Sabato 28 ottobre alle ore 21, il Centro Parrocchiale di Poschiavo si trasformerà nel palcoscenico per un concerto jazz dal sapore di 1928 a Chicago, con un ensemble di all-stars messo insieme dal giovane Paolo Corraini, ideatore della serata. “Tribute to the Fatha” sarà un omaggio a una delle figure più importanti e paradossalmente meno conosciute del mondo del jazz: Earl Hines.
Hines soprannominato Fatha (in slang “padre”), dal presentatore di una trasmissione radiofonica a cui lo stesso pianista, prima di entrare in scena, aveva fatto una paternale raccomandazione sui troppi alcolici che aveva ingurgitato, fu un pioniere del linguaggio pianistico, inventore del trumpet-style, che collaborò con icone del genere quali Armstrong e Noone.
Saranno gli esperti e molto noti Paolo Tomelleri al clarinetto ed Emilio Soana alla tromba a guidare l’ensemble creata da Corraini (banjo tenore e chitarra), con Roberto Meroni al sassofono contralto e clarinetto, Giuseppe Blanco al pianoforte, Oliseh Obiarinze al trombone e Gabriele Peretti alla batteria. Un viaggio attraverso la vita di uno dei più grandi esponenti della musica moderna, con alcune delle takes più importanti della storia e attraverso il suo periodo con Louis Armstrong e Jimmie Noone.
L’evento, reso possibile dalla Promozione alla cultura del Comune di Poschiavo, sarà con ingresso a offerta libera e sarà totalmente ispirato, come da titolo, ad Earl Hines.
Contattato da Il Bernina il 21enne valtellinese Paolo Corraini ci ha parlato entusiasticamente di tanti aneddoti legati ad Hines e di un’idea nata quasi per caso con un amico del conservatorio che poi si è allagata fino a coinvolgere importanti nomi del panorama musicale jazz. “Il tributo ad Earl Hines, – ci spiega il giovane organizzatore – mi ha sfiorato la mente la prima volta in una nota libreria sul jazz di Milano, dove acquistai un libro su Hines con lo stesso in copertina e che la commessa, evidentemente poco preparata, mi “spacciò” per Louis Armstrong. Fu proprio la constatazione che un nome così importante per il movimento fosse ai più sconosciuto a spingermi ad arrangiare innumerevoli pezzi del pianista e a cercare di dargli nuovo lustro con un tributo”.