Operatori culturali a confronto: il futuro degli eventi in Valposchiavo

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Dalla musica classica ai concerti rock, dal teatro alle mostre d’arte. Letture ad alta voce, storia del contrabbando, laboratori e tanto altro: più di 100 eventi per 52 settimane. Sono forse troppi? La risposta è: cooperazione.

Giovedì 24 ottobre, a Poschiavo, si è tenuto l’incontro degli operatori culturali attivi in Valle e volto a presentare al neodirettore di Valposchiavo Turismo, Thomas Fries, la programmazione delle rispettive associazioni per l’anno 2024/2025. Le associazioni coinvolte dall’iniziativa sono 38 e, escludendo una decina di partecipanti fra scusati e assenti, si sono contati approssimativamente più di un centinaio di eventi in programma per la prossima stagione culturale valligiana.

Di certo la cultura non manca in Valposchiavo o, quanto meno, non mancano eventi di vocazione culturale che, al contrario, sembrano addirittura troppi agli occhi di alcuni. Anche durante questo primo incontro al Crot – che ha voluto essere più che altro conoscitivo e orientativo, per parlare di date onde evitare coincidenze degli eventi – ha fatto emergere da subito, senza stupore, la grande vitalità che scuote l’attività culturale valposchiavina. Il secondo incontro si terrà giovedì 23 gennaio, deadline in cui gli operatori avranno fissato tutte le date delle attività in programma; e Valposchiavo Turismo valuterà quali promuovere perché di rilevanza turistica e quali no.

Le organizzazioni che hanno accettato l’invito di Valposchiavo Turismo sono state Artists in residence, Biblioludoteca, iStoria, Casa Besta, Cinc soci spars, riverbero.ch, OpenAir Cavaglia, Commissione Cultura Poschiavo, Commissione Cultura Brusio, Eventi Al Crott, Filodrammatica poschiavina, Fondazione Musei Valposchiavo, Giardino dei Ghiacciai, La Scarìza Eventi, Monologanti e Biblioteca Brusio, Museo, Casa Console, Museo Poschiavino, PGI, Scuola musicale Poschiavo.

Locandine e free-rider

«Constatiamo che alberghi e ristoranti non hanno grande spazio, di conseguenza danno priorità ad alcune locandine piuttosto che ad altre». Così Romeo Lardi, che distribuisce durante l’anno le locandine per i Giardini di Cavaglia, ma anche per Casa Console, rileva che non tutti gli albergatori sono imparziali nell’esposizione delle locandine: sembra infatti che alcuni abbiano preferenze o simpatie differenziate – come si potrebbe impedirlo poi?. Ma la polemica non si esaurisce con la sparizione delle locandine: esistono infatti dei free-rider dell’attività culturale (e non), che organizzano eventi senza curarsi di calendari già definiti: a loro pare non interessino sovrapposizioni o cooperazione: decidono una loro data e quella è.

Moreno Raselli e Saveria Masa: «bisogna razionalizzare»

Il direttore di Casa Console, dispiaciuto per l’eloquente assenza di parecchi operatori culturali, è intervenuto per chiarire che: «Sono disposto a discutere con tutti, ma ci vuole volontà e un atteggiamento di cooperazione: wo ein Wille ist, ist auch ein Weg. D’altra parte, seguire tutti gli eventi è impossibile: presto o tardi ci faremo del male con tutte queste manifestazioni». Jana Bauman, di risposta, segnala che non tutti gli eventi sono della stessa natura, per cui alcune sovrapposizioni non rappresentano un problema. In ogni caso, rimane la questione di «proporzionalità con il bacino demografico», spiega Saveria Masa, che facendo un paragone con la Valtellina risulta quasi che qui l’offerta degli eventi sia abnorme rispetto, appunto, alla popolazione della Valposchiavo.

Fabiola Monigatti, a titolo personale, si esprime in termini radicalmente differenti: ridurre per far spazio agli altri? «Più eventi ci sono e più è un indicatore della qualità di vita». È sicuro che tanta attività culturale sia sintomo di alta qualità e che «ridurre sarebbe un peccato», ma il paradosso, sollevato di nuovo da Saveria Masa e avvallato da Moreno Raselli, è che a volte, per non fare torto a nessuno, si sceglie di non scegliere e così si rimane a casa, non partecipando a nessuno degli eventi che si sovrappongono, tanti sono: «Io stesso mi sono trovato più volte in questa circostanza» dice Raselli.

Sarebbe utile, a questo proposito, un calendario online, come suggerito anche da Thomas Fries e di cui forse si potrebbe occupare già la piattaforma in fase di sviluppo finanziata dalla Regione Bernina: rimane il fatto che, per gli eventi culturali, «si punta a tutta la fascia, anche ai nostri anziani che non dispongono di mezzi tecnologici per consultare calendari online» dice Alessandra Jochum.

Punto Rosso

Tutti gli operatori culturali sono sembrati d’accordo sul far sentire la propria voce riguardo alla recente decisione del Consiglio Comunale di «non assumere un ruolo attivo o essere coinvolto direttamente nello sviluppo del progetto». Un centro polivalente, soprattutto per chi non dispone di un luogo in cui esercitare la propria attività, è di fondamentale utilità. Pierluigi Crameri ha fatto notare che, in Valle, sono pochi quelli che dispongono di mezzi finanziari tali da poter acquisire quello spazio, e verosimilmente sono del settore costruttivo: «Quello che poteva essere un centro culturale, potrebbe diventare un deposito di materiale».