Oggi pomeriggio comincia la sessione del Gran Consiglio grigionese a Coira. In programma sono previste due modifiche della legge sull’assistenza alle persone nel bisogno e la discussione sulla strategia della promozione della cultura 2025-2028.
Nella prima giornata della sessione di ottobre il Parlamento retico dibatterà sulle aree di transito e di sosta per le persone con cittadinanza svizzera con stile di vita nomade. Queste aree si trovano attualmente a Bonaduz, Cazis, Coira, Domat/Ems e Zillis-Reischen, scrive il Governo nel messaggio. Per continuare a garantire un’offerta a lungo termine e promuovere la tradizione Jenisch e Sinti nei Grigioni, l’esecutivo cantonale propone di ripartire in modo solidale su tutti i Comuni i costi per le spese di assistenza sociale. In questo modo si evita che ricadano esclusivamente sui Comuni in cui si trovano le aree di transito o di sosta.
La seconda modifica della legge sull’assistenza alle persone nel bisogno mira a introdurre una regolamentazione uniforme per la restituzione delle prestazioni di assistenza sociale. Attualmente, le direttive prevedono che, in caso di miglioramento delle condizioni economiche o di reddito, la persona assistita debba restituire le prestazioni ricevute negli ultimi 15 anni. Tuttavia, l’applicazione di questa misura varia significativamente tra i diversi Comuni. Un sondaggio condotto nel 2023 ha infatti rivelato la necessità di disposizioni legali più precise.
Una strategia quasi invariata
Per la seconda volta nei Grigioni viene presentata una strategia per la promozione della cultura, che sarà valida dal 2025 al 2028. I punti centrali della prima versione, introdotta nel 2020, rimarranno validi e verranno solo apportate alcune aggiunte e precisazioni. Per la sua attuazione vengono messi a disposizione ogni anno tre milioni di franchi. Secondo il messaggio del Governo, nell’ultimo quadriennio sono stati spesi 9,4 milioni, meno dei 12 previsti a causa delle restrizioni legate alla pandemia.
Con la prima strategia il Cantone ha stipulato 24 accordi di prestazione con diverse istituzioni culturali. Questi, scrive il Governo nel messaggio, non saranno più legati alle priorità di finanziamento della strategia per la promozione della cultura. Per continuare a finanziare questi accordi e garantire così una sicurezza nella pianificazione, l’esecutivo cantonale propone di versare un nuovo importo di circa 600’000 franchi attraverso i conti delle istituzioni con contributi ricorrenti presso l’Ufficio cantonale della cultura.