Il Bernina, coetaneo di Facebook, ma più simpatico

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Il ricordo di Alan Crameri, membro del primo comitato dell’associazione Il Bernina, che quest’anno festeggia 20 anni di attività.

Caro “Il Bernina”, il tuo attuale caporedattore mi ha chiesto di scrivere un articolo per ricordare la tua nascita, 20 anni fa.
20 anni fa!
Ti ricordi?

Facebook è un tuo coetaneo, nascevate assieme, anche se nessuno sapeva nulla dell’altro. E non c’era ancora l’iPhone.… ma tu sì, tu già c’eri, in una valle periferica delle Alpi retiche.

Ok, hai ragione, non devo esagerare. I siti internet c’erano già da tempo, e in Valposchiavo grazie al Progetto Poschiavo si navigava già da qualche annetto… ma insomma, un pochettino puoi vantarti! Non fare il solito modesto, ti conosco.

Ti ho conosciuto quando mio padre mi disse di provare a digitare www.ilbernina.ch. Eri ancora in fase di test, ma ho subito lasciato un commento in uno dei forum che allora avevi (ora coi social sono diventati inutili). E qualcuno dei primi ideatori (credo fosse Luigi Menghini) mi aveva subito scritto chiedendomi se ero interessato a partecipare al progetto. Che domanda? Da studente in scienze della comunicazione e giornalismo, era ovvio che avrei partecipato a un’iniziativa del genere: c’era innovazione, tecnologia, entusiasmo, spirito costruttivo, stimoli intellettuali, attenzione alla realtà locale ma con la voglia di aprirsi.

La tua più grande ricchezza è stata la diversità di interessi e passioni di chi ti è stato accanto, in quei primi anni, ma anche dopo.

Io ho tentato di portare sulle tue pagine e nella tua redazione un giornalismo possibilmente professionale, distaccato, che lasciasse da parte l’autocommiserazione e l’eccessivo orgoglio che troppo spesso dilagano tra le piccole comunità. La cronaca, attuale e contestualizzata, secondo me è l’ingrediente principale di una società che vuole migliorarsi. È molto più efficace di saggi consigli e saccenti commenti, perché raccontare ciò che succede permettere ai lettori di essere aggiornati, di farsi un’opinione propria e quindi di impegnarsi per la collettività.

Non hai capito cosa intendo? Ti faccio due esempi. Vai nei tuoi archivi e cerca due articoli: quello sull’installazione del semaforo a Poschiavo, con l’intervista al Consigliere comunale di allora Livio Mengotti, confrontato a curiosità e dubbi legati a questa grande novità. Ecco, fu uno dei più visitati all’epoca. L’altro articolo è la cronaca di una serata per me memorabile: la discussione in sala parrocchiale a San Carlo sull’opportunità di girare l’altare verso il popolo… descrivere gesti e parole in una serata tesissima, con uno scontro tra il prete e parte dei fedeli, è stata una sfida.

Caro Il Bernina, da allora hai visto cambiare molte cose: nuovi redattori, nuova presidenza, l’arrivo dei social, un nuovo design… l’importante è adattarsi ai tempi.

Ti sei accorto che ormai molti ti leggono sul telefonino e quindi devi fare paragrafi e testi brevi con grafici e immagini (non come questa lettera), vero?

Hai notato che molti credono che le informazioni debbano essere gratuite? Per fortuna hai un’associazione alle spalle, scelta saggia. Continua a informare in maniera corretta e intelligente, con informazioni non scontate e solide. Così puoi dimostrare ai lettori che dietro c’è un lavoro che va retribuito.

Per fortuna non fai come il tuo coetaneo Facebook e compagnia bella, che dice di voler migliorare il mondo ma sfrutta i suoi utenti… tu sei più simpatico!

E soprattutto, caro Il Bernina, non ascoltare i consigli di chi ricorda con nostalgia i tempi passati, come me in questo momento.


Alan Crameri