Discorso in memoria del caro amico Giovanni Lardelli

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Caro Giovanni,
nel giorno di NATALE, “Natale del SIGNORE VERA LUCE”, dal suono della campana, ho appreso che Te ne sei andato, senza averTi potuto salutare, senza aver avuto il tempo di prepararmi a un distacco che lacera e ferisce di dolore la carne e l’anima. Questo accade sempre quando si perde un Amico. “Non ci si può opporre alla morte. Ma io non voglio rassegnarmi e voglio continuare a parlarti perché so che puoi ascoltarmi: mi manchi amico mio, manchi a tutti. Senza di te ci sembra di vagare nel vuoto, continueremo a cercarti e non ci stancheremo di far vivere il tuo ricordo finché vivremo.”

L’Amicizia non si perde: è spirito che non si cancella, che resta come arricchimento, che sedimenta nell’intimo e ci consola, che vive nei ricordi e nelle emozioni. L’Amico si perde, momentaneamente come tutte le persone care che ritroverò nella Vita Eterna, ma il momentaneamente durerà comunque tutta la vita terrena; anche se fosse un giorno solo sarebbe un tempo enorme.

Nel lontano 1994 abbiamo iniziato un’avventura che si chiama GIARDINO dei GHIACCIAI di Cavaglia, eri con noi il 6 novembre 1998 alla costituzione della TUA – nostra associazione, per lunghi anni quale attivo vicepresidente, e da alcuni anni instancabile membro del comitato e responsabile delle infrastrutture, mi hai sempre sostenuto e spronato a continuare con il lavoro di recupero di questo magnifico angolo della Val Poschiavo. Giovanni eri, sei e rimarrai uno di noi, ci ricorderemo per sempre e vivrai da lassù con noi le prossime avventure della nostra associazione.

Mi hai onorato, rallegrato, arricchito con la Tua Amicizia e questo è stato per me molto bello, è stato uno dei tanti segni della Grazia di Dio che ho ricevuto. Credo, sono sicuro che è stato così per tutte le persone che hanno avuto come me questo privilegio. E siamo in tanti oggi sgomenti e sinceramente addolorati. 

La Tua è stata un’Amicizia fatta di entusiasmo generoso, di grande e disinteressata disponibilità, di appassionata condivisione, di serietà, di un affetto schietto e senza inutili fronzoli. Insomma, è stata Amicizia, così io l’ho vissuta, così la terrò con me. Nelle ore che verranno con domani e coi prossimi giorni di questa vita racconterò a quelli che incontrerò dei nostri vecchi Amici cose che forse avranno dimenticato nell’affastellamento dei ricordi di una vita intensa e intera e loro mi racconteranno cose che forse ora non mi sovvengono. È così si celebra un Amico, senza retorica, senza bandierine di effimera durata, con l’allegria e la gioia che quei ricordi raccontano perché descrivono una persona come Te, Caro Giovanni, una persona cara, mite, allegra, sincera, generosa, positiva. Durante venticinque anni abbiamo combattuto battaglie, realizzato sogni e di tanto in tanto abbiamo avuto animate discussioni e divergenze nell’affrontare progetti, ma una tua grande virtù era che il giorno dopo eravamo amici come nulla fosse accaduto.

Ecco alcune delle tante cose per cui sei un Amico indimenticabile. Ecco perché c’è già il vuoto della Tua presenza fisica che s’annunciava con quel Tuo “VIVA” giovedì ventun dicembre, quando ci incontrammo per l’ultima volta, lasciandomi in eredità la custodia, e i tuoi desideri di ampliamento del Giardino dei Ghiacciai di Cavaglia.

Che Dio Ti benedica e Ti accolga come meriti, come ha voluto che meritassi facendoti attraversare la difficile avventura della sofferenza, che è sempre l’anticamera del Paradiso per i giusti come Te.

Ciao, Amico mio. E, grazie, grazie, grazie,


Cara Mariann, cari Marco e Claudio
quando un amico ci lascia il dolore è pari alla perdita di un familiare. Un sentimento forte, difficile da scacciare, ma che è possibile elaborare continuando a lavorare per il GGC, del quale Giovanni è stato un instancabile GIARDINIERE.

La sua instancabile volontà, la sua tenacia e i suoi progetti ci ispireranno a tenere vivo il suo ricordo.
Il GIARDINO dei GHIACCIAI di CAVAGLIA vi è vicino per il vostro dolore, possiamo immaginare quanto state soffrendo in questo momento, e ricordatevi che noi siamo al vostro fianco, siamo le spalle su cui potrete piangere, le porte a cui bussare anche in piena notte, gli amici che non vi lasceranno mai.

Caro Giovanni, niente e nessuno potrà riportarti indietro. Senza di te ci sentiremo soli, ci mancherà per sempre il tuo sorriso, la tua caparbietà e la tua generosità. La tua assenza è dura da sopportare ma sei volato in cielo e l’unica cosa che possiamo fare è continuare a vivere portando nel cuore il tuo ricordo.
Per noi continuerai a vivere attraverso quanto ci hai lasciato.

Arrivederci caro Jackin

Il tuo presidente e amico Romeo

Li Curt, 28 dicembre 2023 rl