Domenica 28 luglio ha avuto luogo, presso l’Agriturismo Miravalle di Brusio, la tradizionale festa estiva dell’UDC Valposchiavo. L’evento è stato introdotto dal presidente dell’UDC Valposchiavo Davide Migliacci, dalla vicepresidente Gabriela Menghini e dal sindaco di Brusio Pietro Della Cà. Gli ospiti d’onore che sono intervenuti in questa calda giornata estiva sono stati il Consigliere Nazionale, Magdalena Martullo-Blocher e il Consigliere Nazionale nonché presidente UDC Grigioni, Roman Hug.

Le riflessioni di Magdalena Martullo-Blocher, Roman Hug e Pietro Dalla Cà su neutralità, indipendenza, democrazia diretta e sfide regionali
«C’è bisogno di coraggio, perseveranza e senso di appartenenza»
Magdalena Martullo-Blocher, nel suo intervento, segnala che l’UDC è l’unico partito rimasto a difendere ancora i valori fondamentali della Confederazione quali la tutela dell’indipendenza, la difesa della libertà individuale e collettiva di autodeterminarsi, mantenere la neutralità e conservare un sistema politico che parte dal basso, dal territorio e dalle persone, per poi portare le proprie istanze nelle sedi di governo centrale. «Vale la pena lottare per difendere questi valori» perché ciò non porti a cattive forme di adeguazione se non di sottomissione, spiega la Martullo-Blocher, che si scaglia senza mezzi termini contro le pressioni esercitate dall’Unione Europea e dagli stessi politici svizzeri che sembrano non rispondere agli interessi dei propri cittadini: «L’Unione Europea è un sistema antidemocratico: non dobbiamo permettere a Bruxelles di decidere per noi e non vogliamo pagare dei contributi per farci dettare regole insensate». Inoltre, in merito alle posizioni sulla guerra, segnala che sono sempre maggiori le pressioni che vorrebbero spingere la Svizzera verso la politica USA in termini di sanzioni, vendita di armi e addirittura relazioni con la NATO, ma «solo una politica di pace aiuta a prevenire le morti».
«Der Föderalismus wird heute nicht mehr gelebt»
Roman Hug si dice soddisfatto per il lavoro dell’UDC ma il compito urgente è quello di rafforzare il federalismo che oggi non viene più vissuto né attuato. Nel suo discorso, Roman Hug ha voluto porre l’attenzione sulla natura dell’UDC, che è quella di un vero partito popolare. Ed è in questo ordine delle cose in cui ravvedere il legame essenziale fra UDC e difesa del sistema federale. Forse la scelta del termine ‘gelebt’ nel suo discorso in tedesco non è lasciata al caso: più avanti infatti dirà che «chi popola le valli sa come risolvere i problemi». La soluzione dei problemi, si capisce dal discorso di Roman Hug, ha a che fare con la diretta esperienza vissuta da chi abita il proprio territorio: con questo, si vuole rigettare chi propone e ordina soluzioni senza conoscere le esigenze della realtà locale. Inoltre, si è espresso critico nei confronti di un eccessivo aumento della popolazione che tende a snaturare certe zone dei Grigioni, mentre ha richiamato l’attenzione sullo sviluppo di infrastrutture, in mancanza delle quali attualmente molti giovani sono costretti a investire sulla loro formazione e a costruire il loro futuro altrove.
«Un peso e due misure»
Pietro Della Cà ha aperto una riflessione sui criteri generali di amministrazione e, in particolare, sulle disparità di trattamento delle diverse regioni del territorio elvetico: «la democrazia diretta svizzera è un modello che permette ai cittadini di partecipare attivamente alle decisioni politiche attraverso strumenti come il referendum e le iniziative popolari. Tuttavia, possono emergere delle critiche e alcuni problemi nella pratica». Utilizzare due pesi per due misure significa usare criteri diversi per valutare situazioni simili e, in breve, valutare ingiustamente. Questo è precisamente ciò su cui Pietro Della Cà sostiene si debba lavorare: sono diversi gli esempi in cui si danno spazi per l’emergere di criticità: l’influenza delle lobby può favorire o sfavorire determinati gruppi a scapito di altri; le decisioni politiche possono ampliare diseguaglianze economiche e sociali; le decisioni sono prese dalla maggioranza e queste, a volte, sono una minaccia per le minoranze che sono da tutelare; nondimeno le disparità regionali: «noi (valposchiavini ndr) veniamo pesati diversamente rispetto a chi abita zone sistemico-rilevanti come Coira o Davos: qui veniamo trattati come zona irrilevante» dice Pietro Della Cà. La democrazia diretta, quindi, soffre di alcune imperfezioni e necessita di costanti attenzioni e perfezionamenti, per questo «bisogna insistere sui nostri diritti» e così la si renderà viva.
«Siamo convinti che una società forte si costruisca dalle fondamenta: dalle famiglie solide, dalle comunità coese»
Davide Migliacci ha salutato gli ospiti ricordando l’importanza di ciò che distingue i membri dell’UDC: dedizione alla famiglia, rispetto per la tradizione e amore la Patria. Questa giornata offre un momento per celebrare i successi dell’UDC ma anche per guardare avanti «con speranza e determinazione».