Germano Mattei, co-presidente dell’Associazione Svizzera per la protezione del Territorio dai Grandi Predatori, ha espresso preoccupazione riguardo all’approccio statale nei confronti della gestione dei Grandi Predatori, in particolare dei lupi, evidenziando le disparità tra i cantoni svizzeri.
Nella sua recente comunicazione aperta, Mattei ha sottolineato il contrasto tra i risultati ottenuti in alcuni cantoni come Vallese e Grigioni, dove è stato registrato un significativo abbattimento di lupi, e la situazione nel Canton Ticino, dove solamente un lupo è stato abbattuto in maniera proattiva. L’associazione ha evidenziato la mancanza di sensibilità da parte degli enti statali locali verso la questione della gestione dei predatori e la difesa delle comunità rurali.
La lettera aperta fa riferimento alla modifica della Legge federale sulla Caccia del 2022, affermando che le misure adottate dal Consiglio Federale hanno suscitato reazioni da parte di gruppi protezionistici. Si evidenzia, inoltre, la necessità che i tribunali agiscano rapidamente riguardo ai ricorsi presentati.
Mattei ha proiettato l’attenzione verso l’imminente revisione dell’Ordinanza sulla Caccia, sottolineando la necessità di monitorare l’aumento annuo stimato del 30% della popolazione di lupi. L’Associazione si propone di seguire da vicino gli sviluppi nei cantoni e le decisioni attese dai tribunali e dagli organi statali in seno al Consiglio Europeo, al BAFU e al KORA.
La posizione dell’Associazione per la protezione del Territorio dai Grandi Predatori mira a porre l’attenzione sulla necessità di un approccio equilibrato, considerando sia la conservazione della fauna che la tutela delle comunità rurali, sollecitando un equilibrio tra questi due interessi.
Il dibattito sull’equilibrio tra la protezione dei predatori e la tutela delle comunità agricole e rurali rimane aperto, mentre l’Associazione prosegue il suo impegno nel monitorare da vicino le decisioni e le politiche adottate in Svizzera riguardo a questo tema importante.