La preghiera crea comunità

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Sermone del 17 settembre 2023

Che cos’è una comunità cristiana? Si possono dare molte risposte a questo interrogativo. Una risposta che forse non è formulata di frequente è questa: una comunità cristiana è una comunità di uomini e donne che hanno imparato a pregare gli uni per gli altri, che hanno scoperto nella preghiera il segreto per superare le loro divisioni umane e per stabilire fra loro un’unità nuova e paradossale.

Molti anni fa, quando ero studente, a Roma, partecipai a un incontro con il vescovo anglicano sudafricano Desmond Tutu. Tutu era un grande amico del presidente sudafricano Nelson Mandela e si è battuto per l’abolizione della segregazione razziale in Sudafrica. L’arcivescovo si trovava a Roma per parlare delle ingiustizie commesse nel suo paese. Parlando delle sue esperienze nella lotta contro l’apartheid, raccontò un episodio particolare. Disse di essersi recato negli Stati Uniti, per una serie di conferenze, e di avere incontrato, in California, una suora cattolica. “Una suora, piccola, che vive nei boschi della California. Una donna che prega, tutti i giorni, per la libertà del Sudafrica e per la fine del governo dell’apartheid. Appena appresi – disse Tutu – che anche laggiù, tra quei boschi lontani, qualcuno prega senza sosta per la nostra causa, capii che non potevamo essere sconfitti e che la segregazione sarà sicuramente abolita”. La preghiera crea comunità, mette in collegamento persone distanti, è capace di produrre trasformazioni.

Noi veniamo al culto, la domenica mattina, ciascuno con i propri pensieri. Veniamo al culto, ma siamo veramente la comunità di Gesù? C’è tra noi il legame costituito dalla preghiera degli uni per gli altri? O prevale la critica che, anche se non è aspra, pure è corrosiva? O prevale l’indifferenza? O c’è quella cordialità semplicemente umana, data da rapporti sociali prolungati e che copre il fatto che ciascuno vive per conto suo, senza preoccuparsi del fratello e della sorella e senza preoccuparsi di portarne il peso? C’è nella nostra comunità lo spirito della preghiera gli uni per gli altri, che è la forza trasformatrice segreta e potente di tutti i rapporti umani?

La preghiera è il principio e la chiave necessaria per diventare capaci di accogliere l’altro, anche se non piace, anche se è noioso, anche se è antipatico, anche se è maleducato, anche se ha idee e abitudini diverse dalle nostre, anche se è ancora incerto nella fede. Una preghiera che invece di condannare lo aiuta segretamente a superare i propri difetti, a vincere i propri peccati, a crescere nella fede.

Se si prega per un fratello o una sorella, non una volta, nello slancio di un momento, ma con perseveranza, non si può più parlare male di lui o di lei, o avere un atteggiamento duro o sprezzante o anche semplicemente indifferente nei suoi confronti. Perfino il nostro modo di guardare, di dare la mano, di salutare, si trasforma se noi preghiamo per quella persona. Ogni rapporto nella chiesa invece è falso, se non è preceduto, accompagnato, seguito dalla preghiera. Una comunità è una comunità viva e fraterna soltanto quando sa diventare una comunità di preghiera. Se preghiamo soltanto per noi, perché le nostre cose vadano bene, è segno che dobbiamo ancora imparare a pregare.

Ci sono delle persone nelle nostre comunità che hanno dei pesi gravi sul cuore: ce ne siamo accorti, abbiamo pregato per loro? Ci sono delle persone nelle nostre comunità che sono soli: ce ne siamo accorti e preghiamo per loro? Ci sono alcuni che hanno dimenticato di fare parte della comunità o vivono come se non ne facessero parte: li abbiamo seguiti, li seguiamo con la nostra preghiera? Ci sono degli indifferenti che non sono ancora stati scossi dall’appello di Cristo: abbiamo assunto la responsabilità del loro atteggiamento nella preghiera? Ci sono delle persone che forse vorrebbero entrare a far parte della comunità, ma invece di porte aperte si trovano di fronte muri di diffidenza: ci siamo preparati all’incontro con loro nella preghiera.

Pregare è prendersi tempo per gli altri, è prendere sul serio gli altri, è avere cura dei nostri legami reciproci, è imparare ad ascoltare, è ciò che ci permette di essere una comunità.

Pastore Paolo Tognina