In estate, il caldo arroventa le città e le valli; cercare il fresco, fresco che non sia generato dal trattamento dell’aria, è un’esigenza che si fa pressante. Non è solo questione di qualche grado in meno, è ricerca di orizzonti ampi, verdi e azzurri, orizzonti che parlano al cuore e rendono ben più sopportabile anche il caldo torrido. E’ ricerca di colori e sfumature, è ricerca di suoni e odori più familiari che il caldo, in qualche modo, stravolge. Una chiacchierata serale tra amici e la decisione è presa: treno da Chiasso, meta Arth Goldau, in tempo per il trenino a cremagliera che porta a Rigi, la regina delle montagne svizzere non certo per altezza o asprezza, piuttosto per la posizione unica nel suo genere. Da quassù lo sguardo si perde tra le catene alpine; gli scorci incalzano, non c’è itinerario che non metta in evidenza la complessità orografica della nostra splendida Svizzera, cangiante sotto un cielo che da terso diventa poi carico di nuvole e pioggia. Intorno a noi laghi, l’altopiano e le montagne più o meno alte che abbracciano la vasta pianura oltre Gottardo. Da quassù sembra davvero di essere al centro del Paese; si scorge il Grutli, si scorgono le vette innevate dello Jungfrau e del Titlis; si vive la vita delle malghe e dei ritmi dettati dalla natura e si osserva l’aria; sì, proprio l’aria, con i suoi colori diversi in funzione delle differenti aree. Osservo in silenzio e ripenso a una pubblicazione del 2021, letta qualche tempo fa, a cura della Conferenza delle Alpi, l’organismo decisionale e politico della Convenzione delle Alpi (trattato internazionale siglato da otto Paesi alpini e dall’Ue). E’ l’ottava relazione sullo stato delle Alpi, dedicata alla qualità dell’aria; non è un caso che in questa zona la Svizzera concentri un buon numero di stazioni per il monitoraggio dell’aria. La relazione ha confermato che la qualità dell’aria alpina è “abbastanza buona”, sebbene siano molte le vallate sottoposte a un inquinamento massiccio, con concentrazioni elevate di polveri sottili di diametro superiore ai 2,5 µm, per lo più legate a riscaldamento a legna, traffico automobilistico, agricoltura. La Convenzione delle Alpi insiste su un territorio di 190.700 kmq, comprende otto Paesi e diverse città con oltre centomila abitanti; si tratta di una regione a orografia complessa, spesso all’origine di un’articolata distribuzione e concentrazione di inquinanti; come si legge nella relazione “vallate e fasce pedemontane sono una trappola geografica e meteorologica per gli inquinanti atmosferici”, il tutto inserito in un ecosistema molto sensibile.
La relazione affronta e approfondisce le cinque istanze specifiche oggetto del mandato assegnato alla XV Conferenza delle Alpi: fare un bilancio della qualità dell’aria alpina, capire i fenomeni complessi che potrebbero essere causa del degrado, individuare norme e leggi, delineare possibili problemi sanitari legati all’inquinamento atmosferico, identificare buone pratiche specifiche per l’ambiente alpino, utili ai decisori politici. Senza scendere nei dettagli tecnici (per chi di voi fosse interessato, è possibile scaricare la relazione dal sito www.alpconv.org), la relazione fornisce informazioni aggiornate e mappe della qualità dell’aria, oltre ai trend di inquinamento, confermando tra l’altro che la qualità dell’aria alpina è andata via via migliorando, con il rispetto complessivo dei valori limite consentiti. Di particolare interesse è la raccolta delle buone pratiche, molte elvetiche. Tra queste è descritto il sistema di teleriscaldamento a legna di Disentis – Muster, che riduce le emissioni di polveri sottili e di Co2. A oggi, 117 utenze sono allacciate alla rete di teleriscaldamento, compresi il Monastero, il supermercato locale e il municipio. Non manca anche l’esperienza svizzera dell’ente di coordinamento intersettoriale per la mobilità sostenibile (COMO), che si occupa di soluzioni It, sharing mobility, mobilità del tempo libero, traffico ciclabile e pedonale, trasporto pubblico, trasporto stradale motorizzato privato, trasporto merci e logistica, mobility manangement. Ricade in questo contesto SvizzeraMobile, la rete per viaggiare senz’auto in tutto il Paese, che ben conosciamo anche in Valposchiavo.
Chiara Maria Battistoni