale e politico; ho vissuto tante esperienze, ho incontrato qualche ostacolo ma ho avuto anche molte soddisfazioni. 
Vi sono grato per la fiducia e il sostegno che mi avete accordato; questo periodo rimarrà caro nel mio cuore e nei miei ricordi.  

Benvenuti dunque ai Casai, in occasione della tradizionale commemorazione del Natale della Patria, festa che da anni viene celebrata a Brusio in modo semplice e sobrio. 

La Patria, che noi oggi onoriamo, non è solo un luogo al quale sentiamo di appartenere per territorio, confini, lingua, cultura, abitudini sociali.  
La Patria è molto di più: è un sentimento profondo per un’Entità che ci unisce, ci tutela, ci protegge, ci dà sicurezza, ci permette di esprimere idee e di vivere in libertà. 
Noi sappiamo sempre di poter contare su istituzioni forti, coese anche nella diversità, attenta ai nostri bisogni e alla nostra sicurezza. 
Non per tutti i popoli, la Patria ha questo valore. Per molti cittadini nel mondo, Patria è sinonimo di distruzione, guerre, fame, persecuzione, insicurezza per il futuro. 

Per questo, oggi in Svizzera si festeggia un solo compleanno: in tanti modi diversi, in luoghi diversi, questa giornata vuole essere l’espressione di ringraziamento e di riconoscenza verso una Nazione che, fin dai suoi albori, ha garantito e garantisce ai suoi cittadini benessere, stabilità politica e sicurezza sociale. È la dimostrazione che amiamo e rispettiamo il nostro Paese. 

Non è mia intenzione ripercorrere la nascita della Svizzera, fondata nel 1291 con il Patto federale, considerato il più antico atto costituzionale svizzero. Desidero semplicemente ricordare che la Svizzera è uno Stato federale nel quale il potere è ripartito tra Confederazione, Cantoni e Comuni. Questa la struttura politica di uno Stato dove la democrazia diretta permette alla popolazione di pronunciarsi su decisioni a tutti i livelli politici. Diritto fondamentale per un Paese caratterizzato da una straordinaria diversità geografica, culturale e linguistica. 

Ad ogni singolo Comune è attribuito il massimo delle competenze. Solo se necessario le competenze sono delegate ai livelli superiori, cioè Cantoni e Confederazione.  
Il Comune, nel nostro sistema politico svizzero, rappresenta la cellula base. 
Una cellula importante, nella quale i cittadini fondano e vivono la quotidianità, sono confrontati con la realtà locale, ne seguono con passione le sorti, ne condividono decisioni e nuovi progetti. 

Nel suo piccolo, il nostro Comune è la nostra Patria: qui abbiamo i nostri affetti e il nostro cuore, lo sentiamo vicino, amico, risponde alle nostre esigenze, rispetta le nostre tradizioni, è solidale e ci fa sentire protetti.  

Il Comune di Brusio conquista la sua indipendenza dal Comun grande di Poschiavo nel 1851, e diventa un comune autonomo. 
È un Comune di frontiera, lontano dai centri, di lingua madre italiana, con forti relazioni storiche, sociali ed economiche con la vicina Valtellina ma fiero di appartenere alla Svizzera.  
Un Comune finanziariamente in ottima salute, con un’Amministrazione autonoma, attento ad offrire servizi adeguati alle esigenze scolastiche e ricreative dei bambini, attento ai bisogni delle persone più anziane, sensibile nei confronti di chi vive delle situazioni di disagio o di difficoltà, economicamente favorevole per le famiglie. 
 
Il 23 settembre 2012, il Popolo grigionese ha approvato una revisione parziale della Costituzione cantonale, voluta per semplificare il cosiddetto livello intermedio nel Cantone. Sono così state create 11 Regioni.  
Le nuove regioni sono a disposizione quali enti responsabili di compiti sia comunali, sia cantonali.  

Brusio e Poschiavo, divise nel 1851, si ritrovano accomunate dalla Regione Bernina, preposta ad ascoltare le esigenze dei comuni e ad agire, nel limite delle sue competenze, per il bene di tutti. 

Il Cantone, da alcuni anni a questa parte, è determinato a ridurre il numero dei Comuni grigionesi da 101 a 50. 
Ciò significa unificazione di più comuni finora autonomi in un comune solo, con l’obiettivo di creare sinergie, ottimizzare i servizi, ridurre i costi. 
Obiettivi legittimi e oggettivi che però a Brusio non hanno mai fatto presa.  

Le Autorità Comunali sono state più volte sollecitate da questo argomento, ma non ci si è mai soffermati; è un tema scottante, delicato, che tocca le corde più intime di ciascuno di noi, che suona minaccioso e incurante della nostra tanto cara autonomia.  

Nonostante le condizioni favorevoli e la situazione finanziaria solida, Brusio, da anni a questa parte, soffre per un esodo costante dei giovani, che grazie alla formazione o semplicemente alla ricerca di opportunità che qui non possono trovare, si trasferiscono altrove, nota un aumento costante delle persone meno giovani, una diminuzione preoccupante delle nascite… 
Queste particolarità, innescano dinamiche sfavorevoli a scapito della scuola, dei servizi pubblici, delle società culturali e ricreative, della disponibilità a impegnarsi per la causa pubblica sia come Autorità comunali, sia nel volontariato.  
E intanto pian piano si smantellano e si trasferiscono servizi (penso alla Posta, alle stazioni ferroviarie che non sono altro che fermate a richiesta, lo stato civile, il registro fondiario, la polizia, le guardie di confine all’Autorità di stato civile…per citarne alcune e la gente si sente ogni volta defraudata di un pezzo della propria identità. 

A inizio mandato ho dichiarato… non sarò il Sindaco della fusione. E così è stato. 
A fine mandato, posso affermare che non ci sono concreti propositi o iniziative relative alla fusione dei due Comuni di Valle.  
Nonostante questo, non possiamo negare che il Cantone non desisterà da questo obiettivo, che prima o poi arriveranno nuove sollecitazioni. 
Quale sindaco uscente, non ho né la competenza né la volontà di dare suggerimenti alle nuove Autorità Comunali che da gennaio 2024 guideranno con impegno e grande disponibilità le sorti del nostro comune; come cittadino mi troverò con voi confrontato con questo dilemma.  
Quale sarà il futuro dei due comuni valposchiavini? Seguiranno l’esempio di un’altra valle grigionitaliana, la Val Bregaglia, che nel 2010 ha unito i suoi cinque comuni? Oppure decideranno di mantenere i due comuni distinti, puntando su una maggiore collaborazione o delegando gli interessi comuni alla Regione Bernina?  

Per sopperire a eventuali limiti o difficoltà di un comune vi sono soluzioni alternative alla fusione. Una maggiore collaborazione intercomunale: in Valposchiavo pensiamo ad esempio alla collaborazione a livello scolastico, all’assistenza sociale o all’Ospedale San Sisto oppure al trasferimento di determinate competenze dai comuni al livello superiore, vale a dire alla Regione.  

Ci sarebbero forse più possibilità di trovare personale competente da un punto di vista professionale, dando al territorio un’amministrazione potenzialmente più capace ed eliminando, o perlomeno attenuando, il problema della difficoltà della nomina di membri che devono ricoprire cariche più o meno complesse, problema che evidentemente può riscontrare un piccolo comune. 

Se i punti a favore di una fusione sono principalmente di carattere economico, a creare resistenze e riluttanza sembrano essere soprattutto questioni emozionali. Un sano campanilismo, la distanza tra cittadino e Autorità, che crea la paura di diventare un numero, di non riuscire ad interagire con serenità, di non essere compresi e presi in considerazione. 
Se ci saranno nuove sfide, Brusio si farà trovare pronto, a far valere i propri diritti e a mantenere quei vantaggi di cui oggi gode, a trovare una soluzione, equa e giusta per tutti, in grado di conciliare le nostre esigenze con le esigenze organizzative e strutturali richieste. 

Per quanto concerne la politica locale, a ottobre ci saranno le elezioni per la nuova legislatura 2024-2027. Il popolo sarà chiamato a eleggere un presidente comunale, il Consiglio comunale (8 membri), la commissione di gestione (3 membri), il Consiglio scolastico (5 membri). 

Per continuare ad essere un Comune autonomo, interessante, con visioni costruttive e progetti volti a garantire continuità e benessere, servono cittadini propositivi e impegnati, pronti a mettersi in gioco, a candidarsi con coraggio e tanta iniziativa per le cariche a disposizione.  

Non è una sfida facile: né per i giovani, che hanno davanti a loro una vita da dedicare agli impegni di famiglia, al lavoro e al tempo libero, prezioso e necessario; né per i cittadini meno giovani che ritengono forse troppo pesante caricarsi di un impegno politico e sociale non indifferente.  

Mi auguro, e auguro al mio Comune, che ci siano tanti cittadini interessati alla cosa pubblica, pronti per un impegno politico, sì oneroso, ma anche gratificante. Il senso di questa giornata non deve svanire con la luce dei fuochi d’artificio ma deve accompagnarci ogni giorno, con la consapevolezza di appartenere a una famiglia, a un Comune, a un Cantone, a una Nazione.  

Sentirsi Svizzeri, grigionesi, valposchiavini, brüsasc è un sentimento forte e importante. Per quanto siamo è dovuta riconoscenza, per il futuro dobbiamo credere in noi stessi, nelle nostre istituzioni, nel nostro Comune, per far sì che anche ai nostri figli e nipoti sia concesso di continuare a godere dei privilegi che il nostro Stato ci garantisce. 

Per una sera è gratificante pensare al bicchiere mezzo pieno, godere di questo incontro conviviale e allegro, caricarsi di energia positiva per affrontare il domani e le tante sfide che ci attendono con il giusto spirito. 

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Ed ora, per concludere, mi preme ringraziare la Filarmonica Avvenire Brusio, che non solo allieta la nostra manifestazione con le sue note musicali, ma che si è anche assunta, come ogni anno, il compito di organizzare e di gestire la parte conviviale della festa, il servizio bar e la cucina.  
Ringrazio il corpo pompieri Brusio, la nostra guardia comunale che garantiscono l’ordine e la sicurezza e sono responsabili del brillamento dei fuochi d’artificio. 
Ringrazio i cuochi al grill che, con grande impegno e maestria, ci preparano il consueto spiedino offerto dal Comune. 
Grazie alle Autorità Comunali per essere presenti e grazie a voi tutti, che avete scelto i Casai per ricordare e onorare il Natale della Patria! 

Auguri e lunga vita alla Svizzera, al Canton Grigioni e al Comune di Brusio. 
A tutte e a tutti voi, un buon 1° agosto! 

Arturo 

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