Dopo anni di successi, mister Zugnoni ha concluso la sua avventura VPC con la fine del campionato. Nemmeno lui si sarebbe immaginato un addio con un finale di stagione così rocambolesco, con una salvezza storica acciuffata all’ultimo minuto dell’ultima partita. Una trama calcistica che lo ha portato a concludere la sua avventura in Valposchiavo entrando nel palmares VPC come il primo allenatore ad aver raggiunto la salvezza in Seconda Lega. Di questo e di tanto altro abbiamo parlato con il tecnico di Cedrasco nell’intervista che segue.
Luigi, partiamo da questa incredibile stagione, vuoi raccontarcela dal tuo punto di vista?
Tornati in seconda lega dopo 18 anni, con un campionato vinto quasi a sopresa nel 2023, abbiamo iniziato la stagione con la rosa al completo (ai blocchi di partenza avevamo ancora Fiorina e Cathieni). Fin da subito, partendo da Vaduz, abbiamo inanellato una bella serie di risultati positivi, che ci hanno consentito di arrivare a fine andata con 18 punti, un ottimo bottino, che ci rendeva orgogliosi e soddisfatti. Poi il clima è cambiato: la stagione ha avuto una svolta negativa partendo dall’ultima di andata contro il Montlingen, che, sulla carta, visti i problemi di questa società (che voleva rifondarsi), era una partita “abbordabilissima”. Il problema è che per varie vicissitudini la partita è stata rimandata due volte, riportandola infine all’inizio del girone di ritorno. Noi abbiamo passato due settimane ad allenarci in attesa dell’incontro e in questo frangente sono successe molte cose che ci hanno fatto perdere fiducia. Partendo dall’infortunio di Fiorina e l’addio di Cathieni, la finale di Coppa Grigione negli stessi giorni e non da ultimo un ritiro piovoso sul lago di Garda che ci ha impedito quasi di allenarci. Da qui è iniziato un girone di ritorno difficile, con la rosa risicata e costellato anche di tante situazioni arbitrali a sfavore che però non voglio commentare o portare a giustificazione. I pochi punti raggranellati e il buon lavoro dell’andata ci hanno consentito di arrivare alle ultime partite con una serie di match point salvezza che però abbiamo fallito, portandoci a giocarci tutto nell’ultima partita. Anche in questa non sono mancate le difficoltà: eravamo sotto nella ripresa con un uomo in meno, mi sono giocato il tutto per tutto inserendo dalla panchina giocatori freschi e dicendo ai ragazzi di giocarsela fino all’ultimo. All’ultimo respiro è arrivato il gol salvezza di Emanuele Oberti (proprio entrato dalla panchina) e in quel momento non riuscivo a crederci. Una salvezza meritata, arrivata in questo modo incredibile; confesso che mi sono domandato più volte nei giorni successivi se vincere il campionato sarebbe stato altrettanto emozionante.
Dopo questa incredibile cavalcata è il momento di lasciare? Te ne vai da vincente come si dice nel calcio?
In realtà, la scelta dell’addio era già nei miei pensieri ad inizio campionato, comunque fosse andata, non avevo idea che me ne sarei andato con una salvezza storica raggiunta in questo modo. Però, dopo otto stagioni alla VPC era tempo di andare, fare posto ad altri. Ho avuto la fortuna di vincere un po’ tutto qui, dal 2016 al 2018 con la seconda squadra, poi in prima come assistente di Bongio e poi di nuovo in seconda con Pedroli e Menghini rifondando la squadra e vincendo entrambi i gironi di andata di quinta lega. Fino ad arrivare alla vittoria del campionato lo scorso anno e l’attuale salvezza.

Allenerai ancora in futuro?
In realtà avevo deciso di smettere almeno un anno per staccare, ma ho ricevuto e accettato una proposta dalla squadra dell’Albosaggia, che è molto vicina a dove abito e non potevo lasciarmela scappare.
Quale è stato il momento di questi tuoi anni alla VPC che ricorderai per sempre?
Ci sono stati tanti momenti belli, ho visto crescere tanti ragazzi a cui ora posso dire che ho preso bambini e ora li vedo uomini. Se devo proprio sceglierne uno direi la vittoria del campionato di terza lega nel 2023, assaporata domenica dopo domenica, ma anche questa salvezza in seconda lega, che ha un sapore diverso, di finale dentro/fuori e rimarrà nella storia del club, è stata uno dei momenti più belli della mia carriera. Difficile quindi scegliere.
A chi lascerai la guida della VPC?
A prendere il mio posto sarà Togni, già allenatore in precedenza della VPC, con il suo assistente Bazzi. Ci saranno degli addi anche di alcuni giocatori, tra cui mio figlio Alekos, ma ho saputo che verranno rimpiazzati da almento 3 giovani talentuosi valtellinesi.
Sono contento di lasciar loro la squadra in seconda lega e faccio a tutti un grande augurio di ripetere la salvezza o perché no, fare anche meglio.
Infine, domanda di rito: chi vuoi ringraziare in particolar modo per questa tua lunga avventura in VPC?
Innanzitutto tutta la società e il comitato VPC, persone straordinarie che mi sono state sempre vicine in questi anni. Poi tutti i ragazzi che ho allenato che, come dicevo prima, ho trovato ragazzini e oggi lascio uomini.
In conclusione, di questa mia avventura vorrei prendermi anche la libertà di nominare alcuni uomini fondamentali per questi miei 8 anni. Il primo è Paolo Nogheredo, che mi è stato al fianco e mi ha sostenuto nella vittoria del campionato e nella salvezza insieme al direttore sportivo Michele Pedroli. Poi Tarcisio Menghini e Paolo Cortesi, che hanno allenato insieme a me i famigerati “randagi” e il grande presidente Renato Cirolo. Infine, un grande grazie a Erio Bolandrini, preparatore dei portieri, che si è speso fra i pali in tutti i martedì di preparazione e all’instancabile tuttofare Fernando Pereira per la sua disponibilità nei miei confronti.
Grazie a tutti per il sostegno e l’incredibile affetto dimostrato nei miei confronti, non vi dimenticherò mai!