Aprire l’anno ascoltando di libri è un dono più unico che raro.
Nella babele dei discorsi istituzionali, in maggiornanza concentrati su ciò che ci si lascia alla spalle, ascoltare la Presidente della Confederazione, la signora Viola Amherd, aprire i saluti dalla Biblioteca del Parlamento a Palazzo Federale, ricordando che “i libri documentano la nostra storia e da essa possiamo imparare” è stato per me sorprendente. Mentre l’attenzione è tutta focalizzata su canali digitali e social, il richiamo al “libro dalle pagine bianche, ancora tutte da riempire” è metafora della vita e della storia, costruite giorno dopo giorno. Io però l’ho percepito anche come richiamo al tempo che scorre seguendo i ritmi degli uomini e della natura, uno scorrere più o meno lento, come il moto ondoso dello scrivere di kafkiana memoria. Pagine bianche da riempire, pagine a cui tutti noi, come ci ricorda l’Allocuzione di Capodanno, possiamo contribuire per formare la storia.
In poche, sintetiche parole si descrive il cuore della democrazia elvetica, a cui segue il richiamo alle responsabilità e all’impegno individuale. E’ l’invito a ciascuno di noi, perché si sia parte attiva nel proprio Paese, per plasmare e scrivere la storia “ascoltando gli altri, comprendendoci reciprocamente, fornendo il nostro contributo”. Si tratta di un’esortazione ancora più profonda perchè pronunciata in un luogo carico di significati: la biblioteca è lo scrigno delle genti, in cui le generazioni alimentano e conservano la memoria di ciò che fu e mettono a disposizione gli strumenti per ciò che sarà. La biblioteca, anche nelle versioni contemporanee, è il luogo del tempo, del tempo che fu e che sarà, dove si incontrano generazioni, vite, sogni e storie; un luogo fisico in cui leggere di vite che non ci sono più o di vite che ancora non sono nate, luogo di incontri, di sogni e di progetti; è il luogo dell’innovazione, in cui le radici storiche suggeriscono punti di vista inediti per la lettura e la comprensione del presente, propongono scintille di audacia, per far fronte all’imprevisto.
Come ha osservato la Presidente, insieme si superano molti ostacoli ed è qui che alberga la forza della Svizzera. Una forza che si riflette nelle prestazioni del Paese, tra i più innovatori al mondo ma anche tra i primi al mondo nello studio Pisa che misura i risultati dei giovani quindicenni in matematica, scienze, lettura e comprensione dei testi. (PISA è l’acronimo di Programme for International Student Assessment; studio internazionale sulle prestazioni scolastiche, condotto ogni tre anni su mandato Ocse). Per quanto il dibattito interno sui risultati di Pisa 2022 sia in corso (i risultati sono disponibili da dicembre 2023; è emerso che il 25% dei quindicenni oggi non sa leggere adegutamente), la Svizzera si colloca tra i migliori al mondo, registrando punteggi sopra la media Ocse nelle tre aree esaminate. Leggere, scrivere, capire le logiche della matematica sono gli strumenti indispensabili perché un Paese cresca, forte della propria storia ma capace di reinventarsi con audacia quando necessario. E’ la capacità di plasmare la cultura, di cogliere le mille sfumature che meglio rispondono alle caratteristiche delle genti. E la Vaposchiavo, come ha osservato nell’editoriale di inizio anno il nostro presidente Bruno Raselli, è “un’oasi assai prolifica”, con un’offerta articolata, capace di spaziare dalla filosofia alle arti applicate, che molte regioni anche più popolose ci invidiano. Ancora una volta è la montagna, con le sfide quotidiane di un ambiente impegnativo, a proporre percorsi di vita innovativi; tutta la vita è risolvere problemi (come osservava il filosofo Sir Karl R. Poppper), tutta la vita è ricerca senza fine in cui la cultura, quel crogiuolo di intelleigenza, empatia, sensibilità, conoscenza e competenza, è cruciale.
Che il libro bianco del Nuovo Anno abbia inizio!
(Fonte Allocuzione: https://www.admin.ch/content/gov/it/pagina-iniziale/documentazione/discorsi/allocuzioni capodanno/2024.html)