Matteo Badilatti miglior svizzero assoluto al Tour de Suisse

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Domenica 16 giugno si è conclusa, a Villars-sur-Orlon, l’86esina edizione del Giro della Svizzera. Una competizione come sempre frequentata da molti protagonisti del ciclismo internazionale, alcuni dei quali alla ricerca della migliore forma in vista del Tour de France (TdS).

Fra i 168 al via in quel di Vaduz anche il nostro Matteo Badilatti, che con la sua nuova squadra, la Q36.5 (squadra svizzera), ha corso una gara di alto livello, classificandosi nella graduatoria finale al ragguardevole quindicesimo posto. Questo risultato gli vale il primato fra i concorrenti elvetici, alcuni dei quali fanno parte dell’élite mondiale.

A ruote ancora “calde”, abbiamo voluto sentire dal nostro grande talento le sue prime impressioni, gettando anche uno sguardo verso il suo futuro sportivo.  Come sempre Matteo si è dimostrato molto disponibile. Lo ringraziamo da queste righe anche a nome degli abbonati de ilbernina.ch.  

Matteo, già durante le tue ultime gare di primavera si era notato un livello di forma in crescendo, che hai poi saputo dimostrare durante tutto il TdS che si è appena concluso. Ti eri preparato in maniera specifica per questa gara a tappe?     

Durante le ultime tappe del Romandia ho cominciato a pedalare meglio. Nelle corse che seguivano (Francoforte e Ungheria) ho potuto svolgere un buon lavoro per la squadra e al contempo migliorare di condizione. Ho poi proseguito con un ritiro in altura sul Bernina. Penso che abbiamo corso bene, ci siamo presi delle responsabilità e non abbiamo lasciato nulla di intentato. Il fatto che abbiamo terminato con due corridori nei primi 15 è conseguenza e di buon auspicio per il futuro.

Quest’anno abbiamo visto la tua squadra lavorare per te, “proteggendoti” nei momenti interlocutori dalla tappa. Cosa si prova a essere “capitano”?

In realtà siamo in due con il ruolo di “capitani”, io e lo spagnolo David De la Cruz. L’obiettivo della squadra, attuando questo questo doppio ruolo di leader, è quello di portare più corridori possibili in alto nella classifica.

Il TdS era uno dei tuoi maggiori obbiettivi sportivi dell’anno? Con quali obbiettivi eri partito? Soddisfatto dei risultati raggiunti?

Come squadra svizzera il TdS era molto importante per noi. L’obiettivo della squadra era provare a vincere una tappa e a terminare a ridosso dei primi in classifica generale. Abbiamo corso bene e siamo cresciuti parecchio a livello di squadra. Personalmente mi ritengo soddisfatto del progresso fatto e consapevole di poter far bene su terreni a me congeniali.

Nella tua nuova squadra fai parte dei corridori più esperti. Quale è il tuo ruolo specifico in questo gruppo? Quali sono gli obbiettivi sportivi di questa tua nuova squadra?

L’esperienza maturata nelle ultime stagioni è sicuramente di aiuto e sono felice di poterla condividere con la squadra e i compagni più giovani. L’obiettivo è di crescere sempre di più per poter essere protagonisti nelle corse più adatte a noi.

La stagione è in pieno svolgimento, quali sono i tuoi programmi? Ti vedremo dapprima in Valposchiavo per un periodo di recupero o continuerai a correre?

Attualmente sono a casa per qualche giorno e domenica sarò alla partenza dei campionati svizzeri. Ho terminato il Tour de Suisse in crescendo, continuerò dunque a correre senza pausa per almeno ancora un mese e mezzo.

Tu hai iniziato relativamente tardi la tua corriera professionista. Si può presumere che i tuoi recenti risultati sono uno stimolo per andare avanti. Rimarrai alla Q36.5?

Fino a luglio andrò avanti a correre senza pensarci, dopo deciderò il da farsi. Non so ancora se andrò avanti a correre, se smetterò, se rimarrò in questa squadra o mi si apriranno altre prospettive.

E’ imminente il Tour, seguiranno le Olimpiadi in Francia. Pensi che Pogačar riuscirà, dopo avere dominato il Giro, a vincere anche il Tour? Ci sono seconde te Svizzeri che possono puntare a delle medaglie olimpiche?

Pogacar è fortissimo e sicuramente il favorito numero uno al Tour. Sarà accompagnato da una squadra fortissima e questo sarà sicuramente decisivo. Al TdS ho visto pedalare Stefan Kung molto molto bene. Sarà sicuramente tra i migliori alle Olimpiadi di Parigi.

Bruno Raselli
Membro della Direzione e presidente del comitato de Il Bernina