Il Comune di Brusio si appresta ad iniziare una nuova legislatura. Il quadriennio in dirittura d’arrivo è stato caratterizzato da una buona gestione, lo stato finanziario è forse il migliore di sempre e sono pure stati avviati importanti progetti infrastrutturali. La situazione è prospera e lo sarà anche nei prossimi anni. Ciò è rassicurante, ma non deve spingerci all’indifferenza rispetto a problemi endemici che persistono e richiedono soluzioni coraggiose.
Nonostante la situazione tutto sommato rosea, è innegabile che la lenta ma continua erosione di abitanti rappresenta una minaccia per il futuro. Non possiamo permetterci di rimanere passivi di fronte a questa tematica che obbliga le istituzioni a doversi cimentare con scelte sempre più ardue per mantenere sul proprio territorio i servizi essenziali.
La quasi totale assenza di un dibattito politico e lo scarso interesse rispetto l’assunzione di una carica pubblica (e qui va fatto un elogio a coloro che si mettono a disposizione) è inoltre un dato di fatto che deve preoccupare. La palpabile indifferenza della gente nei confronti della cosa pubblica e una manifesta lontananza dalle istituzioni possono essere interpretati quali segnali di sfiducia.
Bisogna guardare avanti. Guardare avanti significa rompere gli schemi consolidati e aprirsi a nuovi orizzonti. Per affrontare con determinazione le sfide che Brusio si trova di fronte è fondamentale avere il coraggio di oltrepassare anche la cosiddetta linea rossa. Argomenti quali l’aggregazione comunale non dovrebbero più rappresentare un tabù, ma degli spunti ai quali dedicare seri e validi ragionamenti. Se condotta con saggezza e in modo partecipativo, l’unione potrebbe condurre ad una maggiore sostenibilità, una razionalizzazione delle risorse, un’ottimizzazione dei servizi e un rafforzamento dell’offerta culturale.
Ma, appunto, una vera e propria risposta la si può ottenere solo dopo aver approfondito e valutato con attenzione ogni argomento, sia a favore che a sfavore. Solo in questo modo si possono ottenere seri riscontri e sapere finalmente se un’aggregazione può condurre a più benefici, quali per esempio una maggiore efficacia nell’organizzazione dei servizi pubblici, una riduzione dei costi amministrativi, una preminente rappresentatività politica sovraregionale e più forza nella gestione delle risorse, oppure se i vantaggi procurati non sarebbero tangibili, per cui il discorso potrebbe definitivamente essere affossato.
È innegabile che la politica preferisca spesso evitare di affrontare certi temi per paura di sollevare polemiche o di rompere un equilibrio consolidato. Tuttavia, oggi più che mai, è necessario adottare un approccio coraggioso e pragmatico. È il momento di guardare avanti, superare le inibizioni e sondare soluzioni nuove, anche se impopolari. Non farlo, lasciarsi trascinare da un lassismo preconcetto, provoca solo indifferenza, appiattimento e distacco. Assemblee semideserte, poca voglia di mettersi in gioco e insensibilità verso il dibattito politico sono il termometro di una percepibile insoddisfazione.
Il dibattito politico a Brusio ha bisogno di una scossa e, aprirsi a nuove prospettive, potrebbe far rinascere quel sano confronto di cui c’è bisogno. Brusio ha molte carte da giocare, ma occorre uscire dagli schemi e provare a ristrutturarsi. Ci vuole però una svolta capace di vincere indifferenza e apatia.
CRITICANTI
Senti senti
Da che parte della critica
Arrivan i venti
Eppur gente
Con cervello fino sono
Che preoccupazion non hanno
A metter tre volte al giorno
Qualcosa sotto i denti e con contorno
Ma chi me lo fa fare
Mettermi dalla parte
Di chi amo criticare
Forse un’amnesia locale
Un comportamento corretto
Di politica nazionale
O un cento per cento regionale
Su su amici miei
Provar non costa niente
Saltate il fosso
E lasciatevi criticar
A più non posso!
Egregio Signor Pola,
le parole hanno il tempo che trovano, sono i fatti a fare la differenza !!!
Caro Piero visto la tua spiccata lungimiranza politica e la voglia di cambiamento, perchè non ti sei messo a disposizione per una qualsiasi carica ???
Saluti Fabrizio
Egregio Signor Pedrazzi. Se nella Regione Bernina si arrivasse ad un comune unico, la stessa Regione sparirebbe e l’unica cellula rimasta sana come la definisce lei, verrebbe aggregata alla Regione Maloja. A meno che, per non perdere la cultura politica come la definisce la Signora Bonetti, l’unico Podesta/Sindaco rimasto continuerà con la CoSi (Conferenza dei Sindaci) da solo davanti ad uno specchio! Rimaniamo con i piedi per terra per favore. La strategia del Cantone è quella di ridurre il numero degli attuali comuni da 101 a 50 e di conseguenza, si ridurrà anche il numero delle attuali 11 Regioni.
Cordialmente
Pietro Della Cà
In Granconsiglio dal 2018 e nel Consiglio comunale dal 2020.
Auguri !
Editoriale interessante, complimenti Piero.
In un mio recente commento, esprimevo sollievo per il fatto che si fossero messi a disposizione tre candidati; non si conoscevano ancora i nomi. Purtroppo nessuno sembra rispecchiare le mie modeste aspettative, espresse allora.
Se il prossimo sindaco sarà il sig. Della Cà; “di sicuro non porterà un progetto del genere”
(cosi risponde alla domanda riguardo alla tematica della fusione; diretta dibattito per le elezioni di Brusio dal minuto 47:40)
http://www.ilgrigioneitaliano.ch/articoli/attualita/6250-diretta-del-dibattito-per-le-elezioni-di-brusio
Parlare di fusione, sarebbe già un grande passo. Non capisco perché “da due cellule sane non potrebbe uscirne una ancor più sana”
Editoriale storico!!
Finalmente il coraggio di dire e scrivere “parliamone”!
Mi occupo di cultura più che di politica, ma il contenuto di questo editoriale è cultura politica. E da speranza.
Complimenti Piero!