Integrazione e sfide: il percorso dei rifugiati ucraini in Valposchiavo

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La comunità della Valposchiavo continua a ospitare un numero significativo di rifugiati provenienti dall’Ucraina. Attualmente, 78 persone risiedono nella valle, di cui 76 hanno ottenuto il permesso S dalla Confederazione Svizzera, mentre due sono ancora in attesa. La maggior parte di loro vive nel comune di Poschiavo (59 persone), mentre 19 sono nel comune di Brusio. Negli ultimi mesi, alcuni rifugiati hanno lasciato la Valposchiavo, tornando in Ucraina o trasferendosi nella regione di Coira per motivi di studio, formazione professionale o opportunità lavorative.

La situazione attuale mostra alcune differenze rispetto a un anno fa. Nel febbraio 2023, i rifugiati ucraini nella Valposchiavo erano 77, con una distribuzione simile tra Brusio (19) e Poschiavo (58). Tuttavia, le condizioni di vita e le opportunità lavorative per i rifugiati hanno mostrato segnali di miglioramento.

Nel 2023, la comunità ucraina includeva 20 minorenni, di cui 11 in età scolastica. Nel 2024, i ragazzi in età scolastica sono 12, mentre quattro sono in età formativa e spesso seguono corsi a distanza offerti dall’Ucraina. Questo dimostra una continuità nell’attenzione all’istruzione, sebbene il numero complessivo dei giovani sia diminuito. Inoltre, 17 persone sono pensionati.

Un significativo progresso è stato fatto nel campo dell’occupazione. Nel 2023, solo cinque rifugiati avevano trovato lavoro come idraulico, aiuto cuoco, fotografa, maestra di yoga e sarta. Nel 2024, più di dieci persone sono attualmente impiegate: sette lavorano localmente, tre a distanza per aziende ucraine e un paio hanno avviato una propria attività. Quattro persone stanno ancora definendo la loro situazione lavorativa con il supporto del Servizio sociale e del job coach. Questo miglioramento è anche attribuibile al miglioramento delle competenze linguistiche in italiano degli ucraini, che ha facilitato l’accesso al mercato del lavoro locale.

Nonostante i progressi, la comunità ucraina continua a affrontare sfide significative. Franco Albertini del Servizio sociale regionale Bernina sottolinea che, sebbene l’integrazione nella comunità della Valposchiavo proceda positivamente, la guerra tra Ucraina e Russia rimane una fonte di sofferenza e preoccupazione. Molte persone hanno perso tutto e devono ricominciare da capo, trovando spesso difficile adattarsi al mercato del lavoro locale, che non sempre può offrire posizioni corrispondenti alle loro qualifiche. Albertini aggiunge: “Le persone si stanno adattando, cercando impieghi che meglio si adattano alle loro capacità”.

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione